Hand of Fate 2 arriverà a novembre

Defiant Development ha annunciato che Hand of Fate 2 sarà rilasciato per PC, PS4 e Xbox One il 7 novembre, in concomitanza con il lancio della Xbox One X. Non è un caso, il gioco supporterà 4K HD sul sistema di Microsoft.

Il quarto guerriero è stato rivelato, Ariadne di Stiegal. Questi compagni sono una nuova aggiunta alla serie, e Ariadne è un tank in grado di rompere l’armatura, mentre nel gioco da tavolo può duplicare le carte per aiutarsi.

«Siamo entusiasti di ufficializzare definitivamente una data di uscita per Hand of Fate 2», ha commentato Morgan Jaffit, direttore di Defiant Development. «La squadra sta lavorando sodo, e ora che abbiamo quasi finito, posso tranquillamente dire che questo segna un nuovo capitolo e simboleggia il livello di qualità che possiamo raggiungere. Sono incredibilmente orgoglioso di questo gruppo e non vedo l’ora di mostrare il loro lavoro al mondo.»

Date un’occhiata al trailer quì in basso.Con quale piattaforma preferireste giocare quando uscirà questo nuovo capitolo?




FIFA 18 Vs. PES 2018

Ci sono delle rivalità che col tempo sono divenute leggendarie: Senna e Prost, Coppi e Bartoli, SNES e Sega Megadrive oppure Tom e Jerry. Ma se ce n’è una che ha scosso il mondo negli ultimi anni, quella è sicuramente tra FIFA e Pro Evolution Soccer che, nella loro ultima iterazione, sono pronti a darsi battaglia fino alla fine e senza esclusione di colpi. Quest’anno, dunque, chi la spunterà?

Un tiro all’incrocio

Fifa 18 porta in dote la sua vastità di contenuti come ormai ci ha abituati negli ultimi anni, spulciabili grazie all’eccellente menu, sia per fruibilità che per design. Con alcuni miglioramenti apportati all’Ultimate Team e alla modalità “Carriera”, uno dei tanti punti focali diventa la modalità “Il ‫Viaggio“, arrivata alla sua seconda stagione. Riprendendo quanto sviluppato precedentemente, ritroveremo Alex Hunter, un giocatore finalmente sbocciato e conosciuto dal grande pubblico. È un grande passo avanti sotto tutti i punti di vista, da quello tecnico al taglio registico, portando una storia più curata e che scava a fondo nella vita privata del giovane Alex. Risulta ampliata, anche dal punto di vista ludico, con possibilità di personalizzazione e la carriera che non è più solo rilegata alla Premier League inglese. Quest’anno è stato fatto un ottimo lavoro: una modalità concepita come un vero e proprio  film, con ottime cutscene avvalendosi ancora una volta della scrittura di Tom Watt, ghost writer della biografia di David Beckam e sempre molto vicino al mondo del calcio.
Diventa un modo per vedere questo sport sotto un’altra luce, con tutti i retroscena del caso e le difficoltà o le gioie che un calciatore professionista deve a volte affrontare.
Per il resto, ormai il numero di squadre e calciatori presente è davvero spropositato, tutte su licenza, con anche le grafiche dei campionati maggiori riprodotte alla perfezione. Tra le novità di quest’anno troviamo le Icone, carte riferite alle Star del calcio di tutti i tempi come Maradona, Pelè o il Fenomeno Ronaldo e la modalità “Squad Battle“, una sorta di FUT offline in cui sfideremo via via squadre create e guidate dalla CPU. Anche la modalità “Carriera” ha giovato dei miglioramenti apportati ne “Il viaggio”, con l’utilizzo di cutscene e dialoghi a scelta multipla che rendono il tutto sicuramente più curato e soprattutto più immersivo.
Tutte queste modalità rendono FIFA 18 il titolo calcistico migliore, a livello contenutistico, degli ultimi anni con tantissima varietà per tutti i palati e soprattutto una qualità invidiabile.
Per quanto riguarda Pro Evolution 2018, sul piano delle modalità non ci sono grosse novità: entrano in scena le partite casuali in cui, una volta scelti diversi parametri, si può provare a conquistare i calciatori migliori della squadra avversaria, e le partite 3vs3, divertenti e in cui bisogna essere pronti tatticamente se si vuole portare a casa il risultato. Rimangono la sempre buona Master league, ma senza novità di rilievo, e il MyClub ulteriormente affinato risolvendo alcune feature criticate a suo tempo dalla community. Uno degli elementi cardine, a partire dalla scorsa edizione, è l’esclusiva partneship con alcune squadre tra cui, da quest’anno, Inter e Milan, che ha permesso di ottenere elementi esclusivi, dalle tattiche ai volti e tutto il contorno, oltre a una maggiore cura nella riproduzione delle atmosfere che questi club offrono. Ritornano anche le licenze di Champion’s League e Europa League ma, se tutto questo rappresenta il top sul lato licenze, il flop è sempre dietro l’angolo:  Liga con solo BarcelonaAtletico Madrid e Valencia, Premier con soltanto Arsenal e Liverpool presenti, Serie A senza Juventus, con altre gravi mancanze come BundesLiga e tanti altri club. Questo mina pesantemente l’atmosfera generale, soprattutto nelle competizioni su licenza, e resta oltretutto inspiegabile che, nonostante siano presenti la maggior parte delle squadre sudamericane, manchi la Coppa Libertadores. Un vero peccato che nel 2018 si debba vedere un altro PES minato da queste mancanze. PES 2018, quindi, viaggia sul segno della continuità: con poche novità dal punto di vista contenutistico e una mancanza di licenze che comincia a far storcere il naso, restando lontano anni luce dal suo concorrente.

La forza di rialzarsi…

L’avvento del Frostbite Engine, avvenuto lo scorso anno,  oltre a dare un boost sulla componente grafica – di cui parlerò successivamente – ha permesso di fare quel salto in avanti, portando miglioramenti in casa EA a quella che era una già un’ottima base presente in FIFA 17. Il lavoro fatto sulla fisica dei giocatori si vede e salta subito all’occhio non solo nel gameplay vero e proprio ma anche nelle cutscene di presentazione delle partite. La presenza dei giocatori in campo si fa più reale e i giocatori più massicci come un Koulibaly avrànno più facilmente la meglio su un calciatore minuto come Chiesa. Questo non va a toccare però solo l’aspetto di peso specifico ma anche le movenze e la forza data dalla parte superiore del corpo, rendendo i contrasti più maschi e realistici. L’introduzione del Real Player poi, ha aumentato il numero delle animazioni presenti assieme alla qualità, divenendo molto più fluide e naturali. Intelligenza artificiale rinnovata permette alle squadre di stare meglio in campo: se durante un’azione offensiva i nostri compagni ci verranno in supporto, aumentando la possibilità di attaccare la porta avversaria, lo stesso avviene in difesa, con i calciatori più pronti a coprire le zone presidiate dagli avversari. La fisica del pallone, seppur migliorata, continua a risultare meno raffinata rispetto alla controparte nipponica, ma comunque nulla che vada a inficiare il gameplay. Novità presenti anche in fase di dribbling e nei cross, contornati da una maggiore precisione nel tocco palla e l’introduzione, comoda soprattutto in match multiplayer, delle sostituzioni veloci, eseguibili con la pressione del grilletto destro, senza mettere in pausa il gioco. Infine, a spiccare, è anche la riproduzione del comportamento dei team più prestigiosi rispetto alla loro controparte reale: giocare contro il Bayern o contro il Barcellona, sarà un’esperienza completamente diversa in quanto, il loro modo di gestire la partita sarà tatticamente unico. Questo ovviamente non vuol dire prevedibilità, significa che ci spingerà ad adattarci alle diverse situazioni, aumentando significativamente il tasso di sfida.
Anche Pro Evolution presenta novità sul fronte gameplay a cominciare dal Real Touch+, feature che permette la gestione dei movimenti del calciatore, ancor prima di ricevere il pallone e che gioca un ruolo chiave, con passaggi di prima, uno-due ancor più precisi e con un ottimo feeling, oltre a un controllo palla più naturale. Player ID e Team ID contornano un ottimo comparto che, dopo  anni di evoluzione, hanno reso movimenti di calciatori e intere squadre molto vicini alla controparte reale, anche se, quest’ultimo, risulta forse meno marcato rispetto al titolo EA. Altra importante novità è l’Intelligenza Artificiale ulteriormente migliorata, che permette alle squadre controllate dalla CPU di adattarsi letteralmente al nostro stile di gioco, variando tattiche e comportamento di conseguenza, mettendo anche i giocatori più esperti in difficoltà. IA implementata anche come supporto e che, assieme a un ritmo di gioco più basso, muove il tutto verso una più ragionata visione d’insieme, creando azioni da rete magari dopo una bella e fitta rete di passaggi. Menzione d’onore va al miglioramento della fisica della palla, ulteriormente affinata, che regala il giusto feeling e la giusta presenza in campo, rispondendo realisticamente a ogni minimo tocco e tiro. Novità da segnalare anche il nuovo sistema di calci piazzati, più vicino al concorrente, e quindi con posizionamento del tiratore e tipo di rincorsa che farà la differenza tra un tiro all’incrocio e uno al terzo anello.
Piccolo passo indietro invece per quanto concerne arbitri e portieri: i primi fin troppo permissivi, fanno veramente fatica a tirar fuori i cartellini mentre, gli estremi difensori, soffrono a volte di amnesie che possono compromettere il risultato di una gara.
Infine le animazioni, sicuramente migliorate rispetto all’edizione precedente ma che ancora mancano di amalgama tra i vari frame, risultando poco fluide. Inoltre siamo ancora lontani dalla sensazione di controllo totale presente in FIFA: vuoi o non vuoi si ha ancora l’impressione che in qualche modo intervengano alcuni automatismi, i classici binari, che faticano a lasciare il titolo Konami.
Tutti e due i titoli dunque sono ottimi esponenti, dal punto di vista del giocato vero e proprio, del calcio digitale. Diventa quindi una questione di gusti.

…ma il gap è evidente

L’intento risaputo di Electronic Arts è quello di creare il suo universo di giochi utilizzando il Frostbite Engine. FIFA, al suo secondo anno di utilizzo, ha fatto dimenticare a tutti il vecchio e vetusto Ignite Engine, mostrando i muscoli, a cominciare dalla già citata modalità Il Viaggio che senza questo motore grafico, non sarebbe stata possibile. L’animazione dei volti ha raggiunto ottimi livelli così come le cutscene, utili a rendere il tutto molto cinematografico. Passando al resto, si notano subito miglioramenti al comparto luci, pregevoli e che regalano molta più profondità con, la conseguenza, che anche le ombre siano molto più precise e realistiche; l’aggiunta di effetti post produzione, miglioramenti nel motion blur e profondità di campo oltre al miglioramento delle texture e della saturazione dei colori rendono FIFA 18 un vero gioiellino. Oltre a questo ottimo lavoro, da quest’anno nella resa delle diverse tifoserie e del pubblico in generale, con reazioni, festeggiamenti e comportamenti unici davvero ben resi e che aumentano a dismisura il coinvolgimento generale.
Sul piano modellazione siamo anche qui su ottimi livelli con una nuova e più precisa scannerizzazione degli atleti più importanti, con una cura eccelsa per tutti i dettagli anche se, proporzioni e volti dei calciatori sono ancora indietro al titolo Konami. A livello visivo la fa da padrone la Premier League, con tutti e gli stadi riprodotti alla perfezione e, come detto, l’utilizzo delle grafiche, anche per Liga e Bundes, aiutano a rendere il tutto molto più televisivo.
L’entrata in scena del Fox Engine in PES 2015 ha portato il titolo Konami a fare un bel salto di qualità. Rispetto a tre anni fa si vedono dei miglioramenti evidenti sull’impianto luci dinamiche e sulla  definizione delle texture. Anche l’effettistica riceve un piccolo boost, soprattutto per la resa della pioggia.
Sempre di eccellente livello è la realizzazione dei calciatori, anche quelli di non primissimo livello:  quasi perfetti quelli del Barcellona e delle altre squadre patner, leggermente al di sotto tutti gli altri, con tatuaggi, accessori e acconciature però, fedelmente riprodotti. Rispetto al Frostbile il Fox Engine è sicuramente meno rifinito, ma si lascia comunque guardare abbastanza bene. Da segnalare da quest’anno, la versione PC, finalmente all’altezza delle versioni console.
Spiccano anche gli stadi – anche se veramente pochi – riprodotti al millimetro, non solo all’interno ma anche tutto il contorno presente fuori, dai parcheggi e planimetria in generale.
Infine la battaglia si sposta sulla componente audio e anche quest’anno la FIFA Soundtrack regala tantissimi brani di diverso genere, più di 40, ma è l’effettistica a fare la differenza, rendendo l’atmosfera da stadio tridimensionale, facendoci sentire parte di un evento reale, anche per l’introduzione di tantissimi nuovi cori. La telecronaca ormai collaudata di Pierluigi Pardo e Stefano Nava, al fronte di qualche leggera sbavatura, regalano un buon commento con l’aggiunta di diverse frasi e discorsi di una certa complessità, molto più naturali anche se il buon Nava incespica un po’. Menzione a parte merita la modalità “Il Viaggio”, con un ottimo doppiaggio inglese e musiche d’accompagnamento azzeccate, capace di esaltare momenti felici e drammatici. Il commento Pardo-Nava sarà specifico per questa modalità. Anche il doppiaggio italiano è decisamente migliorato, più in parte e senza gli svarioni dell’anno precedente.
PES 2018 si avvale di meno tracce, ma che si vantano di nomi importanti come Coldplay, Linkin Park e Bruno Mars. Migliorata anche la telecronaca di Caressa, sicuramente più varia nonostante i paletti delle licenze, meno quello di Marchegiani, un po’ fuori parte e che non aggiunge quasi nulla a quanto raccontato dal primo. L’audio in generale è abbastanza buono, sicuramente il lavoro fatto sulla tridimensionalità del suono ha dato i suoi frutti, presentando cori più pieni ed effetti sonori più realistici. Da segnalare la differenza presente tra ciò che avviene negli stadi partner e gli altri: l’atmosfera è assolutamente fantastica.

In conclusione

Quindi, quest’anno, qual è il titolo migliore? La risposta non è così semplice. I due titoli sono ottimi esponenti del calcio digitale ma con due modi diversi di intenderlo: FIFA 18 è più profondo, con una velocità d’azione che favorisce la spettacolarità. Al contrario PES è forse più immediato, capace fin da subito di entrare in sintonia col giocatore. Sul campo quindi è una questione di gusti, nulla di più. Entrambi i gameplay sono validi, strutturati e con una propria identità; sta a voi decidere quale delle due filosofie vi si sposa meglio.
Tutt’altra storia invece per il contorno: PES non può vantare la qualità raggiunta in tutti i suoi aspetti come per il titolo Electronic Arts e modalità che valgono da sole il prezzo del biglietto. FIFA 18 con Alex Hunter e il FUT potrebbe già dare una mazzata alla concorrenza e se aggiungiamo carriere molto meglio strutturate e il resto delle modalità, non c’è partita. Anche la parte tecnica strizza l’occhio a FIFA: per quanto Pro Evolution sia migliorato, le differenze sono evidenti, soprattutto nei dettagli. Tutto ciò che concerne le partite, grazie anche alle tante licenze detenute, rendono l’esperienza su FIFA molto più televisiva e realistica.
Insomma, anche quest’anno FIFA 18, tutto sommato, è ancora leader in questo settore ma attenzione a Konami: pian piano migliora, ma forse troppo lentamente. Servono con urgenza nuove modalità e qualcosa sul piano licenze per svecchiare un po’ la formula.




Inizia la Beta pubblica di Star Wars: Battlefront 2

Dopo la closed beta, andata in scena in questi giorni, Battlefront 2 è ora disponibile alla prova a tutti i possessori di PC, PS4 e Xbox One.
Quattro sono le modalità disponibili: Galactic Assault, il piatto forte del titolo con 40 giocatori sul campo di battaglia, Starfighter Assault in cui saremo a bordo dei caccia stellari, modalità Strike e infine Arcade, una modalità offline.
La beta durerà fino al 9 Ottobre mentre, il gioco completo, sarà disponibile a partire dal 17 Novembre.




Ron Gilbert pianifica un DLC per Thimbleweed Park

Durante un’interessante live Twitch di Zak McKracken and the Alien Mindbenders condotta da Fabio “Kenobit” Bortolotti e Luca Font sul canale di EveryEye (che potete rivedere qui), è intervenuto via Skype in qualità di ospite David Fox.
Dopo una ventina di minuti in video, l’autore del gioco, che è anche co-autore di Thimbleweed Park, ha risposto con grande disponibilità alle domande di alcuni degli oltre 500 utenti connessi in chat. A un certo punto, parlando di Ransome Il Clown, Fox ha svelato una possibile buona notizia all’orizzonte per i fan del suo ultimo lavoro:

Avete letto bene: Ron Gilbert starebbe pensando a un DLC della voce di Ransome incensurata.
David Fox aggiunge di aver dovuto editare più di 600 linee di testo alle quali aggiungere i numerosi “beep” presenti nei dialoghi dell’irriverente clown, con svariate picchi di 3-4 beep in alcune singole linee di testo. «I had to spread the beeping of lines out over a couple of weeks», continua Fox riferendosi alla mole del lavoro richiesta dalla censura del testo, ma precisa:

davidbfox: So obviously, the voice actor who did Ransome recorded all the lines with the actual swearing, totally adlibbing it all since we never wrote the actual words in there. It’s really hilarious listening to it.

Insomma, Ian James Corlett, l’attore che ha dato voce a Ransome Il Clown, ha imprecato realmente e ad libitum, in assenza di turpiloquio anche nel copione, improvvisando gli insulti più svariati e risultando molto divertente, a dire di Fox.
La notizia è una piacevole conferma di quanto già scritto da Gilbert  in un post pubblicato sul blog ufficiale del gioco dove mostrò l’immagine dei file audio incensurati e accennò all’intenzione di pubblicare un “uncensored pack”:

Prima che il game designer si congedasse, un utente gli ha chiesto cosa pensasse dei moderni giochi d’avventura, e la risposta è stata abbastanza netta:

mars_rulez: David, what do you think of modern adventure-like games? like Telltale titles or Life is Strange

davidbfox: @mars_rulez I don’t play a lot of current games. I did play through part of Telltale’s Walking Dead, and mostly didn’t care for it (I’m a fan of the TV show). I don’t like branching stories where it feels like you can’t win no matter what choice you make, and I don’t care for games where I feel like I have to react really fast in order to not get killed. Much prefer thinking adventures.

Una frase, quella di David Fox, che ha il valore di una dichiarazione poetica.




Il nuovo aggiornamento di Fortnite, Horde Bash

Epic Games questa settimana ha sollevato il sipario sul prossimo grande aggiornamento per FortniteHorde Bash. Tra le novità troviamo una nuovo evento e 25 quest da completare anche in gruppi di 3, che dovranno costruire la propria fortezza e affrontare ondate di nemici. Grazie al nuovo evento LLAMS Il gioco aggiungerà nuove armi ed entreranno in gioco 4 eroi inediti: Soldier, Ammo Harvest Outlander, Trap Specialist Constructor e Energy Thief Ninja. Inoltre disponibile gratuitamente in accesso anticipato la modalità battle royale.




Evil Genome

Evil Genome, sviluppato da Crystal Depths Studio, un platform in 2,5D difficile da classificare.
Sembra quasi di vedere uno dei Metroid o un Castlevania, e in effetti esiste già un termine per identificare giochi simili, ed è metroidvania.
Paesaggi abbandonati, scenari post-apocalittici, dungeon semi-futuristici, nemici insettoidi, umani o robotici. Grandi mappe visualizzabili palesano la loro somiglianza con il concept delle mappe di Metroid e anche la donna in tuta spaziale che fa da protagonista non può non rievocare a gran voce la cacciatrice di taglie più famosa dei videogame, Samus. La somiglianza con i Castlevania è invece riconducibile al sistema di attacchi combo con la spada e alla distribuzione dei danni a cascata quando si affrontano nemici multipli.

Ho volutamente giocato questi 3 titoli alternandoli (nello specifico Castlevania Lords of Shadows: Mirror of Fate e Metroid Samus Return), e il fatto che nella mia mente tendessero a confondersi conferma quanto scritto.
Ma non significa gridare al plagio: come nella musica, le note sono solamente 7 ed è difficile, imbarcandosi in un genere, non imbattersi in similitudini.

Falling From the Sky…

Nel gioco guideremo la nostra eroina, Lachesis (nome mutuato da una delle tre Moire della mitologia greca) dopo lo schianto in un pianeta sconosciuto, e da subito, verremo a sapere della presenza di umani nel pianeta che lavorano come minatori – non si sa ne per conto di chi, né per quale motivo – e quindi dell’esistenza di alcune miniere, completamente infestate da mostri mutanti che vivono e si evolvono grazie alla presenza di spore radioattive. La nostra missione sarà quella di scoprire il mistero che si cela dietro tutto ciò e di impedire che l’intero pianeta diventi un crogiolo radioattivo di morte e distruzione.

L’Asso Nella Manica

Quello che sicuramente fa la differenza tra questo e i titoli su citati è il sistema di crescita e livellamento, spiccatamente filo-GDR: sviluppato tramite un grande skill-tree, ci darà la possibilità di personalizzare la nostra esperienza di gioco, sbloccando le svariate abilità, attive e passive, a disposizione, che a loro volta si distingueranno tra offensive e difensive. Si potranno selezionare 4 abilità, attivabili tramite i pulsanti dorsali del joypad, mentre altre necessiteranno della pressione combinata di più tasti. Un altro degli aspetti interessanti del gioco è quello dell’equipaggiamento, totalmente “customizzabile” con nuove armi, corazze o semplici vestiti.

Tirando le Somme

La veste grafica del gioco è abbastanza minimale, ma ben costruita. I combattimenti e le azioni del nostro personaggio sono accompagnati da dei piacevoli effetti visivi. Una nota dolente, invece, riguarda le animazioni, le quali sembrano ridursi ad asset di base che lasciano il tempo che trovano.
In conclusione, Evil Genome non è un titolo da sottovalutare, vi regalerà sicuramente qualche ora di divertimento, ma forse alla lunga potrebbe risultare un po’ ripetitivo. Probabilmente Crystal Depths Studio, con i giusti accorgimenti, avrebbe potuto far guadagnare altri punti preziosi a un metroidvania che poteva dare di più.




Team17 in partnership con gli sviluppatori di My Time at Portia

L’etichetta internazionale di giochi Team17 e lo sviluppatore indie della Cina Pathea Games hanno annunciato oggi la loro partnership per lo sviluppo di My Time at Portia, il prossimo impegnativo RPG di Pathea ispirato a Animal Crossing, Harvest Moon, Dark Cloud 2 e le opere di Miyazaki, per PC e console. Imbarcatosi per Portia, una città ai margini della civiltà, il giocatore arriverà a trovare un laboratorio ereditato dal padre: un luogo dove può iniziare a creare una nuova vita usando le reliquie del passato per migliorare la vita agli abitanti del villaggio.

Raccogliere i materiali del bellissimo mondo aperto di Portia, tagliare alberi, far  crescere il proprio giardino, queste sono solo alcune delle attività da svolgere. Ci sono molte aree uniche da esplorare tra cui deserti, isole, scogliere, altopiani, paludi, miniere e altro ancora! Anche due diversi tipi di dungeon tra cui alcuni pieni di importanti risorse come reliquie da raccogliere o altri pericolosi dove il giocatore potrà incontrare e combattere i mostri nemici. Il mondo di Portia sarà vivo, come gli abitanti del villaggio, i quali avranno comportamenti unici e saranno accompagnati dai loro impegni, come: andare a scuola, svolgere i loro lavori e divertirsi condividendo le loro storie con il giocatore.

My Time at Portia è previsto per PC tramite il primo accesso a Steam Early nei primi mesi del 2018 e sbarcherà su console più tardi nel 2018. La campagna Kickstarter è in fase avanzata e la squadra di Pathea ha creato una piccola anteprima del prossimo gioco sotto forma di demo alpha che include 6-8 ore di gioco, scaricabile da Steam.




Grande successo di vendite per Cuphead su Steam

Anche se un po’ ce lo aspettavamo, visto il grande hype che ha riscontrato il gioco prima dell’uscita, Cuphead è balzato subito al primo posto delle vendite su Steam.
Il platform “run and gun” con grafica cartoonesca stile anni ’30 è stato rilasciato qualche giorno fa, e ha subito avuto un grande riscontro dai giocatori, potrebbe aver aiutato il fatto che il gioco costi soltanto 19,99 euro.

Il secondo posto va a Total War: Warhammer II, seguono nella top 5 PlayerUnknown’s Battlegrounds, Divinity: Original Sin II e Rocket League, mentre al sesto posto c’è Grand Theft Auto V.




PlayerUnknown’s Battlegrounds arriva su Game boy

Sin dalla sua uscita, PlayerUnknown’s Battlegrounds è riuscito a far colpo su moltissimi giocatori. Di recente, un ragazzo molto creativo appartenente ai 314 Reactor ha “omaggiato” Pubg  rendendolo giocabile su un Game Boy Color.

Per riuscire in quest’impresa, che noi lodiamo, il ragazzo dei 314Reactor ha utilizzato moltissimi strumenti. Ecco tutto il procedimento effettuato da quest’ultimo.

Vi piacerebbe giocare l’ultimo titolo di Bluehole su Game boy?




Disponibile l’open beta per Oculus Rift di From Other Suns

Chi possiede un Oculus Rift potrà giocare alla open beta di From Other Sunsun’avventura spaziale ricca di azione sviluppata da Gunfire Games, in cui ognuno impersonificherà un pilota destinato a salvare l’umanità per combattere contro nemici come alieni, pirati e robot.
La beta di From Other Suns è già disponibile e terminerà lunedì 2 ottobre alle 08:59 di mattina.
Questa open beta permetterà agli sviluppatori di raccogliere i feedback dei giocatori per poi lavorare su eventuali miglioramenti per il gioco completo, che uscirà durante l’autunno 2017.