Xenoblade Chronicles 2: alcuni dati da uno Store Manager giapponese

L’inizio di dicembre è solito segnare un momento proficuo per l’industria del videogioco, essendo l’inizio delle festività natalizie.
Una visuale interessante di questa situazione è offerta dal gestore di Games Ma-Ya, un famoso negozio di giochi vicino alla stazione Kasai nel quartiere di Edogawa a Tokyo, che ogni giorno prende nota sul suo blog personale di ciò che accade nel negozio.
Ieri era il giorno dell’uscita di Xenoblade Chronicles 2, e dal mattino al pomeriggio la giornata lavorativa è stata abbastanza tranquilla, ma verso sera le cose si sono movimentate, con l’affluenza di molti clienti maschi che sono entrati nel negozio per comprare il gioco, spesso insieme alla nuova console Switch. L’edizione limitata era già stata esaurita con i preordini e anche il controller “Xenoblade Chronicles 2 Pro” era molto quotato.
Per quanto riguarda la console Switch, il negozio ha ricevuto una nuova spedizione e a fine giornata, aveva ancora entrambi i colori disponibili. È stato constatato che, nelle vendite, la versione neon blu e rossa ha superato rapidamente la versione grigia.
Il manager del negozio recentemente ha incontrato il produttore mondiale di Monster Hunter Ryozo Tsujimoto alla cerimonia dei PlayStation Awards, e gli ha riferito che al momento il gioco è il più preordinato al negozio.
Il rapporto di oggi, che cade nel primo sabato del periodo festivo, evidenzia che come previsto, il negozio era stato assaltato dalle famiglie al mattino, per acquistare console e giochi Nintendo Switch.
Per quanto riguarda la PS4 Pro, al momento risulta essere popolare solo tra gli adulti, e molti clienti la stanno acquistando per prepararsi al Monster Hunter World di gennaio.

Fonte: Dualshockers




Annunciati i titoli PS PLUS di dicembre 2017

Sony, nelle scorse ore ha annunciato i titoli presenti nel PlayStation Plus nel mese di dicembre. Il mese scorso, gli abbonati al servizio PS Plus, hanno avuto modo di giocare Worms Battlegrounds e sfidarsi in agguerrite battaglie con i famosissimi vermi.
Questo mese è il turno di Darksiders II Deathinitive Edition Kung Fu Panda Scontro finale delle Leggende Leggendarie.
Ecco l’elenco completo:

  • Darksiders II Deathinitive Edition (PS4)
  • Kung Fu Panda Scontro finale delle Leggende Leggendarie (PS4)
  • Xblaze Lost: Memories (PS3)
  • Syberia Collection (PS3)
  • Forma 8 (PS Vita & PS4)
  • Wanted Corp (PS Vita)
  • Until Dawn: Rush of Blood (PSVR)
  • Dimmi Chi Sei! (PS4)

I titoli di questo mese non sono sicuramente i migliori del 2017, ma la Deathinitive Edition di Darksiders II è un buon pretesto per recuperare il primo capitolo nell’attesa dell’uscita di Darksiders III, di cui Marcello Ribuffo ha già fatto un’accurata analisi del gameplay.
I giochi per il PlayStation Plus saranno disponibili al prossimo aggiornamento settimanale, martedì 5 dicembre.




Leak su Devil May Cry 5 svela il ritorno di Dante

Un curioso leak è apparso online contenente informazioni che riguardano la storia del non ancora annunciato Devil May Cry 5, il possibile gameplay e un accordo di esclusività per Playstation 4.

Il leak è apparso sul forum di ResetEra come post dell’utente Son of Sparda ma, anche se non ci sono state ancora conferme a riguardo, il noto analista del settore e amministratore del forum Daniel Ahmad ha detto di «aver trovato abbastanza ragioni» per permettere la pubblicazione del post.

Stando al leak, Devil May Cry 5 riprenderà la storia da dopo Devil May Cry 4, suggerendo un allontanamento dallo stile di DmC: Devil May Cry di Ninja Theory, tornando dunque ad un approccio più familiare e tradizionale. Hideaki Itsuno, che ha diretto tutti i titoli della saga eccetto il primo e DmC: Devil May Cry, riprenderà il suo ruolo per Devil May Cry 5 e Reuben Langdon tornerà a prestare la sua voce a Dante. Il titolo conterrà inoltre il più alto minutaggio per le cutscene della serie, suggerendo una grande attenzione alla storia rispetto ai titoli precedenti.

Dovrebbero esserci potenzialmente 3 personaggi giocabili fra cui Dante e Nero, quest’ultimo suggerito dal leaker come uno dei più probabili. Devil May Cry 5 mostrerà inoltre una “nuova faccia” di Dante, “la più seria” che abbia mai mostrato. «Dante farà fuori i suoi nemici sempre col suo tipico fare esagerato ma questo gioco sarà comunque molto introspettivo», ha detto il leaker.

In termini di gameplay Devil May Cry 5 introdurrà un nuovo sistema di telecamera dinamica, uno style system migliorato che farà reagire i nemici diversamente a seconda dello stile utilizzato e una distruzione ambientale dinamica. Anche se non sarà un open world, il team di Itsuno starebbe lavorando a dei livelli molto grandi simili a Dragon’s Dogma. I boss saranno un punto focale del gioco, una delle boss fight si sposterebbe addirittura da un ambiente di gioco all’altro durante la battaglia. Ci si aspetta inoltre che la versione per console giri a 60 fps.

Il gioco sarebbe in sviluppo ormai da due anni e, stando a quanto riferito, con un debut trailer pronto per essere lanciato. Questo titolo doveva essere presentato al Playstation Experience di Dicembre ma, dopo il feedback negativo ricevuto all’E3 2017, il team avrebbe deciso di spostare la presentazione per l’E3 2018. Sony starebbe inoltre finanziando il gioco parzialmente, con buona probabilità per assicurarsi una qualche esclusività per Playstation 4. Il leaker aggiunge che il gioco «potrebbe essere esclusivamente per PS4», forse per un determinato periodo di tempo o addirittura per sempre.

Anche se il leak non è stato confermato, ci sarebbero diversi rumor a sorreggere l’imminente uscita di Devil May Cry 5 e questo post sarebbe una fonte ben documentata e credibile. Anche se DmC: Devil May Cry aveva certamente i suoi ammiratori, i fan di lunga data non vedevano l’ora di sapere che il vecchio Dante sta per fare il suo ritorno dunque, se questo leak risulterà vero, aspetteremo con ansia nuove informazioni sul gioco nel 2018.




Un giocatore ha costruito un robot per farmare crediti su Star Wars Battlefront 2

Esistono due modi per guadagnare i crediti necessari per poter acquisire loot crate in Star Wars Battlefront II: Il primo consiste nel giocare duramente e ottenere più punti possibili. Il secondo modo risulta quello meno “lecito”, ed è stato mostrato da un utente reddit, Lowberg, che ha costruito un robot che gioca al suo posto.

In realtà il robot non gioca realmente: semplicemente salta e muove il giocatore in ordine così da non farlo buttare fuori dalla partita dal sistema d’inattività.
Finché i crediti vengono dalla modalità arcade piuttosto che dal multiplayer, dubitiamo che molti giocatori potrebbero lamentarsi di questo metodo più o meno lecito.

Se costruire un robot è al di là delle vostre capacità, vi consigliamo di utilizzare le bande elastiche, così da ottenere un effetto simile.

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Top 7: Le Migliori Soundtrack da Menù del nuovo millennio

Una delle cose a cui si fa poco caso è la soundtrack presente nel menù d’avvio di qualsiasi videogame. Come per la colonna sonora, la musica presente in questo frangente ha un’importanza cruciale in quanto ci introduce al contesto, presentandosi come “un biglietto da visita”, in grado di darci immediatamente un’indicazione sulla qualità di un titolo. Ecco quindi le sette migliori tracce di questo inizio millennio.

#7 Jack Wall – Suicide Mission (Mass Effect 2)

Mass Effect 2, rispetto al capitolo d’esordio, rappresenta un deciso cambio di rotta sotto tanti punti di vista, anche nelle musiche. Le ambientazioni più cupe influiscono anche sulla soundtrack, che abbandona i temi idilliaci ed epici di Mass Effect per temi più drammatici e votati all’azione. Suicide Mission è il tema principale del gioco e il tema del finale, facendo la sua comparsa dal primo secondo della schermata start.
Si avverte subito la differenza con Mass Effect e sarà preludio di una delle avventure migliori di sempre. Jack Wall, per questo tema, si è ispirato a suoni cardine della fantascienza classica, mettendo assieme elementi musicali diversi tra loro, regalando brividi dalla prima schermata

https://www.youtube.com/watch?v=eb6_J1dq1hk

#6 Michael McCann – Main Menu (Deus Ex Human Revolution)

In uno dei migliori reboot degli ultimi anni, una delle eccellenze è il comparto sonoro, gestito dal compositore Michael McCann, che ha dato vita, oltre al tema citato, anche al tema principale del gioco, tra i migliori della storia dei videogiochi, ovvero Icarus. Proprio ispirato a Icarus è il tema presente nel menù, anche se più dolce nei toni, con un misto di elettronica e orchestrale, leggero ed elegante, quasi come un dolce benvenuto, o un bentornato, al rientro a casa.

#5 Jesper Kyd – Ezio’s Family (Assassin’s Creed II)

Benché la saga di Assassin’s Creed sia composta di alti e bassi, quello che è sempre stato di buon livello è il comparto sonoro, sia per il doppiaggio ed effetti sonori sia, ovviamente, per le musiche utilizzate. Scegliere tra i vari AC è stato difficile ma, alla fine, la risposta era scontata: Ezio’s family è ormai diventata iconica, riconducibile immediatamente al brand e base su cui si sono ispirate la maggior parte delle soundtrack dei capitoli successivi. Il danese Jesper Kyd è riuscito a creare un tema che introduce subito l’ambientazione rinascimentale, con note suggestive e perfettamente integrate all’atmosfera del gioco.

https://www.youtube.com/watch?v=eZvhREeVTYo

#4 Main Theme (Transformers Fall Of Cybertron)

Viviamo in un’epoca in cui i film di Micheal Bay dedicati ai robottoni continuano a deludere; per cui, perché non recuperare i titoli High Moon Studios, veri e propri atti d’amore per i Transformers?
Il menù che presenta il pianeta Cybertron devastato dall’ormai secolare guerra tra Autobot e Decepticon è accompagnato da un tema che definire epico è davvero riduttivo. Veniamo accolti da due boati “Hans Zimmer School” e una prima parte che è soltanto la miccia all’esplosione di energia ci apprestiamo a vedere. Lo scontro finale tra Optimus Prime e Megatron sarà accompagnato dallo stesso tema.

#3 EXILE feat Flo Rida – The Next Door/Indestructible (Street Fighter 4)

Diciamoci la verità, i picchiaduro sono ancora legati a soundtrack discendenti dai cabinati, cosa che riempie i vecchi appassionati di nostalgia, ma che rischia di far perdere appeal alle le nuove generazioni.
Proprio alla serie Street Fighter si devono cambiamenti, anche radicali, da questo punto di vista ed è col quarto capitolo che si raggiunge il picco: The next door / indestructible non è solo il tema della intro ma si fa sentire – eccome – anche nel menù. Proposta in due versioni, una giapponese mista ad inglese cantata dagli Exile e una versione statunitense, che vede presente anche la voce di Florida.
Il risultato è un tema energico, in pieno stile Street Fighter, in grado di mettere la carica a partire dalla selezione del personaggio.

#2 Cœur De Pirate – Aurora’s Theme (Child of Light)

Nel sorprendente titolo Ubisoft, spicca tra le tante cose, la soundtrack, realizzata dalla canadese Patrice Martin, in arte Cœur de pirat, una ragazza di soli 26 anni. Tutte le musiche sono bellissime, ma è il tema principale a spiccare, accogliendo il giocatore come un caldo abbraccio. Il tema, sufficientemente epico rispecchia esattamente cosa si percepisce dal gioco e dalla protagonista, la piccola grande Aurora che attraverso questa fiaba, affronterà mille difficoltà fino al lieto fine. Tante emozioni in una sola volta per un tema sofisticato e realizzato da una ragazza di talento.

#1 Nick Arundel – Batman Arkham City Main Theme (Batman Arkham City)

Hans Zimmer ci ha abituati piuttosto bene con la trilogia di Nolan, ma anche la serie videoludica, per molti superiore alla controparte cinematografica, non è da meno. In Arkham Asylum non si ricordano musiche particolari, quel tema speciale che rimane in testa per giorni, cosa che trova rimedio nel sequel, dove avviene un decisivo boost per tutto il comparto audio. Il menù si apre con  un tema epico, arrangiato alla perfezione e di natura orchestrale, che riempie di brividi e per un attimo ci immedesima nei panni del Cavaliere Oscuro.




Nuova modalità zombie per Rainbow Six Siege

È stato annunciato da Ubisoft il terzo anno di Rainbow Six Siege, che si svolgerà in quattro stagioni trimestrali a partire da gennaio 2018, come di consueto, e con due nuovi operativi e nuove mappe. Tuttavia ci sarà qualcosa di inusuale nel nuovo anno: un evento cooperativo chiamato Outbreak. Sembra essere una modalità zombi, legata al tema del rischio biologico e di quarantena della Stagione 1, Operazione Chimera, che comprende due nuovi operatori specializzati in rischio biologico, di nazionalità Francese e  Russa. Ubisoft Montreal dichiara che nel fine settimana si combatterà «contro qualcosa che potresti non aspettarti» in Outbreak, disponibile gratuitamente per tutti i giocatori di Rainbow Six Siege.

Abbiamo solo alcuni frammenti di informazioni sulle altre stagioni. La seconda stagione ci porterà in una nuova sede in Italia e includerà due nuovi operatori GIS italiani; La terza stagione includerà una rielaborazione completa di una mappa esistente (TBA) e includerà operatori di Scotland Yard (Regno Unito) e Delta Force (Stati Uniti); la Stagione 4 porterà in una nuova posizione in Marocco e includerà due operatori GIGR marocchini.

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Annunciato Valkyria Chronicles 4 per Playstation 4, Xbox One e Switch

Sega oggi ha annunciato che l’uscita di Valkyria Chronicles 4 è prevista per la primavera 2018 per Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

Valkyria Chronicles 4 è ambientato nella stessa timeline dei precedenti giochi e prende luogo nel 1935, in uno scenario simile alla Seconda Guerra Mondiale che vede da un lato la Federazione Atlantica e dall’altro l’Alleanza Autocratica Imperiale dell’Est.

«Sebbene la Federazione combatte valorosamente contro l’impero, l’implacabile armata imperiale minaccia di distruggerli», legge un rigo della conferenza stampa Sega. «A pochi passi della vittoria, la Federazione da il via all’operazione Northern Cross: un ultimo disperato tentativo per conquistare la capitale e mettere fine alla guerra. Il comandante Claude Wallace con i suoi fedeli amici d’infanzia all’interno della Squad E sono inviati a combattere per il successo della disperata operazione, ma dovranno affrontare un freddo clima ostile, orde di soldati imperiali, una terrificante Valkyria… e fare una scoperta che scuoterà la realtà fino alle fondamenta».

Valkyria Chronicles 4 è ancora un RPG tattico le cui artwork, spiega Sega, saranno “in uno stile vibrante ed evocativo, come una tela in acquarelli che prende vita”.

Il sistema di combattimento in Valkyria Chronicles 4 mischia elementi di strategico a turni, RPG e third person shooter. Le novità in Valkyria Chronicles 4 vedono una nuova classe, il granatiere, insieme a più opzioni di supporto per le corazzate.

Il compositore della saga, Hitoshi Sakimoto, tornerà per comporre la colonna sonora per Valkyria Chronicles 4. Un sito teaser per il gioco è stato aperto ma non c’è molto al suo interno. Per adesso potete solo guardare il trailer nel sito o qui sotto.

La serie di Valkyria Chronicles è cominciata nel 2008 con Valkyria Chronicles su Playstation 3, seguito da un sequel su PSP nel 2010. Il sequel Valkyria Chronicles 3 è stato pubblicato solo in giappone per PSP; non esiste un rilascio ufficiale di una versione in inglese ma i fan hanno tradotto il gioco per conto loro.




RiME

Un mondo aperto circoscritto in un’isola silenziosa, colori vivi e tanti puzzle da risolvere. Non è l’ennesimo epigone di Myst, ma un titolo atto a portarci nella dimensione del sogno. RiME ci introduce infatti al suo mondo con un naufragio: l’avventura ha inizio da una spiaggia dalla quale il giovane protagonista si dirige verso una gigantesca torre che troneggia al centro dell’isola. Sarà l’inizio di un viaggio misterico, irto di pericoli e disseminato di simboli.

Il gameplay richiama fin dagli inizi certi lavori di Fumito Ueda, ICO su tutti: per andare avanti nel gioco dovremo arrampicarci, spostare oggetti, azionare leve, trovare giusti incastri e, in vari casi, giochi di ombre e luce. Inadatti a ogni combattimento, dovremo servirci di un combinato di logica e abilità per superare gli enigmi di un titolo che, pur non risultando eccessivamente astruso, ci metterà spesso alla prova.
RiME è un puzzle game d’avventura in terza persona che fa della narrazione icastica il proprio punto di forza: non sono presenti linee di dialogo, ma la storia si dipana chiara e potente nella sua studiata pentapartizione. Il lavoro di scrittura in questo senso è pregevole, costruito su metafore potenti e allegorie arcane che si adattano alle 5 fasi della rappresentazione, chiaramente basate sulle note teorie della psichiatra Elisabeth Kübler-Ross.Al centro della storia sta infatti l’attraversamento del dolore in ogni suo momento, e già sul piano visivo RiME restituisce ogni passaggio e transizione di questo processo: l’art style si adatta benissimo a queste variazioni, alternando il giorno e la notte come i chiaroscuri e le sfumature cromatiche in un’ambientazione che ricorda molto da vicino The Legend of Zelda: The WindWaker soprattutto negli ambienti aperti, con modelli in cel-shading nei quali si ritrovano le influenze artistiche più disparate, dai lavori di Joaquín Sorolla alla più prepotente presenza surrealista di Salvador Dalì e Giorgio De Chirico. Anche nei personaggi non mancano i richiami ad altre opere videoludiche, dalla figura rossa incappucciata di Journey (con il quale RiME condivide certe atmosfere rarefatte e trasognate, nonché il potente impianto sonoro) alle stesse ombre di chiara ispirazione uediana. Il rifacimento risulta armonico e mai pedissequo, tutto si innesta bene in un quadro che, seppur ricco di richiami, serba una sua propria identità autoriale.Ma, se la forza visiva del titolo risalta fin dalle prime battute, a diventare preponderante nel corso del gioco in un crescendo lento e progressivo è proprio il comparto sonoro: il lavoro compositivo di David García Díaz veste letteralmente ogni scena di sonorità armoniche ed evocative, amplificando l’effetto onirico dell’opera con melodie di grande impatto emotivo. Il richiamo ai lavori di Austin Wintory (autore delle musiche di Journey e Abzû) è lampante, ma la colonna sonora del compositore iberico è ricca di rimandi anche ad artisti al di fuori dell’ambito videoludico, da Joe Hisaishi, storico compositore di alcuni straordinari film di Miyazaki, i cui lavori hanno certamente influenzato anche l’impianto visivo di RiME, a Ludovico Einaudi, di cui si ritrova un certo minimalismo emozionale. Brani come The King e Touching The Stars, nelle loro scale discendenti, sono atti a sublimare le sequenze di gioco in più momenti, in un climax di meraviglia orchestrale che potrebbe consegnarli alla storia fra i grandi temi musicali videoludici.

RiME è un titolo figlio di una gestazione travagliata sia sul piano produttivo che distributivo e, se il porting su Nintendo Switch sembra non aver esordito nel migliore dei modi, la versione per PS4 e Xbox non presenta invece eccessivi problemi, risultando godibile e ben giocabile. Tequila Works regala così al pubblico un poema di carattere allegorico, la cui poesia si dipana in un bellissimo intreccio di armonie sonore e meraviglia visiva che rende trascurabili i piccoli difetti tecnici e alcuni sporadici cali di frame rate. Il messaggio del titolo emerge potente, restituendo attraverso immagini suggestive e paesaggi sognanti una toccante metafora della perdita di ciò che è caro. Il viaggio di RiME è la storia di chi guarda nell’abisso fino a sprofondarvi, il racconto di una “cognizione del dolore” impervia e graduale che, alla fine di un viaggio attraverso le ombre di una notte senza fine, conduce sino alla catarsi di una nuova alba, nell’incessante ciclo circadiano dell’esistenza umana.
Con questo titolo imperfetto Tequila Works ha imbracciato una grande sfida uscendone egregiamente, regalando un videogame degno di essere ricordato e aggiungendo un tassello di poesia al grande mosaico della creatività contemporanea.




THQ Nordic acquisisce il 100% delle azioni di Experiment 101

In un recente comunicato stampa, è stato rivelato che THQ Nordic ha acquisito il 100% delle azioni di Experiment 101 e, con esso, tutti i diritti del loro prossimo titolo, Biomutant che ora fa parte dell’immenso “portafoglio”.

Per coloro che non hanno mai sentito parlare di questo titolo, ecco un piccolo recap: quest’ultimo è stato rivelato solo all’inizio di questa estate alla Gamescom. Si dice che il gioco abbia un sistema di personalizzazione molto libero, un gameplay ARPG( gioco di ruolo d’azione) con una narrazione personalizzabile per la storia.

L’acquisizione di quest’ultimo viene gestita da THQ Nordic, con sede a Karlstad, in Svezia, mentre le attività quotidiane saranno gestite da THQ Nordic GmbH, con sede a Vienna, in Austria.

Biomutant sarà rilasciato su PC, PS4 e Xbox One nel 2018.




Top 7: I peggiori porting della storia

Probabilmente diamo fin troppo per scontato, a volte, che un titolo che funziona perfettamente su una macchina debba avere gli stessi risultati su un’altra. Purtroppo molte volte non è così: i porting, spesso appaltati a terzi, risultano in vari casi mal gestiti, indispettendo l’utenza. Vediamo insieme i 7 peggiori risultati.

#7 Bayonetta (PS3)

Bayonetta fu un fulmine a ciel sereno, approdando su Xbox 360, in tutta la sua micidiale bellezza. Ma quando fu il turno della console Sony, le cose non andarono nel verso giusto: risoluzione non all’altezza della controparte Microsoft e problemi di frame rate impallidivano se confrontati con tempi di caricamento su PS3 così tanto lunghi che sarebbe stato possibile giocare un altro gioco al suo interno.
Il porting, affidato a Nex Entertainment, famosi per aver realizzato Resident EVIL: Code Veronica, fu una scelta azzardata, e il risultato ha semplicemente confermato le aspettative.

#6 GTA IV (PC)

Ci sono videogiochi che ancora oggi faticano a dare il loro massimo. GTA IV è arrivato nel 2008 con tantissimi problemi, a cominciare da requisiti di sistema fin troppo elevati, glitch di varia natura, eccessivi problemi di frame rate, caricamenti biblici tanto altro.

#5 Rime (Switch)

Un pessimo porting fresco fresco per la neonata Nintendo Switch. Tutti pregustavamo l’uscita di un titolo che ben si sposava allo stile della “Grande N” ma, evidentemente, l’abbiamo dato un po’ troppo per scontato. I problemi  sono tanti, a cominciare da eccessivi cali di frame rate, bug e compenetrazioni, comandi che rispondono a targhe alterne e via dicendo. Probabilmente una delle più grosse delusioni del 2017.

#4 Dark Souls (PC)

From Software non è rinomata per la qualità dei suoi porting su personal computer e tutto ebbe inizio dal primo capitolo della celebre saga di Miyazaki: Dark Souls. Il titolo si presentò con una risoluzione bloccata a 720p e devastanti problemi di frame rate, risolti da una singola persona con una patch amatoriale di qualche Mb. Ancora oggi la software house, non sembra aver imparato la lezione.

#3 Resident EVIL 4 (PC)

I giapponesi e i PC sono probabilmente la coppia peggio assortita al mondo. Un’altra vittima è stato il povero Resident EVIL 4, afflitto dai peggiori problemi del mondo, a partire dal rendering, e la fantasiosa gestione delle luci e delle ombre. Inoltre, mancava anche il supporto al mouse… questo sconosciuto. Proprio questo faceva pendant con controlli inutilmente complicati e alla quale SourseNext, che si occupo del porting, non seppe porre rimedio.

#2 Pac-Man (Atari 2600)

Stiamo probabilmente parlando di uno dei videogiochi più importanti della storia, famoso in tutto il globo e pietra miliare delle sale giochi, a partire dagli anni ’80. Immaginate quindi l’euforia della popolazione alla notizia che questo titolo sarebbe stato giocabile comodamente a casa, grazie ad Atari.
Sei settimane. È bastato così poco tempo per rendere Pac-Man semplicemente un’altra cosa con cambiamenti grafici e di gameplay di certo peso come i fantasmi, presenti soltanto uno alla volta.

#1 Metal Gear Solid 2: Son of Liberty (PC)

Un’accozzaglia di scelte sbagliate e un inno alla negligenza. MGS 2 lo conosciamo un po’ tutti e c’è il serio rischio che si cada nella retorica. Fortunatamente in pochi l’hanno giocato su PC, assistendo a bug di un certo livello, da sembrare arte contemporanea fino alla ciliegina sulla torta: in Metal Gear Solid 2 era presente un livello particolare, con sezioni sensibili alla pressione e ben gestite dal Dualshock PlayStation 2. Immaginate la situazione con una tastiera… ingiocabile.
Il tutto per un peso complessivo di ben 7GB, in un mondo dove la normalità era di circa 1,5.