Star Wars Battlefront II

Microtransazioni di Star Wars Battlefront II bloccate da EA

Sono state bloccate le microtransazioni per Star Wars: Battlefront II,  come constatato da alcuni utenti e confermato da EA. Tutto ciò accade dopo molti giorni di indignazione da parte dei fan, i quali sostenevano che EA e DICE avessero implementato un sistema multiplayer che avrebbe agevolato chi usufruiva delle microtransazioni.

«Vi sentiamo forte e chiaro, quindi bloccheremo tutti gli acquisti in-game», così dichiara il general manager della DICE Oskar Gabrielson, «Ora impiegheremo più tempo per ascoltare, aggiustare, bilanciare e mettere a punto ogni cosa. Questo significa che l’opzione per comprare cristalli nel gioco è ora offline, e tutti i progressi saranno fatti attraverso il gameplay. La possibilità di comprarli verrà implementata solo quando avremo fatto dei cambiamenti al gioco. Condivideremo ulteriori dettagli in corso d’opera.»

Quindi le microtransazioni torneranno, ma in forma più gradevole ai fan.

Gabrielson ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è quelli di creare il miglior gioco possibile per tutti voi – fan devoti e giocatori – ma ci avviciniamo alla data di lancio globale ed è chiaro che molti di voi ritengono ci siano ancora problemi nel progetto. Abbiamo sentito voci rigurdo svantaggi arrecati ai giocatori, e abbiamo temuto che questo potesse oscurare tutto quel che di buono è presente del gioco. Non è mai stata nostra intenzione. Ci dispiace non averlo fatto bene.»




EA taglia i crediti per sbloccare eroi in Star Wars Battlefront II

Dopo la grande protesta della community di Star Wars Battlefront II, che ha portato al post più bocciato su Reddit di sempre, Electronic Arts si è occupata del problema in questione con un lungo post sul suo blog. Adesso i numeri di crediti necessari per sbloccare gli eroi più importanti di Star Wars Battlefront II, come Luke Skywalker o Darth Vader, sono stati tagliati del 75% (prima erano 60.000 crediti e adesso saranno 15.000 crediti).

«Sin dall’inizio del progetto, ascoltare i fans è stato un punto cruciale per consegnarvi la migliore esperienza in Star Wars Battlefront II. Abbiamo finito con la versione alpha chiusa, partendo dalla beta lo scorso mese, e il nostro primo gioco di prova. Continueremo ad apportare miglioramenti in base al vostro feedback per il lancio in tutto il mondo questa settimana. Ascoltarvi e fornirvi delle scelte su come giocare sarà sempre il principio con Star Wars Battlefront II. Vogliamo garantirvi che il gioco sia bilanciato e divertente sia per oggi che per il futuro.

Accordarsi è una grossa parte nella creazione dei videogiochi. Ad esempio, oggi abbiamo fatto un cambio sostanziale basandoci su cosa abbiamo visto durante il primo gioco di prova. Ci sono state un sacco di lamentele riguardo ai crediti (e al tempo) necessari per sbloccare alcuni dei nostri eroi, specialmente Luke Skywalker e Darth Vader. Sbloccare un eroe è motivo di grande realizzazione, un qualcosa con la quale i giocatori si divertano nell’ottenerlo. Abbiamo usato i dati ottenuti dalla beta per sistemare i livelli ma è chiaro che più cambiamenti devono essere attuati.

Ridurremo dunque il numero di crediti necessari per sbloccare gli eroi più importanti del 75%. Luke Skywalker e Darth Vader saranno disponibili per 15.000 crediti, l’imperatore Palpatine, Chewbacca e Leia Organa per 10.000 crediti e Iden Versio per 5.000. Basandoci su ciò che abbiamo visto nella prova, questi numeri renderanno l’ottenimento di questi eroi una realizzazione, in una misura in cui sarà divertente per tutti.

È un grande cambiamento e lo si può applicare velocemente. Sarà disponibile da oggi con l’aggiornamento che sta per essere lanciato nel gioco.

Abbiamo tenuto conto delle features che amate nel gioco (come lo Starfighter Assault, le battaglie multiplayer con 40 giocatori, il lancio della spada laser di Darth Maul) così come di quelle che non vi sono piaciute. Sappiamo che i nostri fan più devoti, inclusi quelli del nostro subreddit, si sono espressi e noi vi abbiamo ascoltato. Faremo dei cambiamenti riguardanti il livello dei crediti necessari per sbloccare gli eroi e continueremo a fare dei cambiamenti in modo da migliorare l’esperienza di gioco nel tempo.».

Il post del blog è finito dicendo che gli sviluppatori chiave di Star Wars Battlefront II parteciperanno ad un Reddit AMA questo mercoledì. Con buona probabilità verremo a conoscenza dei miglioramenti in serbo per il futuro e del sistema di progressione.




Un recente tweet di Kojima apre un nuovo interrogativo su Death Stranding

Molti dubbi girano ancora intorno a Death Stranding, titolo pioniere della neonata Kojima Productions e tutt’ora in sviluppo. Nonostante questo l’ex vicepresidente di Konami ha deciso di mettere ancora più carne sul fuoco, pubblicando un tweet apparentemente innocuo, ma che ha scatenato la nascita di teorie su teorie da parte dei fan.

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Norman Reedus, il protagonistaavrà indosso nel gioco una coppia di targhette, sulle quali è incisa l’equazione del Raggio di Schwarzschild o raggio gravitazionale. Questa formula è strettamente legata alla velocità della luce e ai buchi neri (per una definizione precisa potete far riferimento a Wikipedia). In moltissimi ora teorizzano che il gioco sarà ambientato nello spazio o addirittura oltre l’orizzonte degli eventi.
Certo che quando c’è la mente di Hideo Kojima dietro un’opera, l’imprevedibilità fa sempre da padrona.




Star Wars Battlefront 2 riceverà un’espansione della storia gratis

Quando è stato presentato Star Wars Battlefront 2, EA e Dice hanno catturato l’attenzione annunciando che per il gioco non sarebbe stato rilasciato alcun Season Pass e che i vari aggiornamenti sarebbero stati gratuiti.

Per riceverli non bisognerà aspettare ancora molto: il primo aggiornamento sarà rilasciato il 5 dicembre, e sarà aggiunta la possibilità di scegliere da che parte stare, se con il Primo Ordine o la Resistenza, entrambe le parti daranno sfide e a oggetti diversi.

Il 13 dicembre sarà però il giorno del grande aggiornamento, che renderà felice sia i fan del multiplayer sia quelli del single player: saranno disponibili infatti i personaggi di Finn e Capitan Phasma, acquistabili tramite i crediti di gioco. La fazione che otterrà il punteggio più alto durante quella settimana sarà ricompensata con speciali potenziamenti per i nuovi personaggi.

Gli ultimi Jedi uscirà la stessa settimana e gli sviluppatori ne approfitteranno per aggiungere contenuti provenienti dal film, tra i quali una nuova mappa del pianeta Crait, una nuova mappa d’assalto di D’qar, l’accesso al Tallie Lintra RZ-2 A-wing e nuove abilitò segrete per il T70 X-wing di Poe Dameron.

Le avventure di Iden Versio continueranno nell’espansione chiamata Resurrezione. Potremo prendere il controllo di Versio durante i giorni dell’ascesa al potere del Primo ordine.




Giochi gratis per il weekend su Steam e Gog

Il nuovo titolo gratuito per il fine settimana su Steam è stato annunciato ed è un gioco di grande rilievo: sarà possibile giocare gratuitamente allo shooter del designer di Gears of Wars, Lawbreakers di Cliff Bleszinski, su Steam da giovedì fino a domenica. Più precisamente, il gioco sarà disponibile free-to-play a partire dalle 19:00 di giovedì 9 Novembre fino alle 22:00 di Domenica 13 Novembre.

Questa offerta arriva giusto per il rilascio dell’aggiornamento All-Star, che ha aggiunto la competizione classificata e altri nuovi contenuti.

Inoltre, Lawbreakers sarà venduto a metà prezzo fino alle 19:00 di martedì 14 Novembre, dunque per 15€ anziché 30€. Ciò avverrà sia per la versione PC che per la versione Playstation 4. Le persone che compreranno il titolo in offerta avranno l’opportunità di ricevere un’altra copia gratuita.

Le prime 100 persone di ciascuna piattaforma, PC e PS4, che manderanno la conferma d’acquisto agli sviluppatori Boss Key riceveranno un codice per un ulteriore copia da poter condividere con un amico. Inoltre, le prime 20 persone riceveranno una copia della Collector’s Edition di Lawbreakers, al momento esaurita nei negozi.

Per ciò che riguarda gli altri giochi gratis su Steam, il MOBA Battlerite è adesso free to play mentre lo starter pack di Idle Champions of the Forgotten Realms sarà gratis fino al tardo pomeriggio del 10 Novembre. Segnaliamo inoltre Syberia che sarà disponibile gratuitamente su Gog.com per 48 ore.

Lawbreakers è al momento disponibile solo su PS4 e PC, ma una versione su Xbox One sembra potersi realizzare. Inoltre, Boss Key ha detto che il gioco potrebbe arrivare anche su Nintendo Switch più in là nel futuro.

Lawbreakers è stato lanciato a Luglio ma, nonostante le recensioni per lo più positive, non è riuscito ancora a trovare una solida base d’utenza. Bleszinsky ha apertamente parlato delle difficoltà che sta avendo il titolo ma conferma che Boss Key sta cercando di rendere il gioco più rilevante possibile.




Wolfenstein II: The New Colossus – Aerei e Treni sempre in Orario

Gli FPS puramente single player stanno sparendo velocemente di fronte a una massiccia richiesta di modalità multigiocatore che può spingere al massimo la longevità di un titolo. Ma il pubblico ha anche bisogno di storie e, un’IP come Wolfenstein II: The New Colossus, sequel di The New Order, riesce a portarci in un’ucronia che il buon Philip K. Dick avrebbe apprezzato sicuramente.
Dopo aver vinto la Seconda Guerra Mondiale, il Terzo Reich continua la sua espansione sul globo e tra le stelle ma il punto di non ritorno è vicino. Starà a B.J. Blazkowicz e il movimento di resistenza Kreisau a cercare di porre fine al dominio nazista.

Uno specchio oscuro

Dopo l’ottimo lavoro svolto con The New Order, Machine Games è andata oltre, impacchettando un titolo dalle solide basi narrative contornate da un gameplay e un comparto artistico di primissimo livello.
Il finale del titolo d’esordio ci aveva lasciati col cuore in gola, con l’incapacità di capire se ci sarebbe stato un sequel a quanto visto. Fortunatamente le cose sono andate per il meglio, già a partire dalla stesura della sceneggiatura, capace di regalarci moltissimi momenti esaltanti, momenti indimenticabili e colpi di scena da maestro.
Quasi l’intero pianeta è sotto il controllo dei nazisti che, sfruttando la tecnologia mistica dei Da’at Yichud, sono riusciti a mettere in ginocchio tutte le nazioni del mondo. Anche gli Stati Uniti hanno dovuto arrendersi dopo un bombardamento nucleare a tappeto ma, nonostante ciò, il fuoco della ribellione è sempre pronto ad ardere. Tutto questo fa da sfondo alle tante storie personali non solo di Blazkowicz, ma anche dei membri più importanti dell’equipaggio dell’Eva’s Hammer, sottomarino nucleare nazista (rubato nel capitolo precedente) che sarà il nostro hub centrale. La scrittura dunque è molto più consapevole e riesce a ritagliarsi il tempo necessario per approfondire la vita del protagonista, la sua infanzia e le sue paure, scavando a fondo nella sua psiche. Non è solo un elimina nazisti, ma un uomo che sta per diventare padre e che inorridisce al solo pensiero di dover crescere i propri figli in un mondo super classista come quello del Reich. Anche l’antagonista, Frau Engel, svolge un ruolo chiave, fungendo da catalizzatore alle vicende e godendo di una caratterizzazione a tratti “Tarantiniana”. Proprio questo aspetto è quello che emerge maggiormente rispetto al capitolo precedente, con scene che sembrano trarre ispirazione dai successi del regista di  Knoxville: le bellissime cutscene molte volte ci rimangono impresse, evocative e che con prepotenza riescono a mostrarci un mondo crudele e che non lascia spazio ai sentimentalismi. Tutto è raccontato in modo sublime e con scene letteralmente fuori di testa ma che ben si sposano col contesto. Oltre a questo, numerosi saranno i testi che ci racconteranno i “dietro le quinte” alla conquista del mondo e dello spazio da parte dei “crucchi”, approfondendo ulteriormente la lore di questo mondo alla rovescia.
Vista la mancanza del multiplayer, Wolfenstein II si arricchisce di alcune missioni secondarie e soprattutto “missioni assassinio” da sbloccare una volta decifrati i Codici Enigma, presi dai comandanti uccisi. Queste missioni – utili anche per reperire i numerosi collezionabili lasciati in sospeso – si svolgono su mappe già percorse ma con nuovi modi di affrontarle: i comandanti da assassinare in questione saranno più ostici, ma sarà sempre un piacere affrontare certe sezioni.
Insomma, The New Colossus è un’opera da godere appieno, dai titoli di testa sino alla scena dopo i titoli di coda. Coinvolgente, originale, evocativo e soprattutto tutto è funzionale, con nessun elemento fuori posto.
Per dovere di cronaca segnaliamo anche un conto alla rovescia – abbastanza evidente – nel menu principale, che rimanda alla Camera Blindata. Non si hanno molte informazioni in merito: potrebbe essere un nuovo DLC oppure una nuova modalità. Attendiamo dunque informazioni in merito.

10, 100, 1000 nazisti

Se credete che The New Colossus sia solo una bella avventura grafica vi sbagliate di grosso. Quanto visto in The New Order è stato potenziato portando il gunplay su livelli eccelsi. Tutto tende alla freneticità, non bisogna mai star fermi poiché esser circondati da decine di “soldaten” nazisti è un attimo, con elementi “vecchia scuola” come la ricarica della salute non automatica e che va ripristinata attraverso medikit o cibo che troveremo in giro. La salute di BJ è proprio un punto focale in quanto, per almeno tre quarti della campagna, sarà limitata al 50% con problematiche derivanti che potete immaginare. L’utilizzo della Exosuit Da’at Yichud permetterà a Blazkowicz di ottenere un’armatura del 200% che per lo meno mitiga un po’ le difficoltà del caso. Wolfenstein II non è un gioco semplice: l’alternare fasi stealth a quelle shooting a scena aperta sarà fondamentali se si vuole salvare la pelle. I comandanti sono la chiave in quanto, ad allarme scattato, possono richiamare rinforzi più volte rispetto al capitolo precedente, e quindi sono il primo bersaglio da eliminare, qualora possibile. I soldati con cui ci troveremo a combattere sono abbastanza vari e vanno dai semplici “soldaten” ai “supersoldaten”, esseri modificati geneticamente e corazzati in grado di brandire armi pesanti. Non mancano droni e creature meccaniche partorite dalle idee più folli della Germania Nazista.
Il feeling con le armi è superbo, dandoci i giusti feedback con ogni arma utilizzata regalando soprattutto appagamento: proprio questo aspetto è l’elemento più riuscito – a parte qualche imprecisione nello sporgersi − e ci invoglia a proseguire con gioia, facendoci divertire come bambini al Luna Park. A dir la verità le armi a nostra disposizione non sono poi tante  e, personalmente, ho sentito molto la mancanza di un buon fucile di precisione. Sono potenziabili utilizzando i kit che potremo trovare lungo il nostro percorso, sbloccando anche un’abilità secondaria per la nostra arma. Torna con prepotenza anche l’Akimbo, ovvero la possibilità di utilizzare armi su entrambe le mani, anche diverse tra loro: l’utilizzo di due armi contemporaneamente riduce sensibilmente la precisione ma aumenta a dismisura il rateo di fuoco, diventando una macchina sterminatrice per eccellenza. Questo risulta utile soprattutto nelle boss fight – forse uno dei pochissimi punti deboli del titolo – dove saremo di molto facilitati nei movimenti, visto che non dovremmo fermarci a lungo per prendere la mira.
A un certo punto della trama entrano in scena dei gadget tecnologici che potremmo scegliere  – almeno all’inizio – tra tre a disposizione. Ci permetteranno di sfruttare poteri specifici che preferisco non svelare, ma che saranno utili per la navigazione, grazie anche all’eccellente level design,  e imbastire nuove strategie.
Torna anche lo schema delle abilità sbloccabili solo al raggiungimento di determinati obbiettivi sul campo di battaglia. Questi potenziamenti miglioreranno l’arsenale, ci renderanno più resistenti e così via, aumentando a dismisura la già ottima varietà di questo titolo.

Adolf approved

Il salto di qualità è evidente sotto tutti i punti di vista, e quello tecnico non fa eccezione. L’Id Tech 5 è al suo massimo splendore, regalando scorci mozzafiato e un attenzione al dettaglio maniacale. A colpire, prima di tutto, è la direzione artistica: quando si tratta di nazisti, tutto tende alla magniloquenza aristocratica e all’asetticità delle sue basi militari. Il colpo d’occhio è eccezionale ed è impossibile non rimanere colpiti dal lavoro svolto dai ragazzi di Machine Games. Il contraltare è un’America devastata per la maggior parte, visibile soprattutto in una Manhattan che richiama le atmosfere di Fallout. Tutto questo è arricchito da un comparto tecnico di primo ordine, dove spiccano effetti luce e particellari, oltre all’uso di ottime texture (la maggior parte delle volte) e shader. Il motore grafico è molto scalabile e personalizzabile grazie alla miriade di impostazioni, rendendolo adattabile per qualsiasi macchina. Anche le animazioni risultano ottime, non solo le nostre, ma anche quelle dei nemici, che non brillano per elevato Q.I. digitale, ma sono comunque in grado di metterci in difficoltà, aggirandoci e prendendoci alla sprovvista. Forse i modelli non sono proprio perfetti, ma di fronte al colpo d’occhio generale, è qualcosa che si nota poco.
In un titolo come questo l’audio non poteva essere da meno: il doppiaggio italiano si attesta su livelli cinematografici per quanto concerne i personaggi principali, in grado anche di replicare cadenze linguistiche in maniera credibile, con un alternarsi di accenti inglesi, tedeschi e francesi. Il lavoro svolto è assolutamente all’altezza dell’originale, dando in questa occasione lustro alla scuola italiana di doppiaggio. Anche le musiche sono azzeccate, sia quelle d’accompagnamento, in grado di enfatizzare i diversi momenti di gioco, sia la colonna sonora, rigorosamente di matrice teutonica, che risulta molto orecchiabile nonostante la sua durezza.

In conclusione

Wolfenstein II: The New Colossus è probabilmente il miglior first person shooter dell’anno. Una narrazione che vanta colpi brillanti e un end game di buon livello, offrono al giocatore ottimi spunti per approfondire il titolo, rigiocandolo magari più volte. La voglia e la passione di Machine Games nel confezionare un titolo d’elevata fattura trasuda da ogni pixel, portando anche un gunplay che magari non vanta un grosso arsenale, ma che è in grado di distinguersi come pochi, invogliando a cercare più soluzioni con molti elementi “vecchia scuola”. The New Colossus è un titolo da non farsi scappare, rimanendo, nel frattempo, in attesa dell’ultimo capitolo di questa trilogia.




Top 7: al volante dei migliori racing game

Ci troviamo in un bel periodo: Project CARS, Forza Motorsport e Gran Turismo ci regalano l’imbarazzo della scelta, e mai come ora tutti i titoli motoristici hanno raggiunto questo livello qualitativo. Ma è davvero così? Quali sono davvero i migliori racing game? Scopriamolo insieme.

7. Assetto Corsa (2014)

Nonostante sia appena entrato tra i grandi del settore, il simulatore italiano ha già la sua grande dose di appassionati, e si può ben capire il perché: Kunos ha lavorato strenuamente alla raccolta dei dati reali di ogni vettura e questo, unito alla scansione precisa dei circuiti, rendono Assetto Corsa il simulatore di guida più preciso sul mercato. Ha molto carisma e questo ha spinto alcune case come Ferrari, Porsche e Lamborghini, a proporre la prova dei suoi modelli reali attraverso questo titolo.

6. Project Gotham 4 (2007)

Oltre ai Forza Motorsport, Microsoft poteva vantarsi anche della serie Project Gotham Racing che con il quarto capitolo ha raggiunto la piena maturità. Oltre a essere tecnicamente eccelso, l’ingresso delle moto ha segnato profondamente il titolo, portando una varietà difficilmente riscontrabile nella concorrenza.  Meteo dinamico, 130 vetture perfettamente riprodotte e diverse innovazioni per il multiplayer hanno portato Project Gotham a essere uno dei migliori esponenti dell’epoca.

5. Need for Speed: underground 2 (2004)

Se c’è un videogioco che i fan richiedono a gran voce a Electronic Arts è un remake di Underground 2, probabilmente uno dei migliori titoli arcade usciti finora. Il titolo era contraddistinto da un incredibile varietà e libertà essendo a conti fatti un open world con la possibilità di poter modificare le proprie auto in ogni singolo dettaglio. È un titolo che ha influenzato molto il panorama automobilistico nel settore tuning, contribuendo a espandere quanto si era visto col primo Fast and Furious.

4. Colin McRea Rally (1998)

Colin McRea Rally ha certamente segnato un’epoca, facendo saggiare a tutti i videogiocatori degli anni novanta lo spirito dei rally, derapate in mezzo al fango e salti spettacolari. Tutto questo dall’interno dell’abitacolo, una vera gioia per gli occhi e che spingevano questo titolo ai vertici della qualità tecnica. Anche la supervisione del compianto Colin McRea è stata fondamentale, portandolo il più vicino possibile alla controparte reale. Si doveva faticare tanto per portare l’auto al limite, redendo questo titolo più vicino al simulativo che all’arcade, e, per l’epoca, era una novità.

3. TOCA Race Driver (2002)

Prima di Grid, Codemasters ci dilettava con la serie TOCA, una delle migliori serie automobilistiche mai create. Il Race Driver, targato 2012, ha avuto il merito di rendere la carriera qualcosa di nuovo, inserendo una vera e propria trama, dove impersoneremo Ryan McKane che, dopo un grave trauma, cercherà di scalare le vette del motorsport. Tutto era stato costruito con minuzia, diventando un prodotto dalla qualità invidiabile e mettendo delle basi importanti per i successivi racing games.

2. Forza Motorsport 7 (2017)

L’ultima fatica di Turn10 approda su una nuova generazione di console con risultati strabilianti. Tecnicamente il titolo non ha nulla da eccepire, mostrando i muscoli in tutte le condizioni climatiche. La ricerca del dettaglio è maniacale, creando vetture che sfiorano il fotorealismo. Grande varietà, e soprattutto una modalità multiplayer tra le migliori presenti, rendono Forza 7 la summa di tutto il meglio che i racing game Xbox abbiano prodotto.

1. Gran Turismo 2 (1999)

Se Gran Turismo ha lanciato i racing games moderni, è con il secondo capitolo che ha posto le basi per tutti i titoli di guida che conosciamo oggi.
650 Vetture e così tante piste, non si erano mai viste prima, con così tante cose da fare che i giochi moderni impallidiscono. Era la killer application per eccellenza, con la sua suddivisione in due CD di cui uno interamente dedicato a eventi singoli e split-screen e l’altro dedicato interamente alla modalità Gran Turismo. È la pietra di paragone della nostra infanzia e il principio di tutto.




Sony ricompenserà i cacciatori di trofei

Moltissimi giocatori Playstation hanno come obbiettivo quello di raccogliere tutti i trofei relativi ai giochi acquistati fino ad arrivare al tanto agognato trofeo di platino, che nella maggior parte dei casi corrisponde al completamento al 100% del titolo in questione o, in determinati casi, porta a doverlo rigiocare e finire più volte. Chiaramente il grado di sfida può arrivare a livelli davvero alti, ed è per questo che Sony ha deciso di incentivare i possessori di PS3, PS4 e PS Vita (purtroppo solo quelli americani al momento) che si iscriveranno al programma attraverso un apposito sito  offrendo dei crediti per l’acquisto di giochi a chiunque raccoglierà il maggior numero di trofei, che saranno tradotti in punti così assegnati:

  • 100 trofei d’argento – 100 punti
  • 25 trofei d’oro – 250 punti
  • 10 trofei di platino – 1000 punti

Al raggiungimento dei 1000 punti si riceveranno $10 spendibili liberamente all’interno del Playstation Store. Il conteggio dei punti pare non comprenderà i trofei già acquisiti. Il servizio è disponibile da poco e, come già specificato,  attualmente solo in America, proprio come Xbox Quest, ma c’è comunque da fare una grande distinzione: il servizio di Microsoft non si basa sugli achievement preimpostati dei giochi, bensì su sfide mensili, e i premi non sono stati ancora ben specificati (si sa solo che un fortunato potrà aggiudicarsi un Tv da 55” per questo mese).

Sicuramente entrambi i programmi saranno molto graditi dai giocatori oltreoceano, e si spera che presto possano essere disponibili anche in Europa e nel resto del mondo.




GT Sport

Finalmente dopo 4 anni Polyphony Digital rilascia al grande pubblico GT Sport, il nuovo capitolo della celebre serie automobilistica nata in esclusiva per le piattaforme Sony. Le immagini e i video promozionali rilasciati dalla casa produttrice tempo addietro avevano nutrito positivamente la curiosità degli appassionati del genere che da tempo aspettavano il grande, roboante ritorno di GT sulle console nextgen.
Dopo aver testato e analizzato il gioco a fondo emergono lati positivi che non sempre riescono purtroppo a controbilanciare quelli negativi.

Tanto rumore per nulla

Analizzando quello che è il contorno, non possiamo non apprezzare l’ottimo lavoro svolto dal team di sviluppo: un menù ben strutturato e stilisticamente impeccabile, che tramite didascalie e immagini ci accompagna in un viaggio emozionale durante la nostra esperienza di gioco, raccontandoci la storia dell’automobilismo. Graficamente impressionante, anche grazie a un supporto HDR editabile, che rende la visualizzazione del gioco il più naturale e realistica possibile, ovviamente TV permettendo.
Pollice in su per la nuovissima sezione “livree”, tramite la quale sarà possibile customizzare casco, tuta e ovviamente veicolo, mentre rimangono il solito marchio di fabbrica le prove per le patenti.
Un colpo al cuore invece è stato purtroppo vedere che, ancora una volta, Polyphony ha tristemente deciso di glissare sull’implementazione dei danni sulle vetture, con impatti che risultano fisicamente ridicoli: sotto questo punto di vista poco pare essere cambiato dal lontano 1997, anno in cui venne rilasciato l’originale Gran Turismo. Non è tutto oro quel che luccica in GTsport, erede che per certi versi non rende onore allo spessore storico del brand: Yamauchi, creatore del gioco allo sviluppo del quale ha partecipato con grande attenzione e dedizione, spiega: «guidare un’auto, non è così difficile come si lascia intendere in molti giochi. Avendo provato personalmente sia l’esperienza su strada che su pista, posso confermare che è sbagliata l’idea di simulazione data dagli altri titoli automobilistici». Ammetto che mi piacerebbe credere alle sue parole, ma purtroppo noi che abbiamo giocato GTsport, sappiamo bene quanto possa risultare incredibilmente distorta la visione dell’autore. Della tanto amata modalità Carriera non rimane che un mero ricordo, a sostituirla è presente una sezione di gioco nella quale ci limiteremo a superare delle sfide – anche abbastanza elementari – nei circuiti a disposizione.
Inoltre è davvero inaccettabile che ancora oggi le auto non abbiano una fisica degna di nota: schianti inesistenti, anche lanciati a tutta velocità contro un muretto di cinta, con il risultato di vedere l’auto bloccarsi senza alcun tipo di reazione realistica. Insomma gli studi della dinamica non hanno avuto un buon esito, e nello specifico basterà notare quanto sia banale la differenziazione tra un auto da competizione e una semplice auto sportiva, le quali in curva si comporteranno quasi allo stesso modo, pur disabilitando ogni ausilio alla guida, con manovre delle vetture che rimangono semplicistiche e abbastanza innaturali. Di certo il feeling con i controlli risulta ottimo: attenzione però, questo non dipende da una ben gestita complessità del sistema di guida ma piuttosto dalla semplicità del controllo delle vetture, che sembrano calcare un po’ uno stile di guida “ibrido”, in bilico tra arcade e simulazione.

Dov’è finito Gran Turismo?

Questo è proprio quello che ci piacerebbe sapere. Tutti ci aspettavamo un GT alla riscossa, invece abbiamo avuto in cambio un gioco tendenzialmente piatto, che non spinge il piede sull’acceleratore. Niente modalità “Carriera”, un numero ridicolo di automobili a disposizione, poche impostazioni di setup del veicolo, questa gravosa faccenda dei salvataggi, possibili solo se connessi a internet. Insomma, a cosa stiamo giocando? Tra le mani abbiamo un gioco di guida che sembra essere un’opera incompiuta, che avremmo potuto giustificare qualora si fosse intitolata GT Prologue 2.

Per concludere

Non ho voluto giocare a fondo alla open-beta per non rovinarmi la sorpresa avendo prenotato il gioco per prenderlo successivamente al day-one del 18 ottobre. Credo sinceramente che, qualora lo avessi fatto, avrei probabilmente rivisto la mia scelta, evitando di comprare un Gran Turismo Sport rivelatosi alquanto triste.




Nuovo Battlefield confermato per il 2018

Electronic Arts ha confermato che il prossimo gioco della serie Battlefield uscirà durante l’anno fiscale 2019, nel periodo che va dal primo aprile 2018 al 31 marzo 2019. Blake Jorgensen ha accennato al gioco, descrivendolo come un titolo visivamente impressionante e profondamente immersivo, dichiarando quanto segue: «Creare esperienze innovative per i nostri giocatori continua a essere al centro del nostro lavoro. Da giochi visivamente incredibili e profondi come Star Wars Battlefront II al nostro prossimo Battlefield».
Al momento però non sono noti ulteriori dettagli. Inoltre, EA ricorda che l’anno sarà completo di titoli sportivi e dei loro servizi live, nonché di nuovi servizi di Star Wars Battlefront II.
Non resta altro da fare se non aspettare di ricevere nuove informazioni al riguardo.