Un altro E3 è terminato e, pur essendo visione diffusa che sia stato un po’ sottotono rispetto al passato, ha scatenato al suo termine il solito tornado di commenti e pareri di ogni risma riguardo questo o quell’altro produttore.
Noi di GameCompass abbiamo seguito le conferenze, ne abbiamo commentato la maggior parte in diretta con voi, e adesso alcuni di noi hanno tirato le somme di questa edizione Electronic Entertainment Expo.
L’onere di aprire le danze spetta al Direttore, ma vedrò di non dilungarmi limitandomi a riassumere le conferenze e a commentarle rapidamente.
La prima conferenza, pur non risultando spumeggiante, è forse quella più sottovalutata, avendo proposto contenuti di un certo rilievo probabilmente con scarsa capacità comunicativa: l’EA Play ha infatti affiancato ai classici sportivi di successo (Fifa 18, Madden 18, NBA Live 2018) titoli in realtà molto interessanti del calibro di Need for Speed Payback, salutato con entusiasmo dai fan della serie, il DLC di Battlefield 1, In the Name of the Tsar, che sposta il conflitto mondiale sul fronte russo, e soprattutto l’attesissimo Star Wars: Battlefront II, già vittima di leak dal pomeriggio e annunciato in pompa magna da Janina Gavankar e da un video di John Boyega. Che non sono stati gli unici ospiti illustri della serata, ma la comunicazione è stata troppo debole per rimanere nella memoria dell’utenza. Ne ha sofferto uno dei titoli più interessanti di questo E3, A Way Out, co-op adventure ideata dagli stessi creatori di Brothers: A Tale of Two Sons, e di cui l’autore, Josef Fares, ha illustrato sul palco di Electronic Arts le dinamiche di gioco, regalando i momenti migliori di una serata fin troppo spenta. Non è un caso che un titolo come Anthem, presentato per la prima volta quella sera, sia ricordato più in abbinamento alla conferenza Microsoft.
Proprio di questa diretta si è a lungo parlato nel corso di questo E3: l’annuncio della nuova console, chiamata Xbox One X, con tanto di data d’uscita e prezzo di vendita, era uno dei momenti più attesi della fiera di Los Angeles. La casa di Redmond ha in verità esordito alla grande, presentando la nuova arrivata in tutta la sua potenza tecnica e facendo seguire il primo titolo destinato a sfruttarne l’enorme potenziale, un Forza Motosport 7 che non aveva niente di meno di quanto potessimo aspettarci prima dell’E3, seguito da un Metro: Exodus accolto con sorpresa e gran gioia, date le ottime premesse. Ci si aspettava dunque che, in abbinamento a Xbox One X, si presentassero giochi capaci di esaltarne la potenza, ma questo non è arrivato, spiazzando gran parte dell’utenza: tanti, ma proprio tanti titoli indie (fra cui si sono distinti i 3 straordinari Cuphead, The Last Night e The Artful Escape), alcune sorprese di rilievo (su tutte Ori and the Will of the Wisps, seguito del poetico Ori and the Blind Forest), e alcuni reveal di titoli altrove annunciati: Life is Strange: Before the Storm, che uscirà già ad agosto, e il nuovo capitolo della famosa saga Ubisoft Assassin’s Creed, quell’Origins che sembra racchiudere nell’aspetto gdr il corpus delle sue migliori innovazioni. Presentati anche titoli già a suo tempo annunciati quali Crackdown 3 e il piratesco Sea of Thieves ma nulla che possa davvero valorizzare la potenza di Xbox One X, se non Anthem, di cui quella sera si è visto un lungo gameplay che ha colpito molto. Niente esclusive di rilievo e, soprattutto, niente realtà virtuale. Non pochi hanno visto questi elementi come un mezzo fallimento. Personalmente, pur aspettando un ingresso di Microsoft nel mondo VR che sta tardando ad avvenire, e pur rimanendo un po’ spiazzato di fronte alla mancanza di titoli al livello della nuova console e del suo 4K nativo, ho accolto molto positivamente l’attenzione data agli indie e ho provato a leggere tra le righe: sembra chiaro che Microsoft stia provando a intraprendere adesso una nuova strada, indipendente da Sony e che potrebbe in qualche modo portare la console war su un altro piano. A Redmond sembrano privilegiare in qualche modo l’intero contesto gaming compreso tra console e PC, e questo non sembrerebbe avulso da una strategia commerciale che li porterebbe a dare maggior attenzione anche ai pc gamer. A Microsoft do un “rimandato con riserva”, aspettando di vedere quali novità sfornerà più avanti, le quali sono certo ci diranno di più riguardo quella che speriamo sia una nuova visione del mercato che, se ben ponderata, ci porterebbe ad avere sul mercato 3 grosse console finalmente ognuna con una filosofia e un approccio originale, a cui i giocatori potrebbero attingere scegliendo il preferito, a prescindere dalle esclusive e, si spera, con un visore VR che, nel caso di Microsoft, potrebbe offrire la migliore esperienza di gioco su console.
Una VR a cui sembrano aver dato il giusto peso invece gli altri produttori, a partire da Bethesda, che ha presentato Doom VFR e Fallout VR, oltre a titoli attesissimi non in VR quali The Evil Within 2 e Wolfenstein II: The New Colossus.
Un po’ sottotono il PC Gaming Show, che annuncia comunque la nuova espansione di X-Com 2, il secondo Mount & Blade e la Definitive Edition di Age of Empires in occasione del ventesimo anniversario di uno degli strategici più famosi al mondo.
Ma a stupire di più tra le software house è Ubisoft, la quale ha aperto la propria conferenza con l’annuncio di uno dei giochi più vociferati, quel Mario+Rabbids: Kingdom Battle che unisce l’universo della casa transalpina con quello di Nintendo e che si presenta come un esplosivo titolo in stile Xcom da tenere assolutamente d’occhio, grazie all’ottimo lavoro del team di Davide Soliani e di Ubisoft Milano. Ovviamente spazio ai classici della serie, dalla riproposizione di Assassin’s Creed: Origins, con un lungo gameplay, alla presentazione di Far Cry 5, fino al secondo capitolo di The Crew. Oltre all’annuncio di South Park Scontri Di-retti, che dovrebbe finalmente arrivare a ottobre, Ubisoft ha interessato tantissimo il pubblico con un unico titolo in VR che si annuncia ricco di contenuti, quel Transference prodotto con la SpectreVision di Elijah Wood, e con corpose anticipazioni di un altro titolo a tema piratesco, uno Skull and Bones che, se ben congegnato, potrà regalare gioie. Il finale è la vera bomba, con l’annuncio di Beyond Good & Evil 2, seguito di un titolo di culto che all’epoca non ebbe il giusto successo commerciale.
Si passa così a una delle conferenze più attese, quella Sony che, rispetto alle altre, ha offerto molti meno discorsi e più immagini: si comincia con i DLC di due esclusive quali Uncharted e Horizon Zero Dawn, per poi offrire momenti di gioia con il remake di Shadow of The Colossus, che potrà solo giovare del lavoro di Bluepoint games, il nuovo God of War, tanto spazio a Detroit: Become Human, e soprattutto tanti titoli per VR, fra i quali spiccano la versione per realtà virtuale di Skyrim ma soprattutto l’interessantissimo The Inpatient, dagli stessi creatori di Until Dawn. Finale esplosivo con uno Spider-Man su cui Insomniac è al lavoro da tempo ma, calato il termometro dell’hype e ragionando a freddo, in fondo si è usciti da questa conferenza con poca sostanza, ottenendo belle prospettive ma un’orizzonte d’attesa indefinito.
Un po’ il contrario di quanto sembra aver fatto Nintendo, la quale in 25 minuti di video (registrato) sembra fare molto più delle concorrenti, dando subito un messaggio chiaro riguardo gli esports e passando poi ad annunciare titoli come Xenoblade Chronicles, di cui si ha adesso una data, annunciando nuovi capitoli di brand storici quali Kirby, Yoshi, Pokémon (di cui è stato annunciato un RPG) e soprattutto Metroid Prime, e annunciando, fra le altre cose, il rilascio del secondo DLC di The Legend of Zelda: Breath of The Wild e la data d’arrivo di Metroid: Samus Returns per Nintendo 3DS.
Non così male, in fondo: magari meno titoli di grido in questa edizione, però si intravede un lavoro non da poco dietro a ogni produttore. Potremmo definirlo “un E3 di transizione“, durante il quale si è visto molto del lavoro in fieri e che speriamo ci porti nuovi sviluppi a breve, specie sul campo di una VR sulla quale possiamo accogliere con piacere la notizia che si sta continuando a lavorare di buona lena, e che speriamo venga resa al più presto accessibile a una fetta più larga di utenti in termini di costo e, soprattutto, che venga migliorata in alcuni inevitabili difetti che questa generazione all’esordio sul mercato porta con sé, prima fra tutti una motion sickness che tuttora scoraggia non pochi giocatori.
Ma adesso, parola alla redazione.
Simone Bruno
Eviterò, cari amici di GameCompass, di ammorbarvi nel ribadire i concetti già espressi dai miei colleghi sull’argomento ed eviterò dunque di soffermarmi troppo sul raccontarvi di quanto l’E3 di quest’anno non sia stato di certo il massimo per quel che concerne il divertimento e lo spettacolo. Passo invece rapidamente alla personalissima disamina dei pochi punti che mi hanno piacevolmente colpito, in una pratica Top 5 dei momenti (per me) salienti:
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A Way Out
Gioco a cui ha già accennato Gero in apertura, parte del programma EA Originals che sostiene i giochi indie particolarmente meritevoli (prima di questo titolo, l’anno precedente, il tanto chiacchierato Unravel) e li sovvenziona. Un gioco da giocare in due, sul proprio divano oppure online, in cui vestiremo i panni di due galeotti pronti a evadere per vivere come in un film la loro avventura. Il titolo promette benissimo, in questo split-screen in cui si alternano scene giocate e filmati, e ricorda neanche troppo alla lontana un Kane & Lynch giocato in modalità cooperativa. Promettente.
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Metro Exodus
Cosa dire del terzo capitolo di questo franchise che ha spopolato sin dai tempi di Xbox 360, tanto da meritarsi anche delle belle remastered, se non addirittura dei remake che lo hanno portato, in seguito, anche sulle piattaforme di nuova generazione? Niente che non sia già stato detto – o ipotizzato – da quando Microsoft, durante la propria conferenza, ha mostrato un bel trailer cinematico (nel quale purtroppo abbiamo potuto assaggiare soltanto un pre-giocato e nulla di più approfondito). Questo è il momento giusto per ripassare i vecchi capitoli, visto che l’uscita è prevista per il 2018.
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Beyond Good & Evil 2
Un emozionatissimo Michel Ancel ci ha catapultato in un futuro lontano in cui razze umanoidi e animali antropomorfi convivono, durante la conferenza Ubisoft. Mondi alieni e viaggi interstellari dal sapore esotico/esoterico ripescati a piene mani dalle ambientazioni fantasy dei capolavori di genere, dialoghi brillanti farciti da battute dal linguaggio irriverente e tanta azione in questo trailer (stavolta purtroppo interamente in computer grafica) che ci lascia sognare. Speriamo di non dover morire in un sonno criogenico prima di vederne la luce, anche se, in seguito alla conferenza, Ancel ha mostrato a porte chiuse una build funzionante del gioco ad alcuni fortunati.
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Shadow of the Colossus
Colpo basso, questo, da parte di Sony a tutti i suoi fan. Il modo migliore per farsi perdonare una conferenza decisamente sottotono e purtroppo satura di cose già viste e nulla di veramente nuovo. Ma – perché c’è sempre un “ma” – in questo caso, pur trattandosi del rifacimento di un gioco per PS2, Sony si dimostra lungimirante affidando allo studio che ha curato le rimasterizzazioni di alcuni dei titoli di punta di Playstation (vedi Uncharted, God of War, Metal Gear Solid e Gravity Rush), Bluepoint Games, l’effettivo remake di quello che è considerato uno dei più grandi capolavori videoludici di sempre.
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Metroid
Un plauso va a Nintendo per aver saputo concentrare in quella che in realtà non era nemmeno una conferenza ma un Direct speciale fatto apposta per l’occasione una sfilza di grosse novità in arrivo per la nuova console ammiraglia: Switch.
Fra queste, spicca il sensazionale annuncio (perché soltanto di questo si è trattato, ahimè) di un Metroid Prime 4 in fase di sviluppo. Ciò che però mi ha reso più felice è stata in realtà la presentazione di un altro titolo dedicato allo stesso franchise: Metroid Samus Returns in arrivo già a metà settembre per Nintendo 3DS, console a cui tengo molto e che, a quanto pare, è stata tutt’altro che abbandonata (a dispetto di tutti coloro che sostenevano che l’avvento di Switch l’avrebbe soppiantata). Dunque un Metroidvania per antonomasia, visto che il titolo è stato sviluppato da Mercury Steam, studio che ha curato in passato la serie Castlevania: Lords of Shadow.
La mia posizione extra va invece alla conferenza più fuori di testa, che non ha avuto a mio parere la meritata e giusta copertura mediatica: Devolver Digital. In un crescendo di follia e assurdità degna di certa cinematografia di genere, il publisher americano ha saputo regalare una presentazione davvero memorabile.
Dario Gangi
Quest’anno l’E3 non mi ha entusiasmato come nelle scorse edizioni; non erano presenti titoli che aspettavo, ciò nonostante ci sono stati giochi e console che hanno attirato la mia attenzione.
Microsoft ha presentato la nuova console, come tutti sapete, Xbox One X, la più potente di questa generazione, la quale non mi ha stupito per i titoli o per qualche nuova funzione, quanto per il suo hardware. Una console che, sembra, sfruttare il 4K nativo è un grande passo avanti per il mondo videoludico, poter paragonare la nuova Xbox One X a un PC di fascia alta – solamente sul piano della risoluzione e non per le funzioni – è una tappa davvero importante. Questo mi fa sperare che nella prossima generazione, Microsoft, Sony e, magari anche Nintendo, possano puntare sul 4K nativo e a far giocare dei titoli con una grafica mozzafiato e piena di particolari, senza sborsare centinaia e centinaia di euro. Ma, per quanto riguarda i giochi, la casa di Redmond non ha presentato esclusive che siano in grado di competere con le esclusive di Sony. Oltre a Forza Motorsport 7, non ha presentato altri titoli, esclusivi, all’altezza.
Per quanto riguarda la conferenza EA, mi ha colpito un solo titolo: Anthem. Di questo gioco non hanno fatto vedere molto, ma l’ambientazione e il racconto di un’umanità che si è dovuta rinchiudere dentro delle mura, in stile Shingeki no Kyojin, ha attirato la mia attenzione.
Ubisoft e Bethesda non hanno annunciato niente che personalmente mi interessasse, mentre Sony ha fatto una grande conferenza, presentando molti titoli. Shadow of the Colossuss, Spider-Man e Destiny 2 sono i titoli che aspetto di più. Il primo perché, purtroppo non ho avuto il piacere di giocarlo, ma grazie a questo remake posso godermi uno dei capolavori di Fumito Ueda. Di Spider-Man hanno fatto vedere moltissimo e questo mi ha fatto venire nostalgia per un titolo PS2 che giocai quando ero bambino.
Mentre Destiny 2 è un sequel che aspetto con ansia, un gioco che spero sia un degno successore di Destiny, che tra l’altro ho giocato per quasi 3 anni: spero che questo sequel possa indurmi a fare lo stesso.
Per terminare, la stream di Nintendo, che ha regalato molte soddisfazioni, facendosi sentire e presentando nuove IP, come Mario+Rabbids: Kingdom Battle e nuovi titoli per vecchi brand come l’RPG a tema Pokemon, che è in sviluppo per Switch.
Vincenzo Greco
Commentare a caldo l’E3 sarebbe troppo complicato; avendo lasciato sedimentare per un paio di giorni le impressioni iniziali – che risultano sempre più “di pancia” – cercherò di dare il mio parere, adesso più articolato, su quanto visto in quel di Los Angeles.
Microsoft inizia con l’ovvia presentazione del Project Scorpio, adesso rinominata ufficialmente Xbox One X, consapevole che il grosso delle vendite avverrà sulle console di primo prezzo (PS4 e Xbox One S). A Redmond sono interessati a far capire bene a chi sa decifrare numeri e sigle (la fascia “enthusiast”) che la Xbox One X non ha oggi sul mercato rivali, e che molto probabilmente (a meno di una parità forzata) date le performance e le differenze con la PS4 Pro, sarà la macchina dove tutti i multiplattiaforma daranno il loro meglio.
Microsoft sembra intenzionata (finalmente) ad allontanarsi sempre di più dalla sfida diretta contro la Sony e il leitmotiv della loro proposta è “diversificare”. Diciamola tutta, il brand Playstation ha una forza di mercato a livello globale di cui quello Xbox ancora oggi non gode (per vari motivi) quindi, pensandoci bene, dalle parti di Redmond stanno cercando di spostare l’attenzione dei possibili nuovi acquirenti su tutto quello che sanno fare meglio: software e servizi. Hanno lanciato GamePass, un abbonamento che alla cifra mensile di € 9,99 permette l’accesso a più di 100 titoli e che rende la proposizione di mercato di Sony con Playstation Plus assolutamente inferiore. Visto che il costo di PS+ è mensilmente di € 6,99, offrendo però solamente 2 titoli (+ 2 per ps3 e altri 2 per psvita). Questo, aggiunto al nuovo streaming service 4k HDR rinominato da “Beam” a “Mixer“, all’introduzione dei Club, al refunding dei titoli, all’EA Access e a tutto il resto, sta rendendo la piattaforma Xbox Live oggettivamente superiore all’offerta di servizi proposti dalla casa nipponica. Microsoft flette i muscoli della Xbox One X mostrando Forza Motorsport 7, e vederlo girare in 4k e 60fps con l’HDR è stata, per tutti gli amanti dei motori e dei giochi di guida, una gioia per gli occhi.
Vorrei soffermarmi un attimo su questo punto: ho visto molta gente storcere il naso dicendo «Microsoft non ha presentato nessun gioco che mostrasse la potenza della nuova console». Okay, come già detto in precedenza, questa console è orientata al mercato enthusiast; un mercato in cui gli utenti conoscono tutte le minuzie tecniche e che sono disposti a spendere qualcosa in più per un prodotto premium che spinga l’asticella delle prestazioni un tantino più in alto. Forza Motorsport 7 girava sulla Xbox One X come già detto ad una risoluzione nativa di 4k con un refresh rate di 60fps in HDR a 10bit il tutto accompagnato da filtro anisotropico 16x, 3D puddles, Dynamic Weather e Full Dynamic Lighting, per fare una comparativa veloce con il futuro diretto rivale su console, abbiamo un Gran Turismo Sport che non riuscendo ad arrivare ai 4k, girerà sulla PS4 Pro a una risoluzione di 1800p (upscalata a 4k tramite il checkboard rendering) e, nonostante tutto ciò, come riportato da Digital Foundry, durante i test della beta ci sarebbero ancora problemi a mantenere stabilmente i 60fps a quella risoluzione. Con questo voglio dire che, a parte il modo blando e poco incisivo (ormai risaputo) di presentare giochi e hardware da parte di Microsoft, vi assicuro che chi conosce le differenze (e gli utenti del mercato enthusiast rientrano fra questi), guardando Forza Motorsport 7 e di seguito Anthem, avrà carpito istantaneamente le capacità della console, ancora di più sentendo gli sviluppatori Turn 10 rilasciare a fine conferenza un’intervista subito nella quale specificano che il gioco utilizza al momento solamente il 70% della potenza disponibile.
Veramente deluso dalla presentazione di Crackdown 3: il trailer della conferenza è stato pessimo, non riuscendo, secondo me, a trasmettere niente sull’aspetto più importante del gioco, ovvero la giocabilità, anche visto e considerato che CD3 non sarà sicuramente un titolo dove la grafica e l’aspetto cinematografico la faranno da padrone. I gameplay emersi in seguito (CD3 era anche presente all’E3 nella Main Floor Area) hanno reso più giustizia al gioco ma, anche dopo aver visionato quest’ultimi, non sono ancora affatto attirato dalla modalità a single player.
Poco da dire su Ori and the Will of the Wisp, che si preannuncia già come un capolavoro degno del predecessore. Tagliando la testa al toro, il titolo più bello della conferenza Microsoft è stato secondo me un multiplatform di cui Microsoft detiene il marketing, ovvero Anthem.
Voto 7.5/10 – Concretezza migliore hardware e migliori servizi una buona base per il futuro.
Sony, se dovessi giudicare solo lo show direi che è stata la peggior conferenza degli ultimi 4 o 5 anni. Guardando i giochi AAA esclusivi proposti, è completamente mancata la sorpresa, quel momento che ti fa dire “Oh cavolo!”, in quanto i titoli erano tutti già stati presentati onstage all’E3 precedente o ancora peggio durante quello di due anni fa: God of War, Days Gone, Detroit: Become Human e Spider-man. Questo il problema (relativo alla valutazione del solo show, sia chiaro) di chi, come Sony, ha scelto di annunciare titoli che prevedevano l’uscita dopo 3, 4 o 5 anni e oggi si ritrova con un evidente buco tra i tempi di sviluppo e la possibilità di presentare nuovi giochi.
Bellissime le animazioni di Spider-man, gli Imsoniac ci hanno abituato bene e, a parte i QTE continui (che comunque a detta degli sviluppatori sembrano abbiano fatto parte di un setpiece appositamente costruito per l’E3), il gioco sembrerebbe promettere benissimo. Piena fiducia agli sviluppatori di Spyro.
Personalmente non vedo l’ora di avere tra le mani Days Gone, gioco che oltre a essere nelle mie corde, con l’idea dell’Orda sembra voler spingere l’AI a un livello superiore.
Al solito mi aspetto che il “gioco” (virgolettato volutamente, sì) di David Cage e della Quantic Dream sia toccante e narrativamente una spanna sopra rispetto la media ma, allo stesso tempo credo farà storcere il naso a moltissimi videogiocatori, i quali faranno inveire (anche a questo siamo abituati) a loro volta lo stesso Cage durante interviste e tweets.
Il remake di Shadow of the Colossus potrà colmare quell’enorme mancanza videoludica di chi, tra i più piccoli, non ha potuto godersi questo incredibile titolo di Fumito Ueda e del famosissimo Team Ico. Unico neo? Visto il trailer e comparandolo con il titolo originale non abbiamo visto grossi migliorie grafiche per questo sono spinto a credere che molto probabilmente sarà sviluppato sull’engine di The Last Guardian, che sappiamo non essere al passo coi tempi, ma che forse sarà abbastanza per un remaster/remake
Non sono un amante dei DLC in genere e, per quanto riguarda i multiplats, vista l’uscita della Xbox One X, a parte qualche skin e qualche contenuto esclusivo all’opposto di quanto successo all’inizio della generazione tra Xbox One e PS4, questa volta sarà per me la Microsoft ad avere la console “TO GO” per i multipiattaforma.
Voto 6/10 – Tutto molto bello ma sfortunatamente già visto.
Lo show della casa di Kyoto Nintendo non è stato secondo me ai livelli di quello offerto dalle cugine Microsoft e Sony. Nintendo sembra interessata a proseguire la strada intrapresa ormai da qualche anno con i propri personali Direct. D’altronde Nintendo è famosa proprio per le sue scelte aziendali completamente fuori dai canoni comuni. Con questo E3, Nintendo ha voluto rafforzare l’idea che la società stia spingendo il suo nuovo prodotto, lo Switch, e che lo stia facendo in maniera più netta e decisa rispetto a quanto avvenuto in passato con la (fallimentare) Nintendo Wii U. Abbiamo visto altre third parties (fattore importantissimo per il successo di una console), come Psyonix e il suo famosissimo Rocket League, entrare a far parte della libreria software di Switch, andando ad aggiungersi a FIFA 18 e alla riedizione di Skyrim. Si è parlato ancora di Mario + Rabbids Kingdom Battle, lo strategico cross-over proposto da Ubisoft.
In casa Nintendo ovviamente a farla da padrone sono le esclusive.
Annunciato Xenoblade Chronicles 2, sequel del primo episodio e per il Q3 del 2017 Fire Emblem Warriors. Non manca Splatoon 2 e il già visto ARMS gioco con cui Nintendo spera di entrare negli eSport.
La megaton è stato sicuramente l’annuncio di un RPG dedicato all’universo dei Pokémon che sembra verrà sviluppato direttamente da Game Freaks. A chiudere lo show è stato l’attesissimo Super Mario Odyssey, presentato con un trailer e una gameplay session il gioco tra tutti quelli presentati è quello che con XC2 ha suscitato maggiormente il mio interesse. Presenta tantissime soluzioni innovative nel gameplay che son sicuro colpiranno gli utenti e, come succede spesso a Nintendo, verranno a loro volta copiate e riadattate dagli altri sviluppatori definendo nuovamente il genere.
Voto 7/10 – Nintendo rimarrà secondo me un prodotto di nicchia distaccato dal mercato mainstream, ma una cosa è certa: sa come rendere felici i propri utenti.
Marcello Ribuffo
Probabilmente è stato un E3 meno scoppiettante del previsto, nonostante la presentazione della nuova console Xbox e dove sono mancate, a mio avviso, le vere bombe, qualcosa di veramente importante e che entrerà negli annali.
Microsoft si è giocata tutto il possibile con Xbox One X, sicuramente suggestiva e ricca di potenziale ma, questo potenziale, si è visto ben poco con il solo Forza Motorsport 7 che ha di colpo reso obsoleti – almeno tecnicamente parlando – titoli come
Gran Turismo o Project CARS. Anche Sony, dal canto suo, ci ha lasciato con un pugno di mosche anche quest’anno: ottimi titoli come Spider-Man o God of War ma che, come tutti gli altri, arriveranno l’anno prossimo, se tutto va bene.
Forse le software house hanno dato quel qualcosa in più: EA, Bethesda e Ubisoft – forse la migliore delle conferenze – ci hanno portato tanti titoli, molti di loro pronti entro l’anno fiscale. Quelli che hanno attirato la mia attenzione sono stati sicuramente
Anthem, il cui non vedo l’ora di avere altre notizie, e Wolfenstein II: the new colossus, seguito di The new order che ho apprezzato tantissimo. È stato anche l’E3 delle perplessità, a cominciare da Assassin’s Creed Origins fino allo stesso God of War ma per motivi diversi: il primo, nonostante i diversi cambiamenti apportati, sembra sempre il solito gioco che ci siamo ritrovati sugli schermi negli ultimi anni, mentre il secondo è così distante da ciò che abbiamo imparato ad amare che sembra tutt’altro. Per tutti vale comunque
“ai posteri l’ardua sentenza”. Vorrei infine citare un titolo che mi ha fatto salire l’ignoranza come mai prima d’ora: Dragon Ball Fighter Z. Ho urlato di gioia come un bimbo.
Vincenzo Zambuto
Tirando le somme, in questi giorni di E3 abbiamo gioito, sofferto, urlato e inveito insieme a voi. Con Nintendo abbiamo concluso coi fiocchi la fiera dell’E3. Adesso in questo immenso panorama che ci si è stanziato davanti è molto difficile dire cosa ci è piaciuto di più o di meno.
Vorrei andare per gradi, partendo proprio dalla conferenza EA Play, dalla quale abbiamo avuto interessanti novità che hanno riguardato il mondo dello sport, come l’implemento della funzione “journey” in Madden 18, ma, per me, di grande interesse è stata la presentazione di Need for Speed: Payback, sul quale ripongo grandi speranze – dicono si avvicini molto ai gloriosi NFS Underground – proprio per questo credo fermamente possa diventare uno dei titoli più interessanti del nuovo anno. Sicuramente di rilievo è stato anche Anthem, uno shooter in terza persona con un perfetto mix di Sci-fi e Fantasy.
A seguire vi abbiamo accompagnato nella tanto discussa conferenza Microsoft: mi aspettavo molto, molto di più, visto che hanno presentato la loro nuova console di punta. Per quanto mi riguarda, è stata una conferenza noiosa e deludente, molto. Non hanno presentato alcuna esclusiva per la nuova Xbox One X, solo giochi compatibili e che non ne sfruttano neanche le potenzialità.
Del lungo elenco di giochi presentati, solo pochissimi AAA e ancora meno hanno potuto catturare la mia attenzione: Forza Motorsport 7 – che sarà il diretto antagonista di GT Sport su PS4 – e Crackdown 3, ma solo per affezione alla saga. Per il resto dalla bolgia di titoli indipendenti, solo un paio di platform sono degni di nota, CupHead e Super Lucky’s Tale.
Di seguito c’è stata la conferenza Bethesda, di cui personalmente non mi sono interessato. Unico titolo che mi sento in dovere di menzionare è il seguito di uno dei più pesanti horror/thriller psicologici: The Evil Within 2.
Ubisoft e Sony hanno dato molto in questo E3. La prima si è aggiudicata la mia attenzione con la presentazione del trailer di Beyond Good & Evil 2, a distanza di ben 15 anni (ho dovuto trattenere l’emozione). Ma come non nominare anche The Crew 2, che vedrà l’implemento di altri veicoli come aerei e motoscafi, Assassin’s Creed Origins nell’incantevole ambientazione egiziana, e FarCry 5, con le sue nuove meccaniche e tattiche di gioco.
Andrò spedito per quel che riguarda Sony, farei prima a dire cosa non mi sia piaciuto piuttosto: un’interminabile sfilza di giochi tripla A da far impallidire chiunque. Di certo dobbiamo sottolineare che hanno dato pochi dettagli e poche date di uscita, inoltre alcuni dei titoli sono stati ripresentati per la seconda volta, ma a Sony piace fare le cose per bene, credo che un attesa un po’ più lunga in fin dei conti sia un piccolo prezzo da pagare. Tra i titoli migliori: God of War, Spider-man, Shadow of the Colossus, Monster Hunter Worlds e ultimo, ma non per importanza, Days Gone, quello che mi ha attratto più d’ogni altro per le sue meccaniche stealth e strategiche.
Conclusione con i fuochi d’artificio per l’ottima strategia di mercato della grande N:
Nintendo infatti esce a testa alta con la maggior quantità di giochi con una data d’uscita fissata e per l’originalità delle proprie IP.
La conferenza che più ha meritato è stata quindi, proprio quella di Nintendo, talmente interessante che mi ha fatto venir voglia di acquistare a occhi chiusi uno Switch, intenzione che avrebbe dovuto invece instillare Microsoft con la presentazione della sua nuova “scatola X” ma pazienza, sarà magari per la prossima generazione!