PES 2018 riceve un aggiornamento su PC che corregge un paio di errori
I giocatori PC di PES 2018 hanno riscontrato un paio di errori da parte del server di Konami quando tentavano di connettersi ai servizi online.
Gli sviluppatori hanno rilasciato un aggiornamento tempestivamente, apperentemente risolvendo gli errori con codice GKCC2 e QIMJ693-0.
Come riportato da Konami la patch 1.01.01 è necessaria per risolvere il problema, quindi ne è altamente raccomandata l’installazione.
Oltre a questi problemi, i giocatori PC hanno riscontrato una resa grafica non al top, ma questo non ha necessitato alcun aggiornamento, è soltanto il gioco che di default è settato al livello di dettaglio medio, sta ai giocatori regolare i parametri manualmente per raggiungere il livello di dettaglio grafico desiderato.
The Long Dark poteva rimanere nel limbo dell’ early access
Il direttore creativo di Hinterland Studios: Raphael van Lierop, come riportato da Polygon, ha dichiarato che la community dei giocatori che supportano l’early access si è stancata dei continui problemi di cui soffrono i giochi che ne fanno parte, molti dei quali sono stati abbandonati e mai portati a termine, lasciando gli utenti paganti delusi.
Alla Game Developer’s Conference di San Francisco ha fatto un discorso per informare gli sviluppatori che utilizzano tale piattaforma affinché siano più risoluti nel portare a termine i loro giochi visto il crescente numero di giocatori irritati.
Van Lierop è un veterano nel campo dei giochi tripla A. Ha aiutato al lancio titoli come Warhammer 40.000: Dawn of War, Company of Heroes, Far Cry 3 e Warhammer 40.000: Space Marine. In tutto, van Lierop e il suo team di Hinterland Studios hanno aiutato al lancio almeno 60 giochi, non è la prima volta che si cimentano in imprese del genere, ma è la prima volta che si rivolgono al pubblico in prima persona, e non ha risparmiato parole dure per gli sviluppatori che vogliono seguire la sua scia.
Informare costantemente la community durante lo sviluppo dei giochi può portare facilmente a una situazione in cui sarà la community stessa a controllarne lo sviluppo. Ci vuole un team forte e confidente per mantenere il controllo.
Van Lierop ha detto che soltanto una bassissima percentuale degli utenti che hanno acquistato il gioco hanno espresso le proprie opinioni su Reddit, il forum di Hinterland Studios o i commenti si Steam, e secondo lui non sono un campione abbastanza grande per rappresentare la totalità dei giocatori.
Invece che ascoltare chi si lamentava di più sui forum, van Lierop ha chiesto agli sviluppatori di raccogliere informazioni su come esattamente le persone giocano a The Long Dark.
All’inizio ha detto che il gioco ha attratto due differenti tipi di giocatori: quelli che volevano un’esperienza poetica ed emotiva e quelli che volevano un’esperienza hardcore-survival.
Le opinioni di questi giocatori avrebbero potuto portare il gioco in direzioni totalmente differenti. Per determinare a chi dare ascolto, fecero un test.
Sono state create 3 modalità di gioco chiamate da loro “esperienze”: “Pellegrino” per i giocatori che amano l’esplorazione, “Viaggiatore” per i giocatori che cercano una via di mezzo tra l’esplorazione e il survival game, e “Stalker” per i giocatori che cercano una survival game con un tasso di sfida molto alto.
Il risultato del test è stato che il 60 % dei giocatori ha scelto la modalità “Viaggiatore”, il 25% la modalità “Pellegrino”, e soltanto il 12% la modalità “Stalker”.
Soltanto la minoranza dei giocatori, gli appartenenti alla modalità “Stalker”, si è lamentata maggiormente sui forum ma, ascoltando soltanto loro, gli sviluppatori avrebbero corso il rischio di alienare la maggior parte degli acquirenti.
Alla fine van Lierop ha detto che i membri della community che vogliono avere un dialogo con gli sviluppatori non sempre rappresentano la maggioranza degli acquirenti. É il lavoro degli sviluppatori rimanere saldi con la propria visione e produrre il gioco senza farsi influenzare.
Queste sono le sue parole:
«Non credo che il nostro lavoro sia produrre il gioco che vuole la community»
«Penso che il nostro lavoro sia fare in modo che la community voglia quello che noi abbiamo creato. Quindi li rendiamo partecipi nel processo di sviluppo, ascoltiamo i loro feedback. Ma alla fine ci hanno pagato perché credono che possiamo creare qualcosa di stupefacente per loro. E questo è il nostro lavoro.»
Pyre
Ibrido tra una visual novel, un RPG e un gioco di basket 3 vs 3: Pyre è l’ultimo gioco sviluppato da Supergiant Games, team talentuoso già creatore di due titoli di altissima qualità: Bastion del 2011 e Transistor del 2014.
Il team americano si è sempre distinto nel creare giochi con un gusto ricercato per quanto riguarda trama, stile grafico bidimensionale con tavole disegnate a mano, e colonna sonora di altissimo livello a cura del compositore Darren Korb; anche Pyre ha queste tre caratteristiche, ma si differenzia dai suoi predecessori grazie a un gameplay totalmente originale.
Storia
Pyre segue in prima persona le vicende di un personaggio senza nome, che verrà chiamato in seguito “reader” per la sua capacità di leggere antichi testi necessari per affrontare dei misteriosi rituali.
Il nostro eroe verrà trovato in fin di vita – e salvato – da 3 viandanti, i quali sono i componenti del triumvirato Nightwings, e sono stati banditi dal Commonwealth (una sorta di paradiso) e cacciati nel Downside (una sorta di purgatorio) per aver commesso svariati crimini; i nostri amici dovranno affrontare i membri degli altri triumvitati in dei rituali che permetteranno alla fine di poter salvare un membro del gruppo e poterlo far tornare al Commonwealth.
Durante la nostra avventura conosceremo molte persone che potranno unirsi al nostro gruppo per aiutarci nella nostra impresa, così come incontreremo molti nemici da affrontare fino a quando non riusciremo a salvare il numero più alto possibile di alleati.
La storia è raccontata in maniera impeccabile, ma soltanto nella lingua inglese, tra l’altro vengono utilizzati termini non più in uso nella lingua corrente, quindi non risulta di facile comprensione per chi non ha confidenza con la lingua.
Comparto tecnico
Come al solito Supergiant Games ci stupisce con una grafica bidimensionale coloratissima e fondali e sprite disegnati a mano con una cura maniacale, basta guardare alcuni screenshots per rimanere affascinati dallo stile e dal talento del team americano: la versione da noi provata gira su PS4 Pro a 4k nativi e non abbiamo notato alcun rallentamento, nemmeno nei momenti in cui il ritmo di gioco si faceva più intenso.
Il comparto audio non è da meno, con una colonna sonora che non sfigurerebbe tra opere ben più blasonate e non soltanto appartenenti al mondo videoludico, Darren Korb ha svolto un lavoro encomiabile componendo musiche che calzano a pennello con la trama visionaria e surreale di Pyre.
Gameplay
Come detto prima, Pyre è un ibrido tra un gioco di ruolo e un titolo sportivo a squadre; trascorreremo il tempo a interagire con gli altri personaggi, visitare mercanti, imparare nuove abilità e potenziare i singoli personaggi per affrontare al meglio i rituali, i quali non sono altro che partire 3 contro 3 in uno sport che assomiglia alla pallacanestro, dove al posto dei canestri ci sono 2 pire infuocate: l’obiettivo è quello di posizionare una sfera magica all’interno della pira avversaria per indebolirla e infine spegnerla e così portare alla vittoria la propria squadra.
Ogni componente della squadra avrà caratteristiche e abilità differenti, quindi bisogna scegliere i 3 giocatori più adatti ad affrontare i team avversari, anch’essi dotati di caratteristiche differenti tra loro.
Portando al termine un certo numero di rituali, avremo la possibilità di salvare un membro della squadra e fargli raggiungere il Commonwealth. Da qui in poi il gioco diventerà più ripetitivo: infatti dopo il primo salvataggio dovremo ripetere altri rituali con le squadre affrontate in precedenza e visitare di nuovo gli stessi posti, per portare in salvo gli altri membri del gruppo, l’ordine in cui salveremo i nostri amici andrà a modificare il finale del gioco, quindi ci sarà qualche motivo per portare al termine il gioco più di una volta.
Una nota dolente riguarda il comparto multiplayer, in quanto non è possibile affrontare avversari online, ma soltanto in locale. Si spera in una patch che possa offrire la prima possibilità.
Conclusioni
Pyre non è un gioco adatto a tutti, la sua natura ibrida potrebbe fare storcere il naso ai puristi di giochi di ruolo o di titoli sportivi ma, al contempo, offre uno stile unico e inconfondibile che soltanto i titoli di Supergiant Games sono in grado di offrire. Il gioco non è perfetto, diventa nella parte finale ripetitivo e non offre ai giocatori la possibilità di affrontarsi online, ma rimane un ottimo prodotto, consigliato a chi apprezza i titoli indipendenti di spessore e rimane affascinato dalla grafica bidimensionale e da una colonna sonora di ottima fattura anche se minimale, composta soltanto da voce e chitarra, senza per forza pretendere milioni di poligoni su schermo e sentire musiche da orchestra come ci hanno abituato i tripla A.
Rilasciato un video celebrativo per il decimo anniversario della saga: The Witcher
CD Projekt Red ha rilasciato un video per ringraziare i fan della famosissima saga: The Witcher, iniziata nel 2007 con il gioco omonimo, per poi proseguire con The Witcher 2: Assassins of Kings del 2011 e The Witcher 3: Wild Hunt del 2015 (per il quale sono uscite 2 espansioni: Hearts of Stone e Blood and Wine ).
A quanto pare la serie è in pausa e non si sa se uscirà un quarto episodio, ma si sa che non ci sarà Geralt come protagonista, come ha dichiarato Jakub Szamałek in un’intervista su IGN; il team polacco attualmente è al lavoro sull’ambizioso progetto: Cyberpunk 2077 e sul gioco di carte ispirato alla saga dello strigo: Gwent: The Witcher Card Game.
In basso il video celebrativo.
Nuovo gioco di Bethesda su Game of Thrones potenzialmente in fase di sviluppo
Bethesda starebbe lavorando a un nuovo gioco basato sulla celebre saga di R.R. Martin: Game of Thrones.
Una pagina del sito Target, segnalata da NeoGAF,è apparsa oggi e non è ancora stata rimossa: non c’è altro a parte il nome “Bethesda: Game of Thrones” , non si sa nemmeno se sarà un video game.
Con l’esperienza maturata con la serie The Elder Scrolls, Bethesda potrebbe essere un ottimo candidato per un gioco basato sull’universo fantasy di Game of Thrones e degno degli standard dettati dalla serie tv omonima.
Anche se non c’è nessuna conferma ufficiale, sappiamo che lo sviluppatore americano sta già lavorando a 5 progetti non ancora annunciati, tra cui 2 che a detta del direttore Todd Howard saranno più grandi di quello a cui Bethesda ci ha abituato.
Abbiamo già visto alcune iterazioni videoludiche basate sulla celebre saga, come l’RPG di Cyanide Studios del 2012 e I’avventura grafica di Telltale del 2014, ma un RPG targato Bethesda potrebbe rivelarsi una vera gemma per gli appassionati.
Annunciato Age of Empires IV
Dopo tantissimo tempo (esattamente dal 2005) Microsoft, durante la Gamescom, annuncia un nuovo capitolo della serie: Age of Empires in esclusiva per PC con Windows 10.
Per chi non conoscesse la serie, si tratta di uno dei pilastri del genere RTS negli anni ’90 insieme a Command & Conquer e a Warcraft; ma con la chiusura di Westwood ed Ensemble il genere è andato un po’ in rovina, mentre Blizzard ha continuato la serie con World of Warcraft, non più appartenente al genere RTS ma MMORPG.
L’annuncio di Ages of Empires IV farà felici i milioni di giocatori che sono cresciuti con il brand; in basso potete vedere il trailer, che non spiega chiaramente in quale periodo storico si svolga il gioco (ma sembra suggerire che coprirà diversi periodi).
Uncharted 4 riceverà un aggiornamento al multiplayer il 22 di agosto
L’uscita di Uncharted: The Lost Legacy è alle porte, ma Naughty dog ha ancora una sorpresa riservata ai fan di Uncharted 4, il quale riceverà un massiccio aggiornamento per quanto riguarda la componente multiplayer, con l’aggiunta di un nuovo personaggio, nuove skin e una nuova modalità chiamata Survival Arena.
Questa modalità offrirà la possibilità di giocare in co-op fino a 3 giocatori in contemporanea, che dovranno difendersi da 100 ondate di nemici, sarà disponibile su tutte le mappe con nuovi nemici, modificatori e zone assedio; infine i giocatori che riusciranno a sopravvivere alle 100 ondate riceveranno una nuova skin.
La modalità Survival Arena sarà giocabile gratuitamente per tutti i possessori di Uncharted 4 e Uncharted: The Lost Legacy .
For Honor sarà giocabile gratuitamente nel weekend
Nel prossimo weekend sarà possibile giocare a For Honorsulle piattaforme: PC tramite Uplay (dalle 19:00 del 10/08 alle 22:00 del 13/08), Ps4 (è richiesto un abbonamento a Playstation plus per poter giocare online dalle 9:00 del 10/08 alle 01:59 del 15/08) e Xbox One (è richiesto un abbonamento a Xbox LIVE Gold dalle 9:00 del 10/08 alle 01:59 del 15/08).
Sarà possibile trasferire i salvataggi alla versione completa del gioco, ricordiamo che dal 15/08 inizierà la terza stagione del gioco: Grudge & Glorycon delle novità riguardanti mappe, equipaggiamenti ed eroi.
Game of Thrones
Telltale Games è sinonimo di avventura grafica a episodi, e grazie a Playstation plus (per gli abbonati nel mese di luglio 2017) abbiamo avuto modo di giocare al titolo dedicato alla celebre opera di George R. R. Martin: Game of Thrones(nome del primo volume della serie A Song of Ice and Fire).
Il gioco si basa sull’omonima serie televisiva, e nei 6 episodi da cui è composta questa prima stagione assisteremo a numerosi colpi di scena e momenti di pura tensione come ci ha abituato il buon vecchio George.
Iron from ice
Questo è il motto del casato Forrester (brevemente menzionato nei libri) i cui membri saranno i protagonisti del gioco, sebbene ci sia la presenza di volti noti al pubblico della serie tv (doppiati dagli attori originali), la storia è totalmente inedita e non intacca minimamente la trama dell’opera principale.
Il gioco inizia durante il Red Wedding (evento che si colloca nella terza stagione della serie tv), i Forrester sono alleati di Robb Stark e assisteremo alla morte del lord Gregor Forrester e alla fuga del suo scudiero Gared Tuttle a cui Gregor aveva affidato la propria spada per consegnarla al suo erede al castello di Ironrath (proprietà del casato Forrester).
Qui verremo a conoscenza del giovane Ethan, erede in quanto i fratelli maggiori Rodrick e Asher non sono disponibili (il primo creduto morto in battaglia, l’altro esiliato per un crimine commesso in gioventù), della sorella Talia e del piccolo Ryon.
C’è anche la sorella maggiore Mira, ancella di lady Margaery Tyrell, la quale cercherà di aiutare la propria famiglia sfruttando le proprie amicizie nella nobiltà.
Il lavoro svolto dal team californiano è di prim’ordine, la storia è ben scritta, e la recitazione e il doppiaggio non hanno nulla da invidiare a quelli della serie tv, con scene di forte impatto emotivo che colpiscono come un pugno allo stomaco; l’unico neo è la totale assenza della lingua italiana, quindi se non si è in grado di comprendere l’inglese sarà impossibile capire quanto accade.
Gameplay
Il gioco è la classica avventura grafica che Telltale ci ha sempre proposto: ci sono i soliti quicktime events, dialoghi a scelta multipla, si può interagire con qualche oggetto, osservare l’ambiente, ma non c’è molta libertà; anche le decisioni che si prendono non sono così incisive nei confronti della trama, più o meno i risultati sono sempre gli stessi, la difficoltà è pressoché inesistente, chiunque può portare il gioco a termine, a patto di conoscere la lingua inglese.
Tutto sommato comunque è un gioco che si lascia giocare e non annoia mai, gli amanti del genere avranno modo di passare alcune ore in tranquillità e godersi l’ottima trama senza alcuna frustrazione.
Comparto tecnico
Sebbene il gioco giri su qualsiasi dispositivo, anche mobile, non si può certo dire di trovarsi davanti a qualcosa di bello da vedere: il motore grafico è lo stesso che gli sviluppatori californiani usano da sempre, la conta poligonale è bassa, la modellazione dei personaggi approssimativa, textures slavate, frame rate pessimo anche su macchine performanti, animazioni che risulterebbero brutte anche su una ps2, non regge di certo il confronto con giochi dello stesso genere come Until Dawn. Di tutt’altra pasta è invece il comparto sonoro: le musiche comprendono ottimi brani originali e alcuni presi dalla serie tv, come la bellissima sigla che è presente all’inizio di ogni episodio del gioco.
Gli attori hanno svolto un egregio lavoro di doppiaggio e gli effetti sonori delle battaglie sono ben studiate.
Conclusioni
Game of Thrones è un buon gioco che offre diverse ore di intrattenimento grazie all’ottima trama e recitazione, ma non raggiunge l’eccellenza a causa di un comparto tecnico datato che non rende giustizia a quanto di buono è stato fatto dagli sceneggiatori.
Se siete amanti del genere e conoscete l’inglese non fatevelo scappare; se invece date importanza alla grafica e al tasso di sfida ignoratelo assolutamente.
Xbox One X aiuterà l’industria a crescere secondo Yves Guillemot
In una recente intervista su Gamespot, il CEO di UbisoftYves Guillemot ha dichiarato che la futura console targata Microsoft aiuterà l’industria dei videogiochi a crescere.
Guillemot afferma di avere stipulato un accordo con Microsoft per Assassin’s Creed: Origins, che trarrà vantaggio dalla potenza di Xbox One X, e afferma anche di apprezzare il lavoro che Microsoft sta facendo, puntando non più su periferiche come Kinect ma sulla potenza dell’hardware, che offrirà una maggiore immersione, una IA più convincente e in generale giochi migliori.
Ricordiamo che Assassin’s Creed: Origins è uno dei giochi che saranno pubblicizzati maggiormente per Xbox One X, sulla quale girerà in 4k dinamico con checkerboard rendering e supporto HDR e uscirà il prossimo 27 di ottobre.