L’e-governance potrebbe essere il futuro dei paesi più piccoli
Per electronic governance si intende la possibilità di offrire elettronicamente i servizi di amministrazione pubblica, senza bisogno di recarsi fisicamente nei luoghi che li offrono. Diversi stati (Italia compresa) l’hanno parzialmente adottato e molte procedure si sono semplificate grazie all’ausilio dei sistemi informatici, e per certe nazioni potrebbe rappresentare un vero punto di svolta. Una di queste è l’Estonia, seguita a ruota dalle Isole Fær Øer: il loro obbiettivo è quello di creare delle vere e proprie infrastrutture digitali dedicate all’amministrazione entro il 2020; e trattandosi di stati, di rispettivamente di poco più di 1.300.000 abitanti e appena 50.000, la cosa è molto plausibile.
Kristina Háfoss, Ministro delle Finanze delle Isole Fær Øer è una delle menti dietro l’ambizioso progetto che vede la completa digitalizzazione dell’arcipelago (chiamato appunto Digital Faroe Islands).
«Stiamo vivendo un’ondata di bei tempi nelle Isole Fær Øer. L’esempio più importante è che la nostra economia sta andando bene, la disoccupazione è bassa e la nostra popolazione sta crescendo. Dobbiamo cogliere questi momenti, e il modo migliore per farlo è assicurarsi che il nostro paese entri opportunamente nell’era digitale. […] Con questo progetto, stiamo creando un’infrastruttura digitale nelle Isole Fær Øer.»
Un fatto da tenere molto in considerazione è che, in un paese del genere, il meteo domina sugli impegni degli abitanti e difficilmente può essere favorevole, per questo viene spesso chiamato “la terra del forse“, ma grazie alla digitalizzazione, Kristina Háfoss vuole trasformarlo nel “la terra del domani“.
Un altro problema che il progetto potrebbe risolvere è quello del calo della popolazione giovanile, che nella maggior parte dei casi, una volta conclusa l’istruzione all’estero, difficilmente torna a casa, ma sembra che la situazione stia già cambiando.
«Fondamentalmente assicurerà più posti di lavoro in un campo per il quale molte persone sono state preparate e rafforzerà la nostra competitività. Renderà semplicemente il nostro paese più invitante e sicuro per il futuro.»
Nicolai Mohr Balle è il leader principale del progetto e si è fortemente ispirato al sistema utilizzato in Estonia, che si basa su quattro pilastri principali: il portale dei servizi, l’identità digitale, il sistema di interoperabilità X-road e i registri digitali di base.
«Ciò che sembra più semplice è il portale dei servizi, dal quale si può gestire la pubblica amministrazione. Ci si può occupare di tutto da lì: operazioni bancarie, appuntamenti dal dottore, richieste per la disinfestazione, comprare una casa o fare domanda per l’università. Tutto è accessibile attraverso lo stesso portale con l’identità digitale.»
Quel che renderebbe questo sistema comodo è che i cittadini non hanno bisogno di inserire i loro dati ogni volta che hanno un’operazione da fare, ma questi verranno conservati. Per quanto questo possa risultare precario o rischioso, Nicolai assicura che l’intero scambio di dati è totalmente sicuro e decentralizzato grazie all’X-road, una piattaforma di dati (inventata in Estonia ma usata anche da altri paesi come Finlandia, Namibia e Azerbaijan) che collega i singoli server attraverso un percorso crittografato end-to-end.
La stessa identità digitale è usata anche come firma digitale, che comprende un username e una password da inserire e confrontare con una chiave privata. Questa soluzione è conforme alla normativa EU eIDAS sull’identificazione elettronica.
«La digitalizzazione è di cruciale importanza per una piccola nazione. Specialmente una come la nostra, che si vanta di avere una società benestante, quel tipo di società benestante che resta adeguata solo se la manteniamo allo stesso tempo moderna.»
Anche Kristina Háfoss vede un grande potenziale nella digitalizzazione dei piccoli Paesi.
«Sapete che è più facile far partire un motoscafo piuttosto che una superpetroliera e questa è la strategia e la forza trainante per rendere le Isole Fær Øer un modello di riferimento nell’e-governance. In una società piccola le cose sono più facili. Dal punto di vista legale, governativo e in generale.
Solo il fatto che abbiamo meno sistemi essendo piccoli crea molto meno lavoro legale e ci permette di arrivare a nuove soluzioni. Ecco perché credo che le Isole Fær Øer possono diventare un competitor a livello mondiale per quando riguarda l’e-governance e una società veramente digitalizzata, offrendoci competitività in un mondo globalizzato in continua crescita.»
Prima l’Estonia, poi le Isole Fær Øer, quale nazione sarà la prossima ad effettuare un vero e proprio shift digitale?