Speciale E3 – Destiny 2: la beta ha una data di rilascio

Durante la conferenza Sony, Bungie non ha rilasciato date per la beta, ma nel nuovo Settimanale di casa Bungie, hanno dato delle risposte a tutte le nostre domande.
La beta per Destiny 2 sarà rilasciata il 18 luglio per PS4, per chi ha effettuato il pre-order, il giorno dopo (19 luglio) per chi lo ha effettuato per Xbox One e dal 21 al 23 luglio verrà rilasciata la open beta per tutti i possessori console.
Per la Beta PC, invece, si dovrà aspettare fine agosto.
Il lancio di Destiny 2, come annunciato ieri, avverrà il 6 settembre per console, gli utenti PC dovranno aspettare, ancora, più di un mese, perché sarà disponibile dal 24 ottobre.
Ecco le date e gli orari della beta:

PlayStation 4:

Inizio Closed Beta: 18 luglio ore 19:00
Fine Closed Beta: 23 luglio ore 19:00
Inizio Open Beta: 21 luglio ore 19:00

Xbox One:

Inizio Closed Beta: 19 luglio ore 19:00
Fine Closed Beta: 23 luglio ore 19:00
Inizio Open Beta: 21 luglio ore 19:00

PC:

Inizio Open Beta: fine agosto




Speciale E3 – Dopo il rumor di stamattina Sony annuncia Shadow of the Colossus

Il rumor di stamattina è stato confermato, Sony ha appena annunciato Shadow of the Colossus, un remake del famosissimo titolo di Japan Studio e sviluppato dal Team ICO.
Shadow of the Colossus uscirà nel 2018.




Speciale E3- Annunciato il DLC di Horizon Zero Dawn

Appena annunciato il nuovo DLC di Horizon Zero Dawn che si intitola: The Frozen Wilds, continuerà la trama lasciata in sospeso nel gioco e uscirà entro la fine dell’anno.




Speciale E3 – Sony inizia con stile e annuncia Uncharted The Lost Legacy

Sony inizia la sua conferenza con gran stile, accompagnata da un’orchestra indiana e una cascata che creava una grande atmosfera, ha subito presentato il trailer di Uncharted: The Lost legacy, titolo stand-alone.
Il nuovo capitolo di Uncharted uscirà il 23 agosto 2017.




In arrivo Project Rap Rabbit

Una campagna Kickstarter probabilmente per il più atteso rhythm game dell’anno:
dai creatori del famosissimo PaRappa The Rapper arriverà infatti Project Rap Rabbit, un’avventura che si prospetta ricca di ironia e spiritualità farcita di battaglie rap, in cui i giocatori dovranno imbracciare la forza della musica per affrontare un viaggio in nome della verità, giustizia e libertà.
Impersonando creature di stampo orientale, dovremmo sgominare i nostri avversari a suon di pugni o calci andando a tempo con la musica ed gli sviluppatori stessi ci sottolineano che saremo noi a controllare il rap e di conseguenza la modalità di combattimento.Il gioco si presenterà come un mix tra PaRappa The Rapper e i duelli di insulti tratti da The Secret Of Monkey Island, con tanto di modalità singleplayer e competitiva online.
Il gioco uscirà per PC e P4.




Final Fantasy VII Remake torna all’ovile

Square-Enix decide di riprendere le redini dello sviluppo di Final Fantasy VII Remake e di continuare a lavorare sul progetto “in casa“. Secondo alcuni commenti durante una trasmissione è stato rivelato che Naoki Hamaguchi, responsabile dello sviluppo di Final Fantasy Mobius, avrà un ruolo di punta anche per il nuovo FFVIIR.
Questi i commenti di Hamaguchi durante la trasmissione: “Fino a ora lo sviluppo di Final Fantasy VII Remake era affidato ad aziende esterne. La società, vista la necessità di dover garantire l’alta qualità del prodotto una volta iniziata la produzione di massa, ha deciso di riprendere in mano il progetto e svilupparlo interamente in casa per garantire la qualità del gioco”.

Sembra proprio che l’attenzione di Naoki Mamaguchi adesso sia focalizzata su FFVIIR, visto anche il nuovo elenco di reclutamento per le varie posizioni del team di sviluppo.
Tutt’ora non si conoscono le posizione prese da Square-Enix nei confronti delle vecchie collaborazioni esterne come per esempio la CyberConnect 2.
Si sa inoltre che Final Fantasy VII Remake è attualmente in sviluppo per PS4.




Sniper Ghost Warrior 3

Dopo ore, ore e ore di eccitante, sconvolgente ed estenuante gameplay immersivo – e imprecazioni di ogni sorta e natura (alla fine della recensione capirete anche il perché) – eccomi finalmente a recensire uno dei giochi più attesi dagli amanti del genere, **Sniper Ghost Warrior 3**, ultimo pupillo della software house *CI Games*. Definirlo solamente uno “*stealth game*” sarebbe un grave errore:
ho potuto giocare alla *season pass edition* per PS4, versione che include dei contenuti aggiuntivi al gioco base: un arco, un nuovo veicolo di terra, una trama aggiuntiva dedicata a uno dei personaggi della storia, e altri contenuti che saranno resi disponibili nei prossimi mesi.

La narrativa

A dispetto di quanto si possa dire su molti titoli che seguono lo stereotipo “militare” , *Sniper Ghost Warrior 3*, gode di una buona trama, ben strutturata e coinvolgente, e anche intricata in alcuni punti del gioco. Anche seguendo solamente la quest principale, il filo narrativo non risulta mai noioso, forse un po’ scontato a un certo punto della storia.
Vestiremo i panni di **Jon North**, un soldato americano che opera sul campo insieme al fratello, **Robert North**. Il gioco ha inizio durante una missione di ricognizione che si rivelerà essere invece un’imboscata nemica e che si concluderà con il rapimento del fratello. A questo punto inizia la nostra avventura. Saremo costretti a compiere missioni per conto di un organizzazione militare per evitare un dilagare di morte e distruzione che potrebbe portare alla guerra civile. Ci ritroveremo a esplorare l’intero territorio georgiano alla ricerca della verità, imbattendoci in pericolosi criminali e in cellule di separatisti ribelli. Nonostante tutti credano che Robert sia morto a seguito del rapimento, Jon rimane fiducioso e costantemente alla ricerca di indizi e piste che lo possano condurre al ritrovamento dell’amato fratello rapito.

Il Gameplay

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p style=”text-align: justify;”>Sniper Ghost Warrior 3 possiede un’ottima e originale struttura di gioco, anche per quel che riguarda la gestione del nostro armamentario e delle nostre specializzazioni (per questo, dicevo, non può essere definito come un semplice “stealth game”). Non appena avremo avuto accesso al nostro Rifugio, un luogo sicuro e nascosto lontano dai nemici, ci si apriranno davanti svariate possibilità di gestione del gioco: potremo utilizzare infatti il “deposito armi” dal quale si potrà personalizzare – anche sul piano estetico – la grandissima quantità di fucili o pistole che avremo a disposizione, applicando colorazioni mimetiche originali e accessori utili alla nostra causa. Potremo creare proiettili, trappole, bombe, mine e accessori d’ogni sorta invece grazie al “Tavolo da Lavoro“, risparmiando così denaro prezioso per l’acquisto di nuovo armamentario. Accedendo al “Portatile” si potrà avere accesso all’elenco missioni, mentre il Letto darà al giocatore la possibilità di far trascorrere la giornata e risvegliarsi all’ora del giorno che preferisce. 
Altra caratteristica fondamentale e molto originale di SGW3 è l’acquisizione di nuove skill grazie alle quali ci faciliteremo il gioco in stadio avanzato. Durante le nostre missioni, infatti, siano esse principali o secondarie, potremo scegliere liberamente come agire, a meno che un dato comportamento non sia espressamente richiesto dalla missione stessa, guadagnando esperienza sul campo in base a come preferiamo giocare. Si potrà attaccare dalla lunga distanza e affinare la nostra tecnica da “Cecchino“; potremo muoverci con il favore delle tenebre e uccidere silenziosamente nell’ombra sviluppando le nostre abilità “Fantasma“, mentre se vi piace di più l’action nuda e cruda, potrete decidere semplicemente di lanciare granate come se piovesse, correndo in faccia al pericolo come non ci fosse un domani e sparando a qualsiasi cosa si muova davanti ai vostri occhi, guadagnando così dei punti come “Guerriero“.
La mappa ci mostrerà varie aree per missioni secondarie, punti d’interesse e tesori – caratteristica che mi ha ricordato molto FarCry nella sua modalità esplorazione – raggiungibili tramite il veicolo fuoristrada appena fuori dal nostro rifugio.
Se finora, da una parte, abbiamo visto un’interessante narrativa e una struttura di gioco ben studiata, lo stesso non si può affermare per quel che riguarda la giocabilità del titolo. Sotto questo aspetto, purtroppo, Sniper Ghost Warrior 3 perde molti, forse troppi, punti. Anche il caricamento iniziale sicuramente non gioca a favore del titolo: certo bisogna considerare che è il caricamento riguarda l’intera mappa, ma un’attesa di quasi 4 minuti rischia di risultare frustrante, specie se questo si ripete ogni volta che si cambia zona/mappa.
Il gioco non è inoltre esente da bug. Elenchiamoli:

  1. Per esempio, magari durante un rush al cardiopalmo, al momento in cui switchare tra pistola e fucile d’assalto può diventare decisivo, potrete farlo solo se il gioco ve lo consentirà: spesso, infatti, pur pigiando freneticamente sul tasto, non accadrà nulla, e la vostra sorte per mano dei nemici sarà segnata.
  2. Ogni uccisione dovrebbe lasciarvi un loot (animali selvatici compresi); non di rado, invece, non sarà proprio possibile depredare i corpi, non si vedrà addirittura neanche il comando su schermo. Inoltre, a volte, alcune delle armi, dopo aver abbattuto un nemico, potrebbero essere raccolte o riciclate ma svaniranno nel nulla improvvisamente, per non essere più ritrovate.
  3. I veicoli, durante l’accensione, non coglieranno immediatamente il comando della sterzata, quindi, prima di piegare la levetta analogica per sterzare, dovrete aspettare che si accenda il motore, altrimenti potreste ritrovarvi contro un muro o, peggio, nel fondo di un burrone, come è simpaticamente accaduto al sottoscritto.
  4. Ultimo, ma non per importanza, (anzi è forse il più grave), si riscontra nella famosa, per la sua crudeltà, missione del “Mattatoio“: dopo averla giocata per più di tre quarti d’ora, non ho potuto avere accesso al seminterrato perché il gioco non ha caricato il lettore di carte magnetiche di fianco alla porta che dovevo aprire per completare la missione. Ergo, ho dovuto ricominciare la missione dal principio. Che mattacchioni quelli di CI Games, eh?

Il Comparto Grafico

Un pollice in su va sicuramente alla grafica del gioco, ben curata e molto dettagliata. Certo non si grida al miracolo, ma è stato fatto comunque un ottimo lavoro dal team di sviluppo. Anche viste da vicino, le semplici skin dei fucili risultano ad altissima definizione, come del resto le piante e l’intero environment. Effetti particellari, come fumo, acqua ed esplosioni risultano molto convincenti e bellissimi sono i momenti in cui si incrocia quello squarcio di panorama in cui il sole filtra timidamente attraverso gli alberi, oppure l’effetto della pioggia sui diversi materiali, al punto che sarà difficile fare a meno di fermarsi a guardare, mettendo da parte per un attimo la storia principale.

Tirando le somme

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p style=”text-align: justify;”>Sniper Ghost Warrior 3 è un gioco sicuramente da provare, gli amanti del genere non possono sicuramente lasciarselo sfuggire. È un titolo ricco di contenuti, che difficilmente vi annoierà, anche se, a 4 anni dal suo predecessore, ci si poteva forse aspettare qualcosa di più, soprattutto data la volontà di trovare una rivalsa ai due sfortunati capitoli precedenti targati City Interactive. Magari sarà stato a causa di un’uscita prematura o di un beta test mal programmato, chi può dirlo; certo è che la CI Games non avrebbe dovuto permettersi simili margini di errore. Perché mettere in distribuzione un titolo pieno di bug e così immaturo?
L’unica soluzione a questo punto, è attendere e sperare in aggiornamenti futuri che risolvano questi fastidiosi problemi che inficiano la godibilità di un titolo comunque validissimo.




Zheros

Ammettendo di essere molto patriottico quando un team italiano sviluppa un gioco e, ancor di più, quando ciò avviene in Sicilia, dove esistono pochissime case di produzione software, sono stato molto contento di provare Zheros, titolo sviluppato dai tipi di Rimlight Studios.

Storia

Il genere è quello del picchiaduro a scorrimento di vecchia scuola, di quelli che ai tempi si giocavano nei cabinati come Double Dragon e Cadillacs and Dinosaurs. La storia non può quindi che essere un semplice pretesto per uccidere i numerosi cattivoni di turno cercando di regalarci qualche sorriso attraverso le cut scenes introduttive. Nel caso in questione, il Dr. Vendetta vuole conquistare nuovi pianeti e i nostri due eroi hanno l’obiettivo di fermarlo.

Gameplay

I protagonisti si differenziano nell’aspetto e nelle caratteristiche secondo i più classici cliché: Mike è grosso, forte e resistente ma lento. Dorian, l’eroina, è al contrario esile, poco potente, ma molto veloce. Come nei più classici beat ‘em up, l’intero gameplay si basa molto sul pigiare forsennatamente tasti del controller o tastiera, eseguendo all’occorrenza semplici combo o parate per deflettere i colpi nemici. È presente una piccola componente gdr: raccogliendo punti sotto forma di cristalli arancioni, infatti, al termine dei livelli sarà possibile potenziare una delle tre abilità del nostro eroe, quali gli attacchi in mischia, lo scudo, l’arma da fuoco. I livelli di gioco sono disseminati di ostacoli come pavimenti elettrificati, da superare con il giusto tempismo, e nemici con abilità differenti. Conoscere i punti deboli di quest’ultimi è essenziale per superare le loro difese.  La difficoltà di Zheros è crescente ed è possibile avere dalla nostra un alleato che gioca in coop locale per aiutarci nell’intera campagna.

Comparto tecnico e problemi

Graficamente il titolo è semplice, ma godibile, con un 3D pulito e uno stile sicuramente riconoscibile che ricorda i personaggi de Gli Incredibili della Pixar. Anche le ambientazioni seguono lo stesso stile artistico semplice, ma peccano nel level design: le mappe sono infatti scarne, prive di contenuti ispirati e molto ripetitive. Zheros è un gioco onesto, senza troppe pretese, che raggiunge il proprio scopo senza grosse impennate verso l’alto. Sicuramente lodevole lo sforzo di cercare di divertire attraverso la semplicità delle azioni e tramite uno stile grafico simpatico, ma non si possono trascurare alcuni difetti non di poco conto: la colonna sonora è poco ispirata, e potremmo anche sorvolare, ma alcune scelte di gameplay appaiono discutibili, a cominciare dal fatto che ogni passaggio del gioco sia strutturato sempre secondo le medesime, ripetute modalità: si giunge, infatti, ogni volta in un punto specifico della mappa, il giocatore si trova circondato da un campo di forza che non gli permette di andare oltre, e nell’arena così formatasi, si teletrasportano i vari nemici. Ripulita la zona i campi di forza svaniscono e si prosegue verso l’orda successiva, e così via innumerevoli volte. Il tutto risulta troppo ripetitivo, complici le meccaniche semplici e un level design poco vario e privo di elementi davvero mirabili. Come detto, il genere è quello dei picchiaduro a scorrimento ma, a differenza dei migliori esponenti del genere, il gioco non gode della varietà e delle situazioni grottesche che erano il punto di forza dei migliori beat ‘em up. Carina invece la possibilità di guidare un esoscheletro molto potente in alcune fasi di gioco: ulteriori innesti simili avrebbero probabilmente rotto parte della monotonia in cui il gioco finisce per arenarsi. Fra le altre problematiche riscontrate vi sono poi i checkpoint, spesso troppo distanti fra loro e la scelta di non far conservare l’esperienza accumulata nei livelli. Ciò fa si che i punti utili a far progredire il personaggio si possano raccogliere esclusivamente nel caso in cui si raggiunga un minimo valore, costringendo a rigiocare le medesime sessioni più volte per riuscire a progredire decentemente.

Conclusioni

Nonostante le buone premesse, Zheros non riesce a conseguire un buon piazzamento nel vasto scenario dei beat ‘em up, necessitando probabilmente di un po’ di lavoro e di uno sforzo di creatività certamente maggiore per evitare quei momenti di ripetitività che lo rendono un titolo di non lunga fruibilità, ma rimane ad ogni modo un titolo valido se si è alla ricerca di un gioco con cui trascorrere qualche ora in spensieratezza, possibilmente con un amico in coop locale (non è presente il multiplayer online) e dal costo contenuto.




Little Nightmares

Mostri d’infanzia

Gli incubi dell’infanzia prendono forma. Questo accade in Little Nightmares, platform-puzzle distribuito da Bandai Namco Entertainment per PlayStation 4, Xbox One e Pc, rilasciato il 28 Aprile 2017 e sviluppato da Tarsier Studio, studio svedese conosciuto per aver collaborato a giochi come Little Big Planet e Tearaway Unfolded. Gli sviluppatori hanno sfruttato come elemento principale proprio temi interessanti come le paure infantili e i mostri in cui queste prendono forma (il mostro che mangia i bambini, il babau, gli archetipi spaventosi di ciò che si nasconde nell’oscurità che qui diventano boss dai quali fuggire, per mettersi in salvo e sfuggire alla dimensione dell’incubo).

Tra le Fauci

Il titolo ha una trama enigmatica, simile a quella di Inside, pluripremiato titolo di Playdead, così enigmatica che il gioco stesso in effetti tende a non esplicitare nulla del suo racconto. Little Nightmares è ambientato in un luogo immaginario chiamato “Le Fauci“, un insieme di antri oscuri e pieni di insidie dove trovano asilo mostri famelici dall’aspetto truce. Nelle Fauci vengono portati i bimbi rapiti, come la nostra piccola protagonista, Six, la quale al contrario degli altri bambini è però intenzionata a fuggire da quel posto infernale. Affamata, armata di un solo accendino, coperta dal suo bellissimo, esile impermeabile giallo, la nostra protagonista dovrà scappare passando da un livello all’altro delle Fauci risolvendo i vari enigmi e puzzle che le si pareranno davanti.
Il titolo sfrutta molto bene il gioco di chiaroscuri, i contrasti tra i vari colori risaltano e contribuiscono in maniera decisiva a rendere l’ambiente crepuscolare, adatto a una dimensione da “piccolo incubo”, non orrorifica in senso stretto: da incubo d’infanzia, appunto. Anche un comparto sonoro ben strutturato fa la sua parte, armonizzando le musiche con suoni ambientali vividi, che arrivano letteralmente a circondare la piccola protagonista e permettono di sentire nettamente i pericoli in arrivo.
Non sono presenti dialoghi o scene di narrazione, scelta che, se da un lato lascia molti dubbi su come la nostra protagonista sia finita nelle Fauci, d’altro canto rende ancora più forte l’impatto di un gioco affidato interamente a immagini, suoni, colori e chiaroscuri, che non sembra soffrire mai l’assenza di linee di testo.

Piccoli Incubi

Il titolo consta di 5 capitoli nei quali si dovrà trovare la via che porta all’area successiva, non senza aver superato i numerosi enigmi di cui accennavamo. Six può camminare, correre, accucciarsi, saltare, aggrapparsi a sporgenze e afferrare oggetti utili per proseguire come leve, chiavi e molto altro (meccaniche non molto lontane dal luminoso e gioioso Little Big Planet, certamente agli antipodi per ambientazione). Potremo utilizzare giocattoli rumorosi per distrarre i mostri, e ovviamente dovremo spesso far ricorso al nostro accendino, oggetto fondamentale per farsi strada nelle zone più buie. Anche l’utilizzo della telecamera – mossa dalle solite levette – risulta importante per ottenere una visuale estesa e anticipare possibili pericoli o intuire le giuste soluzioni ai puzzle.
Un difetto da ravvisare è piuttosto legato alla percezione della profondità, la quale non è proprio perfetta e molto spesso risulta così imprecisa da farci mancare oggetti da afferrare e piattaforme su cui atterrare.
Anche in Little Nightmares sarà possibile trovare vari collezionabili, a dir il vero molto particolari, dividendosi questi fra alcuni animaletti chiamati “nomes“, che la nostra piccola Six dovrà abbracciare, e alcune statuette dalla forma femminile che invece bisognerà distruggere. In termini di longevità, il gioco si attesta sulle 4-5 ore, mantenendo un buon equilibrio tra una storia di cui si ha solo una traccia, puzzle interessanti e alternamente impegnativi e un comparto grafico-sonoro che fa la differenza, regalando al giocatore dei quadri unici, con un risultato tra il sottilmente orrorifico e il cartoonesco che ricorda il Tim Burton dei tempi d’oro.




Prey: mostrato il trailer di lancio

Da poche ore è disponibile online il trailer di lancio dell’attesissimo Prey, videogioco di genere sparatutto in prima persona sviluppato da Arkane Studios, che verrà rilasciato appunto da Bethesda il 5 maggio 2017 per Pc, PlayStation 4 e Xbox One, e di cui è da alcuni giorni disponibile la demo (che noi abbiamo già giocato in anteprima).

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