Un mouse da gaming è uno strumento essenziale che ogni PC Gamer deve avere. Offrendo tempi di risposta più rapidi e spesso munito di tasti programmabili via software, un mouse da gaming decente può aiutare a posizionare i vari giocatori verso la parte alta delle classifiche nelle partite competitive. Ma per quale modello bisogna optare? Cablato o wireless? Logitech o Razer? La scelta è francamente difficile senza sapere qualcosa di più sui mouse. Non temete, in questa guida vi aiuteremo a scegliere il dispositivo perfetto per voi sia a livello di funzionalità che di prezzo.
DPI
DPI sta per dots-per-inch. È una dei primi elementi che si notano quando i produttori pubblicizzano un nuovo mouse e rappresenta l’unità di misura della sensibilità di un mouse. Un DPI alto indica quanto il cursore si sposterà ulteriormente rispetto al movimento della mano. Un DPI basso, al contrario, si sposterà su una distanza più breve. Ogni mouse da gioco ha un intervallo DPI (per esempio 200 – 8000) e l’utente può selezionare un punto intermedio in base ai propri gusti. Un DPI molto alto, da gamer competitivo, può arrivare a 16.000 mentre, la maggior parte dei mouse da ufficio, limita i suoi DPI intorno ai 1000. Gran parte dei giocatori si trova comodo tra 800 e 3.000 DPI ma, col tempo, ci si può abituare a usare DPI più alti. Il vantaggio di avere un numero elevato è che si possono eseguire azioni reattive più velocemente, sacrificando però la precisione. La maggior parte delle persone non si avventurerà in DPI elevati, quindi attenzione a cadere nella trappola “DPI alti uguale a un mouse migliore”. Tuttavia, se si dispone di un monitor ad alta risoluzione (QHD o 4K), l’acquisto di un mouse con DPI alto può essere vantaggioso. Questo perché il cursore ha più pixel da percorrere, quindi i DPI più alti non sembreranno veloci se paragonati all’utilizzo di un display 1080p.
Polling Rate
Il Polling Rate è la frequenza con cui il mouse segnala la sua posizione al computer. Questo è un’informazione importante, perché significa che il cursore riferirà più accuratamente i movimenti del mouse alla macchina. Tuttavia, un alto tasso di polling significa anche che il computer deve lavorare di più per capire dove si trova il mouse, ricevendo più dati al secondo. La maggior parte dei mouse di fascia alta ha un limite di 1.000Hz, il che significa che la posizione viene segnalata 1.000 volte al secondo. Fortunatamente, aziende come Razer e Logitech consentono di cambiare la frequenza di polling in base al nostro gradimento, quindi non bisogna accontentarsi del massimo se si utilizza un computer di fascia bassa. È generalmente accettato che sia difficile distinguere tra 500Hz e 1.000Hz, ma si nota sicuramente la differenza tra 125Hz e 1.000Hz, perché il mouse non esegue movimenti fluidi. Ecco perché il tasso di polling è importante ma, come nel caso dei DPI, un numero più alto non è sempre la scelta migliore.
Tasti Macro
Molti mouse da gaming hanno dei tasti programmabili chiamati macro, utilizzabili in base alle esigenze. Un titolo come League of Legends per esempio, giocato con i macro, è un’esperienza indubbiamente migliore. Questa scelta deve essere ponderata: se non siete sicuri di poterli sfruttare al meglio, allora è preferibile l’utilizzo di mouse classici.
Cablato vs Wireless
Per molti anni, è stato accettato quasi come un dogma che i mouse wireless da gaming non fossero utili per i giocatori professionisti, a causa della latenza o “ritardo” dell’imput. Una connessione wireless è generalmente più lenta di una connessione cablata; questo avviene perché il cavo ha una connessione fissa e stabile, al contrario del wireless che può anche scollegarsi. Pertanto, se un mouse cablato emette segnali al computer a 1ms e un mouse wireless ne impiega 5, è ovvio che la scelta ricada sul cablato. Ma grazie ai progressi della tecnologia, molti mouse wireless ora hanno a disposizione connessioni da 1ms – fondamentalmente istantanee –, tra cui il Logitech G900/903 e Razer Mamba (il team Cloud9 utilizza Logitech G900 nei tornei di Counter Strike: Global Offensive).
Ma esistono anche altri aspetti da considerare: i mouse wireless tendono a essere più pesanti, a causa della batteria a bordo ma allo stesso tempo si hanno meno cavi a infastidire. I mouse cablati, d’altra parte, sono sempre a bassa latenza, indipendentemente dalla qualità. Sono anche più leggeri e generalmente costano meno dei mouse wireless.
LED RGB
I mouse da gaming non riguardano solo le prestazioni: ogni mouse da gaming sia economico e non, possiede solitamente led RGB con tanti effetti regolabili in base alle preferenze del giocatore. Vale la pena prestare attenzione a quante zone individualmente illuminate, poiché questo determinerà la dimensione e lo scopo della personalizzazione RGB. Se si desidera sincronizzare gli effetti di luce tra altre periferiche, è necessario acquistare prodotti dello stesso ecosistema del marchio. Ovviamente i mouse con led RGB non sono sinonimo di migliore qualità rispetto quelli senza led; anzi molte volte è proprio il contrario, quindi è solo una questione estetica (stessa cosa vale per le altre periferiche del PC).
Impugnatura
Un parametro che molte persone non prendono in considerazione è la postura della mano sul mouse. Ci sono mouse creati per diversi tipi di impugnature o per una specifica. Di seguito illustreremo le 3 impugnature più usate:
Palm Grip
- L’impugnatura più “classica”: dita e palmo ben distesi sul mouse in modo da poggiare su tutta la superficie.
Claw Grip
- L’impugnatura ad artiglio: quest’impugnatura utilizza le dita ad arco sul mouse.
Finger Grip
- Viene considerata una sottocategoria del claw grip, anche se molte persone la ritengono una via di mezzo tra il palm e il claw. A differenza dell’impugnatura claw il giocatore finger grip tiene le dita meno ad arco, e non poggia la base del palmo sul mouse, ma sul tappetino, toccando il dispositivo solo con i polpastrelli.