Abandon Ship: trailer mostra nuovi mostri marini

Abandon Ship è un titolo che uscirà quest’anno, il cui gameplay si basa sulla navigazione, dove si salperà con la propria nave e il proprio equipaggio per esplorare un mondo generato proceduralmente e impegnando navi nemiche in combattimenti tattici. Oltre ai nemici e alle tempeste adesso si aggiungeranno anche alcuni mostri degli abissi che ostacoleranno il nostro viaggio, come mostra il nuovo trailer che potete vedere di seguito.




Shadow Warrior: Special Edition, disponibile gratis per 48 ore

Humble Bundle ha reso disponibile gratuitamente per 48 ore il gioco Shadow Warrior: Special Edition per PC. Una volta registrati sul sito basterà aggiungere il gioco al carrello e tramite email attivarlo su Steam per avere per sempre la special edition completa con tutti i DLC e anche il gioco Viscera Cleanup Detail: Shadow Warrior. Non è la prima volta che Humble Bundle regala key di titoli di questo calibro.




Jotun: Valhalla Edition in regalo su Steam e GOG

Su Steam e GOG è disponibile per un periodo limitato Jotun: Valhalla Edition, che una volta aggiunto rimarrà in libreria per sempre. Il gioco fonda le proprie basi sul folklore e sulla storia norrena. Per gli amanti di giochi sullo stile della serie tv Vikings si tratta di un’occasione da non perdere. Il gioco è scaricabile dagli store Steam e GOG.




Valve nuovamente a lavoro su Half-Life

Stiamo parlando naturalmente del titolo che ha dato origine alla serie e non di Half-Life 3: durante la notte un update ha fatto capolino su Steam, il primo dopo parecchi anni. Evidentemente al Quartier Generale di Valve qualcuno lavora ancora per fixare il gioco. Encomiabile il fatto che a distanza di quasi 20 anni dall’uscita il team segua ancora il feedback degli utenti per poter migliorare l’esperienza di gioco in Half-Life. Di seguito il changelog:

  • Fixed crash when entering certain malformed strings into the game console. Thanks to Marshal Webb from BackConnect, Inc for reporting this.
  • Fixed crash when loading a specially crafted malformed BSP file. Thanks to Grant Hernandez (@Digital_Cold) for reporting this.
  • Fixed malformed SAV files allowing arbitrary files to be written into the game folder. Thanks to Vsevolod Saj for reporting this.
  • Fixed a crash when quickly changing weapons that are consumable. Thanks to Sam Vanheer for reporting this.
  • Fixed crash when setting custom decals

Insieme ad Half-Life sono stati aggiornati anche altri titoli che usano lo stesso engine di gioco, come ad esempio le espansioni Blue Shift e Opposing Force.




Steam in crescita: più di 14 milioni di utenti e nuova interfaccia grafica in arrivo

Valve conferma che la sua piattaforma virtuale su PC, Steam, in questo ultimo periodo sta vivendo momenti molto positivi riguardo la crescita di utenza, registrando più di 26 milioni di nuove utenze dall’inizio del 2016.
Durante l’Indigo 2017, Valve ha reso noto di aver ottenuto un record di 14 milioni di utenti collegati simultaneamente, quasi il doppio rispetto il 2015, nel quale si potevano contare invece 8,4 milioni utenti; per quanto riguarda gli utenti collegati ogni giorno, questi sono in media 33 milioni e quelli ogni mese 67 milioni. Steam dichiara anche il numero delle vendite mondiali e sono: America del  Nord 34%, Europa Occidentale 29%, Asia 17%, Russia 5%, Oceania 4% e America Latina 3%.
Inoltre, è anche in sviluppo una nuova interfaccia e diverse funzionalità che arriveranno gradualmente nei prossimi mesi.




Downward: il post apocalittico italiano

Negli ultimi anni il nostro paese sta cominciando a ritagliarsi uno spazio concreto nel mondo videoludico. Software House come Milestone o Kunos risultano già affermate da tempo, ma, al contempo, stanno cominciando a venir fuori team al momento più piccoli che sembrano avere molto da dire. Un caso fra questi è di certo Caracal Games Studio, team composto da sole tre persone che sta ultimando un lavoro che presenta vari aspetti interessanti: Downward. Titolo ancora in early access, questo indie promette di portare una nuova esperienza videoludica tutta in prima persona.

Come un sogno

A colpire immediatamente è il sistema di movimento del protagonista che, grazie alle sue doti di traceur (colui che pratica il parkour,NdR), può spostarsi più o meno facilmente nelle grandi aree che incentivano l’esplorazione. Il paragone con Mirror’s Edge è d’obbligo ma qui i movimenti non risultano così fluidi e soprattutto il moveset non è così generoso. A differenza del titolo Electronic Arts, il mondo di gioco è però ricco e variegato e con zone completamente diverse tra loro. L’esplorazione completa è possibile solo avendo sboccato determinati oggetti: ad esempio, capiterà di incappare in sentieri bloccati da campi di forza, accessibili soltanto se si avrà il numero necessario di dispositivi adatti.
Tutto si basa comunque su un incipit narrativo – un po’ abusato a dir la verità – che vede il protagonista, svegliatosi chissà dove, alle prese con l’indagine sul proprio destino e sulla nuova realtà che si ritrova a conoscere. Come da titolo, infatti, il gioco è ambientato in un mondo post-apocalittico, molto generico a livello temporale, e starà a noi scoprire cosa sia effettivamente successo. A facilitare il nostro compito sarà una misteriosa voce femminile, che sembra sapere molto su quanto sta accadendo ma che non si sbottonerà più di tanto, ma risulterà comunque essenziale nelle prime fasi di gioco dove farà da guida nell’area tutorial.
Il gioco, di per sé, per quanto concettualmente semplice, non sarà per nulla facile, non solo per via del parkour – a volte frustrante – ma anche per via di alcuni enigmi e dello scontro con alcuni nemici come torrette automatiche o i Golem. Anche queste fasi di combattimento si basano molto sulla capacità di movimento del protagonista ma a volte non basta: poteri sbloccabili attraverso un intuitivo menù ci permetteranno ad esempio di teletrasportarci, oppure di aumentare la nostra energia o la stamina. Tutto ha un sapore un po’ vintage, come anche i salvataggi manuali accessibili solamente se si suona una campana; non risulta molto comodo, ma nel contesto può risultare un difetto trascurabile.
Sono disponibili anche delle vere e proprie sfide dove potremmo gareggiare contro il tempo completando un circuito. Proprio qui si assisterà a un repentino cambio di ambientazione, quasi magica, suggestiva e che conferma le doti dal punto di vista artistico di questo titolo, come vedremo tra poco.

Video sì, audio nì

Downward basa la propria esistenza sull’Unreal Engine 4 con risultati molto gradevoli. Texture di buona qualità, ottimi filtri e, soprattutto, un bel comparto luci, portano questo titolo ben sopra la media rispetto ad altri titoli di pari livello, se non addirittura alcuni titoli tripla A. Essendo ancora alla versione 0.80, il gioco è colpito da qualche sporadico glitch, pop-up e qualche problemino legato ad alcune compenetrazioni poligonali. Da segnalare anche un bug in cui il nostro alter ego smette di compiere le azioni da traceur. Sono comunque difetti sporadici che non minano pesantemente l’esperienza di gioco e che comunque saranno di certo risolti alla versione 1.0.
Come detto poc’anzi, una grossa attenzione è stata data al comparto artistico, vero fiore all’occhiello dei ragazzi di Caracal Games: la mappa è disseminata di antiche rovine, diverse tra loro, ampi spazi ricchi di vegetazione dove si passa da lussureggianti spiagge ad aree montuose. Questo fa sì che Downward prima di tutto sia un titolo vario e che mischia in maniera elegante paesaggi di natura diversa. Si è invogliati a esplorare e arricchire la nostra esperienza visiva.
Il comparto sonoro è quello che risente meno dell'”effetto wow”: tutti i suoni risultano molto semplici e anche l’accompagnamento sonoro non regala emozioni particolari. La vera nota dolente è purtroppo il doppiaggio italiano, non all’altezza della controparte inglese. Le voci affidate al team ThePruld che, su YouTube si occupa di fare ottimi machinima sulla serie Souls, qui purtroppo risulta un po’ fuori contesto, probabilmente con un tono fin troppo sopra le righe e caricaturale. Inoltre alcuni personaggi risultano davvero amatoriali e stonano un po’ con il resto.

In conclusione

Downward è sicuramente un titolo con un buon potenziale, nonostante sia ancora incompleto riesce a colpire, risultando un gioco con una propria identità e subito riconoscibile. A colpire meno è senza dubbio il doppiaggio ma, se ci si lascia trasportare dal fantastico mondo di gioco, magari non ci si farà caso. È disponibile su Steam a 9.99€ e, se fossi in voi, comincerei a farci un pensierino.

Se volete saperne di più, guardate l’intervista che il game designer di Caracal Games, Tommaso Bonanni, ha recentemente rilasciato al microfono di Gero Micciché (filmato da Simone Bruno) a Roma in occasione del Let’s Play 2017.




Cooking Witch

Ingredienti di Cooking Witch: una scopa volante, un calderone gigante, e vari bambini da cuocervi dentro.
I ragazzi di VaragtP (team di sviluppo del gioco) credo abbiano centrato l’obiettivo fornendo al pubblico un titolo divertente e al contempo super economico: si trova in vendita a circa 1,50 €. Certo non ci si aspetta un tripla A, ma in realtà – utilizzato per brevi periodi – risulta essere un ottimo passatempo. Proprio per questo motivo mi chiedo se la scelta di sviluppare il gioco esclusivamente su piattaforma Steam – non optando direttamente per i dispositivi mobili – sia stata la più azzeccata.

Breve ma intenso

L’endgame di Cooking Witch si raggiunge praticamente in meno di 2 ore: una volta sviluppata una certa manualità con i movimenti della strega – praticamente si gioca solamente con il mouse – tutto viene molto più semplice e, inoltre, acquistando i potenziamenti nel giusto ordine, la durata del gioco verrà ulteriormente penalizzata.

Cosa bolle in pentola?

Cooking Witch si limita a farci svolazzare a cavallo della nostra scopa al di sopra di un parco in cui degli innocenti bambini stanno allegramente festeggiando Halloween: rapire i pargoli e gettarli nel calderone sarà la nostra missione. A metterci i bastoni tra le ruote ci penseranno i “daddy” (i papà), che cercheranno di fermarci con dei colpi di fucile a pallettoni che dovremo abilmente evitare. Per ovviare al problema, si potrà lanciare un bambino sulla testa di uno dei daddy che, una volta stordito, potremo gettare a sua volta nel nostro calderone. Una volta completati tutti i potenziamenti avrete terminato il gioco, che difficilmente riavvierete senza uno scopo.

In conclusione

Ribadendo che è davvero un peccato che non sia ancora presente una versione per device mobili, Cooking Witch rimane un simpatico giochino che ci farà trascorrere un paio d’ore di spensieratezza senza grosse pretese ma sicuramente prive di noia.

Videorecensione




Old Man’s Journey

I viennesi di Broken Rules le ossa se le son fatte, e non soltanto a suon di giochi mobile. Lo studio indipendente ha infatti alle spalle qualche titolo apparso su Steam – come il premiato Secrets of ­Rætikon – e addirittura un gioco per Wii U, il buon Chasing Aurora, uscito sull’eShop Nintendo nel lontano 2012.
Cosa accomuna Old Man’s Journey ai succitati progetti?
Una direzione artistica sicuramente stupefacente che in questo caso si traduce nella cura di ciascun dettaglio grafico e nella pulizia dei disegni, interamente realizzati a mano.
Una colonna sonora originale, composta questa volta da un ispirato SCNTFC, già autore di numerose OST per altrettanti titoli indie (fra gli altri Oxenfree, Galak-Z e Mr. Robot Exfiltrati0n).
E infine, purtroppo, anche alcune lacune soprattutto per ciò che riguarda la varietà dell’offerta.

Ma andiamo con ordine: il gioco è un’avventura grafica a scorrimento laterale, disponibile su iOS, Android e PC e narra la storia di un vecchio barbuto che riceve una lettera e parte improvvisamente verso una destinazione a noi sconosciuta. Durante il viaggio saremo chiamati a interagire con l’ambiente circostante, spostando letteralmente pezzi del paesaggio disposti in parallasse per far sì che il nostro protagonista possa raggiungere di volta in volta la scena successiva. A questo semplice ma originale meccanismo si affiancano pochi altri puzzle ambientali che non rappresentano mai una seria sfida e, a dirla tutta, risultano spesso ripetitivi. Di tanto in tanto, una scena d’intermezzo svelerà alcuni dettagli del passato del nostro vecchio protagonista finché arriveremo alla tanto misteriosa meta del nostro viaggio.La storia vuole essere commovente e, in parte, ci riesce ma purtroppo non grazie a una sceneggiatura sopraffina, quanto piuttosto a una realizzazione tecnica veramente straordinaria, che trova la sua massima espressione su un iPad dove disegni e curatissime animazioni si susseguono fra le nostre mani, in attesa che le nostre dita interagiscano anche coi piccoli dettagli disseminati su ogni scena – che sembra di volta in volta un dipinto a sé – e grazie anche al costante accompagnamento musicale che riesce a essere evocativo e mai noioso.Purtroppo il titolo soffre di alcuni cali di framerate – e il dispositivo Apple sul quale l’abbiamo giocato è piuttosto recente – anche se i momenti nei quali l’azione è concitata rappresentano davvero delle eccezioni all’interno di un gioco dall’atmosfera altrimenti calma e sognante. A questi aspetti non meramente positivi, si aggiunge il peso di una scarsa longevità – due ore di gioco – durante le quali purtroppo non abbiamo riscontrato una varietà di gameplay tale da ritenerci soddisfatti.

Il titolo è disponibile a 5,49 € nella versione mobile e a 7,99 € su Steam.




Zheros

Ammettendo di essere molto patriottico quando un team italiano sviluppa un gioco e, ancor di più, quando ciò avviene in Sicilia, dove esistono pochissime case di produzione software, sono stato molto contento di provare Zheros, titolo sviluppato dai tipi di Rimlight Studios.

Storia

Il genere è quello del picchiaduro a scorrimento di vecchia scuola, di quelli che ai tempi si giocavano nei cabinati come Double Dragon e Cadillacs and Dinosaurs. La storia non può quindi che essere un semplice pretesto per uccidere i numerosi cattivoni di turno cercando di regalarci qualche sorriso attraverso le cut scenes introduttive. Nel caso in questione, il Dr. Vendetta vuole conquistare nuovi pianeti e i nostri due eroi hanno l’obiettivo di fermarlo.

Gameplay

I protagonisti si differenziano nell’aspetto e nelle caratteristiche secondo i più classici cliché: Mike è grosso, forte e resistente ma lento. Dorian, l’eroina, è al contrario esile, poco potente, ma molto veloce. Come nei più classici beat ‘em up, l’intero gameplay si basa molto sul pigiare forsennatamente tasti del controller o tastiera, eseguendo all’occorrenza semplici combo o parate per deflettere i colpi nemici. È presente una piccola componente gdr: raccogliendo punti sotto forma di cristalli arancioni, infatti, al termine dei livelli sarà possibile potenziare una delle tre abilità del nostro eroe, quali gli attacchi in mischia, lo scudo, l’arma da fuoco. I livelli di gioco sono disseminati di ostacoli come pavimenti elettrificati, da superare con il giusto tempismo, e nemici con abilità differenti. Conoscere i punti deboli di quest’ultimi è essenziale per superare le loro difese.  La difficoltà di Zheros è crescente ed è possibile avere dalla nostra un alleato che gioca in coop locale per aiutarci nell’intera campagna.

Comparto tecnico e problemi

Graficamente il titolo è semplice, ma godibile, con un 3D pulito e uno stile sicuramente riconoscibile che ricorda i personaggi de Gli Incredibili della Pixar. Anche le ambientazioni seguono lo stesso stile artistico semplice, ma peccano nel level design: le mappe sono infatti scarne, prive di contenuti ispirati e molto ripetitive. Zheros è un gioco onesto, senza troppe pretese, che raggiunge il proprio scopo senza grosse impennate verso l’alto. Sicuramente lodevole lo sforzo di cercare di divertire attraverso la semplicità delle azioni e tramite uno stile grafico simpatico, ma non si possono trascurare alcuni difetti non di poco conto: la colonna sonora è poco ispirata, e potremmo anche sorvolare, ma alcune scelte di gameplay appaiono discutibili, a cominciare dal fatto che ogni passaggio del gioco sia strutturato sempre secondo le medesime, ripetute modalità: si giunge, infatti, ogni volta in un punto specifico della mappa, il giocatore si trova circondato da un campo di forza che non gli permette di andare oltre, e nell’arena così formatasi, si teletrasportano i vari nemici. Ripulita la zona i campi di forza svaniscono e si prosegue verso l’orda successiva, e così via innumerevoli volte. Il tutto risulta troppo ripetitivo, complici le meccaniche semplici e un level design poco vario e privo di elementi davvero mirabili. Come detto, il genere è quello dei picchiaduro a scorrimento ma, a differenza dei migliori esponenti del genere, il gioco non gode della varietà e delle situazioni grottesche che erano il punto di forza dei migliori beat ‘em up. Carina invece la possibilità di guidare un esoscheletro molto potente in alcune fasi di gioco: ulteriori innesti simili avrebbero probabilmente rotto parte della monotonia in cui il gioco finisce per arenarsi. Fra le altre problematiche riscontrate vi sono poi i checkpoint, spesso troppo distanti fra loro e la scelta di non far conservare l’esperienza accumulata nei livelli. Ciò fa si che i punti utili a far progredire il personaggio si possano raccogliere esclusivamente nel caso in cui si raggiunga un minimo valore, costringendo a rigiocare le medesime sessioni più volte per riuscire a progredire decentemente.

Conclusioni

Nonostante le buone premesse, Zheros non riesce a conseguire un buon piazzamento nel vasto scenario dei beat ‘em up, necessitando probabilmente di un po’ di lavoro e di uno sforzo di creatività certamente maggiore per evitare quei momenti di ripetitività che lo rendono un titolo di non lunga fruibilità, ma rimane ad ogni modo un titolo valido se si è alla ricerca di un gioco con cui trascorrere qualche ora in spensieratezza, possibilmente con un amico in coop locale (non è presente il multiplayer online) e dal costo contenuto.




The Town of Light

Annunciata la data d’uscita di The Town of Light su console

Gli sviluppatori lo avevano annunciato già tempo fa, ma adesso c’è anche una data ufficiale: The Town of Light uscirà su console il 6 giugno 2017. L’interessante horror psicologico dell’italianissima LKA arriverà infatti su PlayStation 4 e Xbox One in edizione digitale e anche su disco. Ambientato nell’ex manicomio di Volterra, il gioco ha registrato ottimi riscontri – fra cui il premio per la “Miglior Realizzazione Artistica” al Premio Drago d’Oro Italiano, del quale vi abbiamo parlato nella nostra puntata speciale  – e si trova già in commercio sulla piattaforma Steam, in edizione per PC. Contestualmente all’ufficialità della data, il publisher Wired Production ha rilasciato un live trailer in 4K per promuovere il debutto su console del gioco.