Si è discusso, molto recentemente, con feroci critiche su direct steam, la nuova piattaforma che sostituirà steam greenlight, il famigerato parco espositivo del mondo indie.
Non si può certo dire che greenlight fosse impeccabile, ma le modifiche che porterà questo cambiamento hanno scatenato non poche polemiche a riguardo: tra le problematiche più rilevanti, gli sviluppatori non potranno più pagare una piccola quota fissa col beneficio di poter pubblicare un numero indefinito di giochi, ma una somma di $5000 a singolo progetto.
La nuova piattaforma vedrà la luce questa primavera e presenterà un paletto insormontabile da superare per i piccoli sviluppatori che vedevano in greenlight una miniera d’oro. In compenso, la mossa della Valve deriva da feedback negativi nei riguardi della sua vecchia piattaforma,ormai derisa da numerosi youtubers.
Il suo archivio è attualmente costellato da migliaia di indie abbandonati a se stessi, per lo più progetti universitari con la coscienza di non essere mai portati a termine, ed è comprensibile come questo meccanismo abbia dimezzato le possibilità di riuscire a trovare una piccola perla sotto le macerie.
L’obbiettivo è ridurre i giochi mal sviluppati, facendo emergere solo quei lavori nei quali impegno, professionalità, passione e capitale diventano garanzia di un buon prodotto.
Tutto ciò ha senso, ma a che prezzo? Scriveteci le vostre perplessità riguardo Steam direct.