Square Enix in “conflitto” con Dorado Games
Mentre venivano rese note le dimissioni del creatore di Final Fantasy XV, Hajime Tabata, cosa che ha portato alla cancellazione dei prossimi DLC, Square Enix continua a far parlare di sé depositando una controversia sui marchi contro Dorado Games, sviluppatore indipendente con sede a Malta per aver utilizzato, la parola “Conflict” nel titolo del suo gioco. Dorado Games ha recentemente tentato di registrare il marchio Conflict of Nations: World War 3, un gioco di strategia online pubblicato su Steam all’inizio di quest’anno. Subito dopo, una richiesta di opposizione si è palesata da parte degli avvocati di Square Enix, affermando che:
«Esiste un evidente rischio di confusione. Il marchio del richiedente è costituito da tre parole: Conflict of Nations, marchio che può essere confuso con il modello della software house “Conflict + titolo secondario”.»
Tra il 2002 e il 2008, Square Enix ha pubblicato sei giochi sotto questo marchio, come Conflict: Desert Storm e Conflict: Denied Ops.
In una lettera a Dorado Games vista da GamesIndustry.biz, gli avvocati di Square Enix sostengono che l’editore utilizza il marchio da ben 16 anni e ha educato i consumatori a riconoscere il modello sopracitato “Conflict + tagline”.
«Essendo stato nell’industria dei giochi per 20 anni questo tipo di comportamento è esattamente la ragione per cui abbiamo deciso di fare le cose da soli, con sede in una nazione insulare con la propria giurisdizione.»
Ma la risposta di Dorado Games non si è fatta attendere:
«È davvero ridicolo fino a che punto i colossi del mercato cerchino di schiacciare chiunque, impedendo alle piccole aziende di commercializzare in modo efficace i loro prodotti online, anche quando non vi è alcuna sovrapposizione contestuale”.»
Tuttavia, gli avvocati di Square Enix sostengono che il problema è quel “Conflict”, che è l’elemento guida, scagionando il “of Nations”, il che è meno importante, ma se percepito e associato dal consumatore ad un prodotto targato Square Enix, è probabile che si possa creare confusione.