Nintendo Switch vicino alle 15 milioni di unità vendute
Continua la marcia trionfale di Nintendo: la casa di Kyoto ha avuto un grande aumento di ricavi e profitti, soprattutto grazie a otto giochi che hanno venduto più di un milione di copie ciascuno nel precedente anno fiscale.
Negli ultimi nove mesi del 2017, Nintendo ha guadagnato 857 miliardi di yen (più di 6 miliardi di euro) con un incremento annuo del 175,5%, e un guadagno netto di 135.2 miliardi di yen (quasi 1 miliardo di euro), superiore del 31,1% rispetto al precedente anno fiscale.
L’ottimo risultato finanziario è dovuto alle vendite di Nintendo Switch, che si assestano intorno alle 15 milioni di unità vendute, battendo Nintendo Wii U di 1.3 milioni dopo un solo anno di vendita.
Bene anche le vendite software, con Super Mario Odissey in testa grazie alle quasi 10 milioni di copie vendute. L’ultima fatica della mascotte Nintendo risulta essere il gioco più popolare su Switch, staccando di molto Mario Kart 8 Deluxe (7.33 milioni di copie), Zelda: Breath of the Wild (quasi 7 milioni di copie) e Splatoon 2 (quasi 5 milioni di copie). Secondo Nintendo, oltre ai giochi precedentemente menzionati, hanno sfondato la barriera del milione di copie anche 1-2 Switch (quasi 2 milioni di copie vendute), Arms (1.61 milioni di copie) e Xenoblade Chronicles 2 (1.06 milioni di copie).
Bene anche le vendite digitali, con un guadagno di 43.1 miliardi di yen (circa 318 milioni di euro), in rialzo dell’87% annuo, ma solamente il 5% del ricavo totale.
In calo, invece, i numeri del Nintendo 3DS: 9% rispetto allo scorso anno, con 5.86 milioni di console vendute. Diminuiscono del 33% anche i giochi venduti, con 31.25 milioni di copie vendute, nonostante l’uscita di Pokémon Ultra Sole e Pokémon Ultra Luna che si assestano in totale sulle 7 milioni di copie vendute da novembre 2017. Sostanziale rialzo per quanto riguarda il business su smartphone: 172% rispetto al precedente anno finanziario, grazie all’uscita di Animal Crossing: Pocket Camp. Ciò nonostante, i ricavi per il mobile ammontano solo a 29.1 miliardi di yen (215 milioni di euro).
Grazie ai risultati di Nintendo Switch, la casa giapponese ha aumentato le previsioni per l’anno fiscale, ora fissate a 1.02 triliardi di yen (quasi 7.5 miliardi di euro), in rialzo del 6,3% rispetto alla precedente previsione. Con un guadagno di 120 miliardi yen (quasi 900 milioni di euro), ovvero il 41% in più.
Un nuovo trailer per Sky di Thatgamecompany
Thatgamecompany ha pubblicato un nuovo trailer della durata di ben 30 minuti per Sky, nuovo gioco degli sviluppatori esclusivo per iOS.
Da quanto si vede dal trailer, ricorda Journey, ma con un più di interattività rispetto al gioco uscito su Playstation 3, vista l’interazione con l’ambiente e la possibilità di personalizzare il proprio personaggio con parrucche e diversi tipi di vestiti. Il tutto mantenendo lo stile minimale che ha fatto il successo della casa di sviluppo.
Non abbiamo ancora una data di uscita per Sky, ma a quanto si evince dal trailer, pare che il gioco sia pronto per la pubblicazione.
Nuovo trailer per Civilization VI: Rise and Fall
2K e Firaxis Games hanno pubblicato un nuovo trailer che mostra le novità di Civilization VI: Rise and Fall, prima espansione del celebre strategico a turni ideato Sid Meier.
Il video si concentra sulle novità del DLC, come le otto nuove grandi meraviglie, i governatori, le emergenze e i nuovi sistemi di lealtà e alleanze. Viene dato grande spazio ai nove nuovi leader e alle otto nuove civiltà. Civilization VI: Rise and Fall, come abbiamo detto precedentemente, uscirà su PC l’8 febbraio 2018.
Nintendo Switch è la console venduta più velocemente in Italia
Dopo aver registrato il record come console venduta più velocemente nella storia del mercato americano, e le ottime vendite riscontrate nel periodo natalizio in Giappone, è il turno di un altro record per Nintendo Switch: infatti la nuova console di casa Kyoto è diventata la console venduta più velocemente nella storia del mercato italiano, battendo i primi 10 mesi di vendita di un’altra console Nintendo, ovvero il Wii.
Tramite un comunicato stampa, il direttore generale di Nintendo Italia, Andrea Persegati, si è detto molto soddisfatto delle vendite della console ed è sicuro che tale successo continuerà anche nel 2018, grazie ad una serie di giochi in uscita come Kirby Star Allies, Bayonetta 2, Dragon Quest Builders e un nuovo gioco di Yoshi. A questa line-up si aggiunge l’attuale libreria formata da titoli di qualità come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Super Mario Galaxy, Splatoon 2, ARMS, Mario Kart 8 Deluxe e Xenoblade Chronicles 2.
Nel comunicato trovano spazio anche gli oltre 300 titoli di terze parti e il costante afflusso di giochi indie disponibili sullo store digitale della console.
Il remake di Secret of Mana valutato dal PEGI americano
La ERSB, equivalente nordamericano del PEGI europeo, ha recentemente valutato il remake di Secret of Mana con il rating di E10+, ovvero dai dieci anni in su.
Al contrario della versione mobile e quella uscita su NintendoWii, la commissione ha deciso di dare tale rating a causa di “alcuni doppi sensi” e un “moderato numero di scollature”.
Secret of Mana è un JRPG a tinte fantasy uscito originariamente per Super Nintendo nel 1993 e sviluppato da Square Enix. La sua particolarità era quella di offrire un co-op locale fino a tre giocatori.
Il remake è in uscita per il 15 febbraio 2018 per PC, Playstation Vita e per Playstation 4, con quest’ultima che beneficerà anche di una versione fisica acquistabile nei rivenditori specializzati.
Nuova modalità per Super Meat Boy su Switch
Team Meat, sviluppatori del popolare platform indie Super Meat Boy, ha annunciato una nuova modalità di gioco per la versione Nintendo Switch: la race mode.
Essa consisterà in un multiplayer per due giocatori via split-screen dove si cercherà di completare un livello nel minor tempo possibile. Tale modalità potrebbe arrivare anche su altre piattaforme, ma per il momento verrà testata sulla nuova console Nintendo.
Super Meat Boy per Switch arriverà nei negozi l’11 gennaio 2018.
Terroir
«Camminare con quel contadino che forse fa la stessa mia strada, parlare dell’uva, parlare del vino che ancora è un lusso per lui che lo fa» diceva Rino Gaetano in Ad esempio a me piace il sud. E “lusso” è la parola giusta per descrivere la bevanda amata dal Dio Bacco, e in parte anche Terroir, prima fatica per lo studio di sviluppo General Interactive Co., autori di un Tycoon Game basato sulla gestione di una compagnia vinicola.
Appena avviato il gioco, ci si trova di fronte a una schermata principale realizzata in una grafica low polygon 3D che ben si sposa con il tono minimale dell’opera. Vi è anche una schermata di tutorial dove vengono spiegate la gestione dell’azienda e soprattutto le quattro fasi usate per preparare il vino, ovvero, vendemmia, fermentazione, pressatura e invecchiatura. Tali schede ci vengono in aiuto durante la partita e possono essere richiamate in ogni momento. Il gioco ci offre tre diverse difficoltà: facile, con più soldi e meno imprevisti, standard, con una disponibilità monetaria nella media, e difficile, con un budget esiguo e più difficoltà dovute all’infestazione di insetti, piante malate e molto altro.
Avviando la partita, ci troviamo catapultati in una serie di tile esagonali che ricordano quelli di giochi più celebri come Sid Meier’s Civilization: abbiamo la nostra tenuta e delle caselle di terreno variabile (terra, sabbia e argilla) dove possiamo far crescere diverse tipologie di uva da cui trarre molteplici varietà di vino: dal Cabernet-Sauvignon passando per il Syrah, il Merlot e lo Chardonnay.
Bisogna stare attenti a far crescere bene l’uva, tenendo d’occhio lo stato delle viti e, soprattutto, il metro di maturità sulla destra, dove un valore troppo basso o troppo alto potrebbe rovinare la qualità del nostro prodotto finale. Con la fase di vendemmia, il gioco comincia a farsi più strategico: dovremo compiere diverse scelte atte a migliorare le quattro caratteristiche della bevanda (acidità, dolcezza, colore e corporatura) , come il metodo di spremitura dell’uva, o delle botti dove effettuare l’invecchiamento del vino. Il tutto viene illustrato da immagini in xilografia che si sposano perfettamente con la vena artistica del gioco. Dopo aver imbottigliato la nostra bevanda, verrà il momento di un assaggio da parte dei sommelier (divisi per bravura, da 1 a 5 stelle) che daranno un voto al nostro vino, così da stabilire un prezzo di vendita per poi esser distribuito nelle botteghe specializzate o, a un prezzo molto più basso, nei supermercati.
Il gioco presenta anche un sistema di meteo dinamico, semplice ma ben fatto, oltre a un sistema di imprevisti e di probabilità, attivabile a richiesta solamente dopo aver realizzato il primo vino col voto massimo. Queste variabili aggiungono un po’ più di pepe alla partita, soprattutto usando le probabilità, vere e proprie quest completabili entro un determinato arco temporale che potranno determinare la nostra fortuna o sfortuna. Una partita può durare fino a un massimo di 60 anni, anche se potremo continuare la nostra carriera di viticoltori oltre il tempo limite del gioco, a patto di non aumentare il punteggio massimo, e sempre se riusciremo a non andare in bancarotta!
Da segnalare anche la buona colonna sonora realizzata dal CLARQinet Ensemble di Singapore, che accompagnerà le nostre sessioni con delle composizioni Soft Jazz orecchiabili che tendono a non stancare.
Terroir è una buona prima opera, che gode di scelte ben pensate e ben realizzate e altre migliorabili, come alcuni aspetti inerenti la gestione economica, che ho trovato un po’ raffazzonata (non c’è una schermata dove controllare il nostro bilancio, le perdite e guadagni mensili, e questo lede non poco in termini di pianificazione e visione d’insieme), ma tutto sommato il titolo gode di una buona longevità, a patto di entrare nell’ottica della filosofia “losing is fun” tanto cara a un pilastro del gestionale come Dwarf Fortress, visto che il gioco è parecchio spietato nei nostri confronti già a difficoltà standard, e tenderà a farci pagare cara una cattiva gestione vinicola o monetaria. D’altronde, dovrete mettervi alla prova per scoprire quanto siete bravi: e, come dicevano i latini, «in vino veritas!»
Primo video gameplay per Civilization VI: Rise and Fall
2K Games e Firaxis Games hanno annunciato l’arrivo della Mongolia come prossima civiltà giocabile in Sid Meier’s Civilization VI: Rise and Fall, prossima espansione della celebre saga strategica.
La Mongolia possiede delle peculiarità uniche, come la Örtöö, ovvero la possibilità di creare dei mercati cittadini subito dopo la stipulazione di una rotta commerciale. Così facendo guadagneremo punti diplomatici con il leader della tratta di mercato e più forza di combattimento per le unità militari.
A completare le novità abbiamo anche l’Ordu, miglioramento delle scuderie, che aggiungerà un bonus al movimento della cavalleria, come il Keshig, una unità capace di attaccare a distanza. Infine abbiamo l’orda mongola, abilità esclusiva del leader Gengis Khan che fornisce un bonus d’attacco verso tutte le unità cavalleresche e anche la possibilità di catturare le truppe nemiche dello stesso tipo.
La civiltà mongola va quindi ad affiancarsi alle già annunciate civiltà coreane e olandesi: Civilization VI: Rise and Fall uscirà su PC l’8 febbraio 2018.
Rivelato un nuovo personaggio per Shenmue 3
YS Net, il team di sviluppo condotto da Yu Suzuki, ha annunciato ieri l’introduzione di un nuovo e misterioso personaggio femminile per l’atteso Shenmue III. Lo sviluppatore nipponico ha solamente accennato a un legame tra la ragazza e il tempio che verte alle sue spalle. Suzuki ha poi promesso ai fan che ci saranno altre nuove aggiunte nel cast.
L’arrivo di questo nuovo personaggio è servito anche per annunciare la collaborazione tra YS Net e lo studio indiano Lakshya Digital, che ha già lavorato in alcuni progetti tripla A come Bloodborne e Metal Gear Solid V.
Ricordiamo che Shenmue III ha registrato una campagna da record su Kickstarter, e che verrà distribuito dal publisher Deep Silver. L’uscita è prevista su PC e Playstation 4 per la seconda metà del 2018.
Football Manager 2018
Anno Domini 2018: l’Italia si ferma ai quarti di finale dei Mondiali dopo i maledettissimi calci di rigore contro il Belgio. Nonostante la cocente eliminazione, il CT Giampiero Ventura verrà riconfermato e sarà chiamato al riscatto per gli europei del 2020. Il mondiale russo andrà alla Francia, che sconfiggerà la Colombia di misura per 1-0. Mentre, restando in territorio nazionale, la Juventus di Massimiliano Allegri riuscirà a centrare il settimo scudetto di fila con ben 104 punti, due in più rispetto al record realizzato nel 2014 con Antonio Conte alla guida della compagine sabauda, che nel frattempo si sta godendo il back-to-back sulla panchina del Chelsea.
Dite che nella vita reale sarà andato tutto diversamente e che il futuro sarà differente? In effetti avete ragione, ma questa non è la vita reale: questa è la mia annata suFootball Manager 2018, nuovo capitolo della pluripremiata saga manageriale calcistica sviluppata da Miles Jacobson e dai ragazzi di Sports Interactive.
Amichevoli pre-stagionali
Come in ogni anno pari, Football Manager 2018 aggiunge delle novità rispetto al precedente anno: tra queste abbiamo il ritorno della simulazione dellaBrexit, la possibilità che i nostri regen (ovvero i giovani calciatori creati dal gioco stesso che andranno a popolare le nostre squadre primavera) facciano outing (novità introdotta dagli sviluppatori per sensibilizzare sul tema dell’omofobia), e due aggiunte ex novo: l’introduzione del centro medico e delle dinamiche, ovvero la gestione umana della propria rosa.
Partiamo proprio dalle dinamiche, probabilmente l’aggiunta più succosa di questo Football Manager 2018: in passato la micro gestione dei propri giocatori era frastagliata e confusionaria, adesso a venirci in aiuto abbiamo uno schema piramidale che mostra le gerarchie dei vari giocatori, dal più al meno importante, una suddivisione in gruppi sociali, e dei vari diagrammi che mostrano la felicità della nostra rosa, l’atmosfera nello spogliatoio, l’affiatamento della squadra e il sostegno nei nostri confronti. Insomma, dovrete proprio impegnarvi al fine di mantenere un gruppo unito e dal morale alto, onde evitare ammutinamenti che potrebbero essere pericolosi anche per la permanenza nella squadra. Un’aggiunta che aumenta il grado di realismo del gioco, visti esempi simili successi nella realtà, com’è successo al nostro Claudio Ranieri, che, nonostante lo storico scudetto vinto lo scorso anno, è stato esonerato dal Leicester per aver perso le redini dello spogliatoio.
Il centro medico, invece, è un hub dove possiamo monitorare la situazione degli infortuni, purtroppo sempre presenti in grande quantità (forse anche troppa…), al fine di prevedere delle ricadute anche parecchio gravi. Insomma, non è molto bello quando la stella della vostra squadra si trova costretta a mancare per gran parte della stagione a causa di un legamento che salta.
Heavy Metal Football, Tiki Taka o Sarrismo?
Per quanto riguarda la parte tattica, anche essa ha subito delle modifiche più o meno sostanziali: sono stati aggiunti nuovi ruoli come il carrilero e la mezzala, la possibilità di impostare ali e centrocampisti laterali come registi larghi e l’introduzione grafica delle intese nel nostro 11 titolare: ad esempio, due archi che mostrano l’intesa nella nazionale italiana della cosiddetta BBC tra Barzagli, Bonucci e Chiellini. È stata migliorata anche la gestione dei calci piazzati e la possibilità di creare degli scenari tattici personalizzabili da usare durante alcune fasi della partita, ad esempio se siamo in vantaggio o in svantaggio di una o più reti.
Un’altra novità è quella delle riunioni pre-partita, dove si possono istruire i propri giocatori a usare determinati compiti tattici, come quello di giocare in maniera più offensiva o difensiva. Fate attenzione su cosa puntare, perché potreste anche abbassare il morale e il sostegno dei giocatori nei vostri confronti!
Nonostante le migliorie sul piano tattico, bisogna purtroppo parlare anche della nuova interfaccia grafica, abbastanza grezza e pensata soprattutto per schermi grandi come i 22″ o i 24″: questo può penalizzare soprattutto gli utenti che giocano a Football Manager 2018 sui laptop (e vi assicuro che è un titolo perfetto da giocare durante le lunghe tratte ferroviarie) o su schermi di piccole dimensioni. Trovo poco convincente anche il nuovo sistema di scouting, che, nonostante l’apporto di novità ben accette come i pacchetti per la ricerca di giocatori giovani e senior (si parte dall’area nazionale, il minimo disponibile, fino alla ricerca globale, completa ma parecchio cara per le casse della vostra società) rende il tutto pesante e confusionario.
La dura legge del gol
Spostandoci sul campo, Football Manager 2018 riesce nel compito di realizzare qualche gol ma anche di sbagliare delle occasioni incredibili sotto porta. Da quest’anno il motore grafico supporta le DirectX 11 mandando quindi in pensione le ormai vetuste DirectX 9, il che lo rende un gioco leggermente più pesante da far girare, soprattutto sugli hardware più datati: se siete possessori di un PC o un laptop poco performante (o se, semplicemente siete dei giocatori di vecchia data come il sottoscritto), continuerete a preferire la visualizzazione della partita in 2D.
Ci sono stati dei miglioramenti anche nelle riunioni negli spogliatoi prima della partita e nell’intervallo, adesso più intuitive e utili, e nelle interviste dai tunnel. Migliorate anche alcune animazioni dei giocatori, più realistiche e meno goffe, questo grazie al lavoro nel motion capture realizzato da Creative Assembly. Non si può dire lo stesso dei comportamenti dell’intelligenza artificiale, a mio parere migliorata sì nei giocatori di competizioni più celebrate come la Serie A o la Premier League inglese, ma ancora da sistemare negli atleti dei campionati inferiori come la Lega Pro o, ancora peggio, le serie regionali inglesi.
Tutto sommato questo Football Manager 2018 continua la buona tradizione dei suoi predecessori: ha ancora qualcosa da limare, ad esempio alcune righe di testo tradotte in un italiano claudicante o, nel peggiore dei casi, non tradotte proprio, ma per il resto il gioco di Sports Interactive resta ancora il re dei manageriali calcistici. Le nuove aggiunte delle dinamiche e le migliorie sotto l’aspetto tattico valgono il prezzo del titolo, e le molteplici mod disponibili sul web che migliorano skin e interfaccia di gioco o addirittura introducono campionati non disponibili nel gioco di base (volete allenare la squadra della vostra città che gioca in Prima Categoria? Basterà cercare il database apposito!) rendono Football Manager un gioco letteralmente infinito che conquista proprio tutti: dal semplice appassionato, fino agli addetti ai lavori (su tutti i calciatori Antoine Griezmann dell’Atletico Madrid, il red devilPaul Pogbao addirittura i vari scout delle società che approfittano dell’enorme database e delle statistiche fornite da Prozone per scovare nuovi talenti) e pure qualche celebrità del mondo dello spettacolo come i cantanti Paolo Nutini e l’ex Take That Robbie Williams! Se siete spaventati dall’incredibile mole tattica e statistica, non disperate: dal 2016 a questa parte esistono altre due versioni più semplificate del gioco: Football Manager Touch, che offre una minor gestione societaria e tattica e la possibilità del cross-save tra PC, tablet e smartphone, oppure Football Manager Mobile, versione semplificata all’osso e disponibile sempre per tablet e smartphone iOS e Android.